Il Senato ha esaminato le mozioni relative alla vicenda della cittadina nigeriana Amina Lawal Kurami che, avendo dato alla luce una bambina al di fuori del matrimonio, è stata condannata alla lapidazione per adulterio, secondo la legge islamica della Sharia. Come già avvenuto per l'analoga vicenda di Safiya Hussaini, la comunità internazionale si è mobilitata per scongiurare l'esecuzione della condanna e in tal senso si muovono anche le mozioni presentate l'una dal sen. Pianetta (FI) e da altri senatori appartenenti alle diverse componenti dell'Ulivo e della Casa delle libertà, l'altra significativamente firmata dalle senatrici di tutti i Gruppi. Nel corso del dibattito i senatori intervenuti hanno ribadito l'impegno del Senato italiano contro la pena di morte e il rispetto dei diritti umani, sollecitando il Governo a proseguire nella battaglia per una moratoria generale e a sostenere nello specifico lo sforzo riformatore del Presidente della Repubblica federale della Nigeria Olusegun Obasanjo, che da tempo tenta di imporre l'abbandono della pena capitale agli stati nigeriani che l'hanno adottata. Il Sottosegretario agli esteri Baccini ha dato conto delle iniziative già assunte sia nell'ambito dei rapporti bilaterali con la Nigeria sia nel più ampio contesto delle sedi comunitarie ed internazionali di cui l'Italia fa parte, precisando che anche l'UE si riserva di intervenire una volta concluso l'iter giudiziario della vicenda.

In precedenza il sen. Tofani aveva illustrato la mozione del Gruppo AN con cui si chiedono al Governo iniziative volte a favorire l'utilizzo delle carte di credito presso i distributori di benzina. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ventucci ha fornito assicurazioni in tal senso. Le votazioni sulle mozioni esaminate sono state rinviate, come da accordi intercorsi tra i Gruppi, ad altra seduta. Il Senato tornerà a riunirsi martedì 6 maggio alle ore 10.