Glossario
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Teoria del cambiamento. Approccio controfattuale. Effetti. Distorsioni. Analisi costi-benefici. La valutazione di una politica pubblica, oltre a un suo bagaglio teorico, ha un suo linguaggio specifico. Qui una piccola guida - in costante aggiornamento - ai termini e ai concetti fondamentali.
E
Economia comportamentale (behavioural economics)
E' una branca dell'economia che, utilizzando concetti di psicologia e l'analisi sperimentale, studia il processo decisionale e di scelta delle persone (consumatori) elaborando modelli di comportamento alternativi rispetto alla teoria economica classica. Il "successo" di un intervento pubblico dipende anche dalla soddisfazione dell'individuo successivamente alla scelta compiuta. Gli individui possono compiere scelte a seconda delle proprie preferenze, basandosi anche su motivazioni irrazionali. La scelta finale può essere infatti condizionata da fattori psicologico-sociali: dal modo in cui le alternative vengono presentate (effetto cornice), dalla situazione contingente in cui l'individuo si trova al momento di prendere la decisione e dalla presenza di alternative anche non rilevanti (dipendenza dal contesto), dalla pressione sociale, dalla forza della persuasione altrui e dallo stato emozionale di chi compie la scelta. Il problema fondamentale è pertanto poter stimare queste preferenze individuali irrazionali.
Effetto
Per effetto di una politica pubblica si intende il cambiamento, intenzionale o meno, prodotto, direttamente o indirettamente, dalla politica stessa su una determinata variabile relativa ai beneficiari. Il cambiamento è misurato rispetto al valore che quella variabile avrebbe assunto se la politica non fosse stata adottata e implementata.
Esperimenti naturali
Gli esperimenti naturali sono una strategia analitica utilizzata nelle scienze sociali per studiare relazioni di causa ed effetto sfruttando eventi o circostanze fuori dal controllo dei ricercatori che creano situazioni assimilabili all'assegnazione casuale. Questo approccio è particolarmente utile quando gli studi controllati randomizzati (v.) non sono praticabili per ragioni pratiche, etiche o economiche. In un esperimento naturale, si osservano i cambiamenti indotti da eventi esogeni, come disastri naturali, eventi storici o riforme istituzionali, che influenzano solo alcune persone. In pratica, si creano delle situazioni in cui individui simili sono soggetti a condizioni diverse per puro effetto del caso.
Un esempio ampiamente studiato in letteratura è la riforma dell'obbligo scolastico che aumenta l'età minima per lasciare la scuola e che si applica esclusivamente ai nati da un certo anno in poi. Questa situazione può essere utilizzata come un esperimento naturale per studiare l'effetto causale dell'istruzione su vari outcome, come il reddito o la salute. Ciò consente di superare il problema centrale per cui il livello di istruzione, che rappresenta il "trattamento" di interesse, è influenzato da fattori non osservabili come, ad esempio, le abilità innate. Di conseguenza, un'analisi di regressione (v.) potrebbe generare stime affette da distorsione da selezione (v.).
Nell'esempio della riforma dell'obbligo scolastico, è possibile applicare sia un disegno basato sulla discontinuità intorno a una soglia (v.) sia il metodo delle variabili strumentali (v.). Nel primo caso, si attuerà un confronto tra le coorti subito prima e subito dopo la riforma, dove le coorti soggette alla riforma avranno una probabilità più alta di ottenere un maggiore livello di istruzione. Nel secondo caso, invece, il livello di istruzione costituisce la variabile endogena, mentre la riforma funge da variabile strumentale (v.). La validità di questo approccio dipende dall'assunto che i gruppi creati dall'esperimento naturale - i nati subito prima e subito dopo l'implementazione della riforma - siano tra loro equivalenti e quindi comparabili.