Lavoro. La flessibilità del mercato aumenta l'occupazione? Cosa ci dicono teorie, studi e ricerche sulle riforme degli ultimi 20 anni
Letteratura teorica e principali correnti del pensiero economico hanno ampiamente sostenuto che un lavoro più flessibile risponde meglio alle esigenze di contenimento dei costi e di recupero di efficienza delle imprese.
La flessibilizzazione del lavoro comporta però non solo la nascita di un dualismo di mercato tra lavoratori garantiti e non, ma ha anche possibili effetti depressivi sull'economia: l'incertezza del reddito percepito impatta sul livello della domanda aggregata, sia direttamente (per una minore propensione al consumo), sia attraverso una minore capacità di indebitamento.
A 20 anni dell'avvio della lunga stagione di riforme che, in Europa e nel mondo, ha profondamente modificato la disciplina dei rapporti di lavoro, quali sono i risultati? L'occupazione è aumentata o diminuita? E la produttività? Qui una breve rassegna delle principali conclusioni cui sono giunti studiosi e grandi istituzioni internazionali come FMI, World Bank e OCSE.
Labour. Does market flexibility increase employment? Theories, studies and research on reforms over the past 20 years
Theoretical literature and mainstream economic thought have largely maintained that a more flexible job better responds to the enterprises' need to curb costs and boost efficiency.
However, labour flexibility not only leads to a market dualism between protected and non-protected workers, it might also generate depressive effects on the economy: income uncertainty has an impact on aggregate demand, both directly (less propensity to consume) and because of a lower debt capacity.
Twenty years have passed since the start of the long season of reforms which, in Europe and around the world, has greatly modified the regulation of working relationships. What results have been achieved? Has employment gone up or down? And what about productivity? Here is a brief overview of the main conclusions reached by experts and by renowned international institutions, such as IMF, World Bank and OECD.