Accorpamenti, fusioni, cooperazioni intercomunali o consolidamenti: negli ultimi anni, molti paesi sviluppati hanno approvato riforme territoriali che hanno determinato fusioni tra i comuni allo scopo di perseguire obiettivi di controllo dei costi e maggiore efficienza amministrativa. Anche l'Italia, con la riforma dell'ordinamento degli enti locali approvata nel 2000, ha incoraggiato fortemente le fusioni e le cooperazioni intercomunali: dal 2002 a oggi il numero dei comuni è sceso da 8.102 a 7.901, attraverso la soppressione di 326 municipi e la costituzione di 125 nuove entità territoriali di maggiori dimensioni.

In rari casi, però, i comuni si dividono. Come è successo negli anni Settanta in Puglia, quando cinque frazioni - per ragioni storiche e identitarie - hanno chiesto e ottenuto la scissione dai comuni capoluogo. Che conseguenze ha avuto la separazione sulla partecipazione dei cittadini al voto? Uno studio ha indagato, con metodi di valutazione di recente sviluppo, questo aspetto poco conosciuto delle dinamiche territoriali.