Mercoledì 29 Aprile 2020 - 211ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 15:00)

L'Assemblea ha avviato la discussione congiunta del Documento di economia e finanza 2020 e dell'annessa Relazione che chiede al Parlamento di autorizzare (a maggioranza assoluta dei componenti) lo scostamento di bilancio necessario a fronteggiare l'emergenza Covid-19.

La relazione presentata dal Governo chiede al Parlamento di autorizzare il ricorso all'indebitamento per 55 miliardi di euro nel 2020 (24,85 nel 2021 e 32,75 nel 2022), dopo lo scostamento di 25 miliardi, già autorizzato lo scorso marzo, per coprire le misure del decreto Cura Italia.

Su scala globale la pandemia ha provocato un crollo senza precedenti dell'attività produttiva, accompagnata da cali nei mercati finanziari e da una crisi del settore petrolifero. Incertezza e clima di sfiducia rendono difficile qualunque previsione anche nel breve periodo. Secondo il FMI l'economia globale registrerà una contrazione del 3 per cento nel 2020 se la pandemia si interromperà nella seconda metà dell'anno; la contrazione è più forte nell'Eurozona (-7,5 per cento nel 2020), che risentiva di una perdita di slancio anche prima dell'epidemia. Quanto al quadro nazionale: nel 2019 il Pil è cresciuto dello 0,3 rispetto allo 0,8 del 2018 a causa del ridimensionamento della domanda interna. Lo shock congiunto di domanda e offerta legato al blocco delle attività per l'emergenza sanitaria produce una revisione al ribasso di 8,6 punti di Pil nel 2020; nel 2021 è previsto un recupero di Pil reale di + 4,7. Nel 2020 si prevede un indebitamento netto pari al 7,1 del Pil (117.971 milioni), un peggioramento del saldo di 5,5 punti percentuali, mentre il saldo primario passa da positivo a negativo (disavanzo del 3,5). In ragione delle regole europee su flessibilità ed eventi eccezionali le misure per fronteggiare il Covid-19 saranno esclude dal saldo strutturale. Il rapporto debito/Pil, che nel 2019 è pari al 134,8, nel 2021 è previsto al 147,5.

Il relatore di maggioranza, sen. Marco Pellegrini (M5S), ha evidenziato che, a fronte di un evento eccezionale e imprevedibile, il DEF presenta solo il quadro tendenziale per gli anni 2020-2021 e rinvia il quadro programmatico e il piano di riforme strutturali. Il DEF tiene conto degli effetti delle misure adottate dal Governo (decreto Cura Italia), sconta nel 2021 la soppressione delle clausole di salvaguardia su Iva e accise, prevede uno scenario alternativo, ove l'andamento dell'epidemia sia più sfavorevole (-10 per cento del Pil e ripresa nel 2021 del 2,3). L'effetto previsto sul saldo netto da finanziare, che tiene conto delle misure del decreto liquidità varato ad aprile, è di 155 miliardi nel 2020 e il DEF certifica la sostenibilità del debito.

Il relatore di minoranza, sen. Damiani (FI), ha rimproverato al Governo la mancanza di visione, ha rilevato che le politiche assistenziali hanno sottratto al Paese 12 miliardi e che un debito di 450 miliardi ipotecherà il futuro fino al 2032. Ha quindi avanzato proposte alternative: sostegno a fondo perduto a famiglie e imprese, indebitamento legato solo agli investimenti, riduzione della pressione fiscale, accelerazione dei pagamenti della pubblica amministrazione, piano strategico per il Mezzogiorno. La relatrice di minoranza, sen. Ferrero (L-SP), ha posto l'accento sull'aumento della pressione fiscale, sulla mancanza di un programma di riforme e di una strategia di riduzione del debito. Ha segnalato infine, rispetto alle misure adottate dal Governo, il disallineamento fra impatto sul deficit e impatto sul saldo netto.

Alla discussione hanno partecipato i sen. De Bonis e Ciampolillo (Misto), i sen. Laura Garavini e Magorno (IV), il quale ha evidenziato l'insufficienza del fondo per i comuni previsto dal Ministro dell'economia. I sen. Paola Binetti, Pagano, Gabriella Giammanco, Anna Carmela Minuto, Berutti, Maria Gallone e Perosino (FI) hanno sottolineato insufficienze, incertezze e ritardi delle misure fin qui varate e hanno accennato alle proposte del fondo salva Italia e della moneta fiscale. Il sen. Fantetti (FI) ha ragionato sull'acquisto da parte della BCE di circa 200 miliardi di emissioni italiane e ha avanzato ipotesi per reperire le risorse monetarie mancanti. I sen. Calandrini, Zaffini e Urso (FdI) hanno paventato il rischio che l'emergenza sanitaria ed economica si trasformi in Italia in un'emergenza costituzionale, hanno rilevato inoltre che i colpevoli ritardi della UE costituiscono un vantaggio competitivo per la Germania e approfondiranno le divergenze tra Paesi europei. I sen. Manca, Anna Rossomando, Pittella, Ferrazzi (PD) hanno rilevato che la manovra del Governo è la più espansiva dal dopoguerra e che senza l'Europa e la BCE il debito non sarebbe sostenibile. I sen. Maria Cantù, Lucia Bergonzoni, Erica Rivolta, Erika Stefani e Tosato (L-SP) hanno rimproverato al Governo di essere stato debole e diviso in Europa e lento e confuso nell'affrontare l'emergenza sanitaria ed economica; hanno proposto pace fiscale, azzeramento della burocrazia, sblocco dei cantieri, agevolazioni fiscali a fondo perduto, un piano di riapertura strategica. Il sen. Bagnai (L-SP) ha spiegato che un sistema basato sulla compressione salariale come unica valvola di sfogo deve necessariamente comprimere i diritti e che un'Unione fondata sulla stabilità dei prezzi, inversamente rapportata con la disoccupazione, è incompatibile con una democrazia fondata sul lavoro; il problema attuale è la mancanza non l'eccesso di liquidità e l'unica risposta adeguata è un intervento illimitato della BCE. I sen. Quagliarello (FI) e Zanda (PD) hanno manifestato preoccupazione per il ridotto funzionamento dell'attività parlamentare, lamentando il fatto che i provvedimenti del Governo sono illustrati in televisione prima che in Parlamento, e hanno chiesto al Presidente del Consiglio di venire in Aula per illustrare il disegno complessivo nel quale aumenta il debito pubblico. Anche il sen. Centinaio (L-SP) ha criticato i pieni poteri televisivi del premier e ha segnalato problemi e proposte per l'agricoltura, la pesca, il turismo, i pubblici esercizi. I sen. Michela Montevecchi, Cioffi e Santillo (M5S) hanno auspicato l'ampliamento del modus operanti della BCE, considerate l'insufficienza e la condizionalità delle altre misure europee (fondo Sure, investimenti Bei e Mes); hanno ricordato che l'Italia è in avanzo primario da vent'anni e ciò non ha favorito né la riduzione del debito né la crescita: la logica dell'austerità e dell'aggiustamento macroeconomico hanno comportato il definanziamento di 37 miliardi in dieci anni del Servizio sanitario nazionale. Il sen. Fenu (M5S) ha avanzato proposte di riforma del fisco e ha evidenziato che il declassamento dell'Italia da parte di Ficht rappresenta una forma di pressione per indurre il Paese a ricorrere al Mes e a sottoporsi a un controllo esterno. Il sen. Presutto (M5S) ha ipotizzato interventi innovativi quali titoli agevolati per le famiglie italiane, una banca pubblica di investimenti, una piattaforma per compensare crediti e debiti nei confronti della pubblica amministrazione. La sen. De Petris (Misto-LeU) ha sottolineato l'eccezionalità della situazione e ha segnalato ulteriori difficoltà: dalle resistenze delle banche ad erogare prestiti alle operazioni politiche di pressing delle agenzie di rating; ha ribadito infine l'irrinunciabilità degli investimenti verdi per la ripresa.

In replica il Ministro dell'economia e finanze Gualtieri ha accettato le due proposte di risoluzione di maggioranza. Ha quindi evidenziato il largo consenso parlamentare all'aumento dell'indebitamento di 55 miliardi e del saldo netto da finanziare di 155 miliardi. Ha ricordato le prime misure del Cura Italia e del decreto liquidità e ha delineato una terza fase di intervento basato sul sostegno diretto a fondo perduto alle imprese e incentivi agli investimenti. Lo scostamento richiesto servirà anche a eliminare gli aumenti di Iva e accise, e quindi a ridurre la pressione fiscale. La manovra di 75 miliardi è un intervento espansivo poderoso mai raggiunto. Il debito pubblico al 155,7 per cento non mette a repentaglio la finanza pubblica: l'intervento della BCE a sostegno del debito di tutti i Paesi garantirà i tassi e il DEF prevede una riduzione già dal 2021. L'azione del Governo è tesa a definire innovativi strumenti europei per dare una risposta adeguata e simmetrica allo shock. Il Governo inoltre terrà in considerazione gli ordini del giorno approvati in Parlamento che non hanno potuto trovare accoglimento nel Cura Italia per mancanza di risorse. Il prossimo decreto conterrà nuovi strumenti di sostegno al reddito, rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, rafforzamento dell'indennità per i lavoratori autonomi, un nuovo strumento per i nuclei familiari in difficoltà, la proroga della Naspi, un indennizzo per colf e badanti, agevolazioni fiscali, eliminazione dell'Iva sui dispositivi di protezione, credito d'imposta per la sanificazione delle aziende, un pacchetto di misure per le imprese (interventi a fondo perduto, interventi sulla patrimonializzazione e l'assorbimento delle perdite) in linea con le nuove norme in via di definizione da parte della Commissione europea. Il piano green contemplerà una maggiore digitalizzazione dell'economia, mentre l'interazione tra settore produttivo e pubblica amministrazione sarà oggetto di uno specifico provvedimento. Questi interventi confluiranno nel Piano nazionale di riforma che sarebbe stato prematuro presentare oggi. Inoltre, saranno stanziati 12 miliardi per la riscossione dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione e ci sarà un intervento di supporto per gli enti territoriali. Quanto al possibile aumento di divergenze economiche nell'Unione, il Governo lavora per una risposta forte e adeguata; ha già modificato l'agenda delle possibili risposte e sostiene un fondo che emetta titoli comuni per interventi nei Paesi più colpiti.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il calendario dei lavori fino al 7 maggio: domani, dopo le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla Relazione di aggiornamento dell'obiettivo di medio periodo e del DEF, alle ore 12,30 il Presidente del Consiglio renderà un'informativa sulle iniziative per la ripresa delle attività. Martedì 5 maggio alle ore 16,30 sarà comunicata la presentazione di un ddl di conversione di decreto-legge. Mercoledì 6 maggio dalle ore 9,30 sarà discusso fino a conclusione il decreto-legge sui giochi olimpici Milano Cortina, alle ore 16 il Ministro dei beni culturali renderà un'informativa sulle iniziative di competenza. Giovedì 7 maggio si svolgeranno interrogazioni a risposta immediata con i Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e della giustizia, a conclusione delle quali sarà convocata la Conferenza dei Capigruppo.

In apertura di seduta il Presidente del Senato ha ricordato la figura del senatore Emilio Colombo, uno degli interpreti più significativi dell'Italia repubblicana. Hanno partecipato alla commemorazione i sen. Pittella (PD), Casini (Aut), Saccone (FI) e il Sottosegretario di Stato Margiotta. Il sen. De Bertoldi (FdI) ha poi ricordato la sen. Adriana Pasquali e l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio.


(La seduta è terminata alle ore 22:05 )



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