Mercoledì 28 Novembre 2018 - 64ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:34)

L'Assemblea ha approvato il ddl. 886, Conversione in legge del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria. Il testo passa alla Camera dei deputati.

Gli articoli da 1 a 9 recano disposizioni in materia di pacificazione fiscale, che consentono ai contribuenti la definizione agevolata (senza sanzioni o interessi e mediante pagamento rateale) dei processi verbali di constatazione, degli avvisi di accertamento, dei carichi di riscossione tra il 2000 e il 2017, delle controversie tributarie pendenti con l'Agenzia delle entrate. E' previsto inoltre l'annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro dal 2000 al 2010. Gli articoli da 10 a 16 recano norme di innovazione del processo tributario e di semplificazione fiscale, che prevedono l'emissione delle fatture entro dieci giorni dall'effettuazione delle operazioni, la modifica dei termini dell'annotazione, l'abrogazione dell'obbligo di numerazione progressiva delle fatture nella registrazione degli acquisti, la possibilità di detrazioni IVA con riferimento ai documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese successivo. Altre disposizioni fiscali (articoli da 17 a 20) riguardano la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, il rinvio della lotteria dei corrispettivi e la materia delle accise. Gli articoli da 21 a 26 contengono disposizioni finanziarie urgenti che autorizzano la spesa di 40 milioni per il contratto di programma di Ferrovie dello Stato, uno stanziamento di 735 milioni a favore del Fondo di garanzia per piccole e medie imprese, un incremento di 26,4 milioni per la ristrutturazione dell'autotrasporto e di 130 milioni a favore del Fondo per le missioni internazionali, una proroga di 12 mesi degli ammortizzatori sociali in deroga per imprese in crisi con più di cento unità.

Nella seduta di ieri, dopo la relazione, la votazione delle pregiudiziali e la discussione generale (v. comunicato n. 63) è iniziata la votazione degli emendamenti e sono state approvate diverse proposte della Commissione, tra cui l'emendamento 9.10000, sostitutivo dell'articolo 9, che estende la definizione agevolata alle irregolarità, infrazioni e inosservanze di natura formale, commesse fino al 24 ottobre 2018, che possono essere regolarizzate con il versamento di 200 euro; introduce inoltre l'articolo 23-bis, riguardante il bonus bebè e le politiche per la famiglia, l'articolo 24-bis, riguardante il fondo per gli investimenti di regioni colpite da eventi calamitosi, l'articolo 25-bis, recante misure per il rilancio di Campione d'Italia, l'articolo 25-ter, che istituisce un'imposta sui trasferimenti di denaro all'estero, e l'articolo 25-quater, che contiene disposizioni in materia di imposte di consumo. E' stato approvato anche l'emendamento 16.0.300 (testo 3), che consente alla Guardia di finanza di accedere all'anagrafe dei rapporti finanziari.

Questa mattina il relatore, sen. Fenu (M5S), ha ritirato l'emendamento 21.0.5000 sulle concessioni autostradali che aveva presentato ieri sera al termine della seduta. Il Sottosegretario di Stato per l'economia Bitonci, rispondendo alle opposizioni, ha spiegato che l'argomento sarà trattato in sede di bilancio. L'Assemblea ha approvato gli emendamenti della Commissione 17.6 (testo 2), 17.11, 17.15 (testo 2), 18.1, 18.3 (testo 2), 19.2, 20.1 (testo 3), 20.7 (testo 2), 20.10 (testo 2), 20.0.5 (testo 2), 20.0.3 (testo 2 corretto), 20.0.32. Sono stati approvati anche l'emendamento 20.0.200 (testo 2) dei sen. Pesco e Bottici (M5S), che impone verifiche alle assicurazioni per evitare il fenomeno delle polizze dormienti, e l'emendamento 21.0.2 (testo 3)/200 del sen. Montani (L-SP). Approvati gli emendamenti della Commissione 21.0.2 (testo 3), 22.0.100, 22.0.200, 22.0.1, 23.3, 23.2000 e 23.0.3000 (misure per potenziare gli investimenti in banda larga). Approvati gli emendamenti del Governo 24.0.900 (gestione della contabilità speciale unica della difesa) e 24.0.901. Approvati gli emendamenti della Commissione 25.0.12 (completamento della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2012), 25.0.6 (testo 2), 25.0.7 (mobilità in deroga per i lavoratori di Termini Imerese e Gela), 25.0.30 (testo 2) (contrasto al caporalato), 25.0.39 (testo 3) (mobilità in deroga nelle aree di crisi industriale complessa), 25.0.100 (incompatibilità per il commissario delle regioni in rientro dal disavanzo sanitario), 25.0.2000 (determinazione del prezzo massimo di cessione delle unità abitative), 26.1, 26.0.320. Ripreso l'esame degli emendamenti accantonati nella seduta di ieri, sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 10.20 (testo 2 corretto), 10.0.100/200, 10.0.100 (semplificazione fatturazione elettronica per operatori sanitari) e 10.0.200 (fatturazione elettronica per servizi di pubblica utilità).

Hanno svolto dichiarazione di voto finale i sen. Errani (Misto-LeU), De Bertoldi (FdI), D'Arienzo (PD), Bagnai (L-SP), Pichetto Fratin (FI) e Paragone (M5S).

Al termine delle comunicazioni del Ministro dell'economia e delle finanze sulla manovra di bilancio, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza e ha respinto le altre.

Il Ministro Tria ha ricordato che è in corso un negoziato intenso e virtuoso con la Commissione europea per trovare una soluzione condivisa, nel rispetto delle priorità indicate dal Governo. L'Italia soffre di una bassa crescita, che da dieci anni è inferiore di un punto percentuale alla media europea, e negli ultimi anni è aumentata l'area della povertà, senza che siano stati raggiunti il pareggio di bilancio e la riduzione del debito. Nel terzo trimestre si è verificato inoltre un rallentamento dell'economia nazionale e internazionale che pone l'esigenza di un intervento anticiclico. La manovra di bilancio moderatamente espansiva è stata disegnata per aumentare la crescita e, per questa via, ridurre il rapporto tra debito e Pil, attraverso investimenti pubblici, misure fiscali, sostegno al reddito, riforma delle pensioni e, dopo l'approvazione del DEF, il deficit programmatico è stato rivisto al rialzo di quattro decimali. La Commissione europea, dopo aver contestato l'obiettivo di medio termine e le previsioni di crescita, che però appaiono sostanzialmente confermate dagli ultimi dati ISTAT, ha obiettato al nuovo documento programmatico la non conformità al percorso di aggiustamento. Per evitare una procedura d'infrazione per debito eccessivo, occorrono decisioni responsabili e un'operazione verità: l'impegno di correzione dei conti pubblici, presentato dal precedente Governo e accettato dalla Commissione europea, non era sostenibile e il Governo attuale non poteva confermarlo. Nel triennio precedente, beneficiando del quantitative easing della BCE, l'Italia ha aumentato la spesa corrente per i bonus, mentre sono caduti gli investimenti lordi nonostante i margini di flessibilità. Il Governo in carica non intende polemizzare sul passato né fare affronti all'Europa, ha intenzione invece di tenere conto delle incertezze che si riflettono negativamente sulla spesa per interessi; sta quindi dialogando per ristabilire un clima di fiducia e trovare un bilanciamento serio tra rilancio della crescita e sostenibilità dei conti pubblici, ha proposto la dismissione di alcune attività pubbliche e sta cercando spazi finanziari per investimenti strategici ad alto contenuto tecnologico.

Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Loredana De Petris (Misto-LeU), Nannicini, Stefano, Misiani (PD); Marsilio (FdI); Mallegni, Ferro (FI); Tosato (L-SP) e Pellegrini (M5S). Il PD ritiene che il Governo non abbia disegnato una manovra moderatamente espansiva ma abbia programmato uno sforamento senza precedenti per pagare le cambiali elettorali e non abbia avviato un dialogo virtuoso con l'Europa ma ingaggiato uno scontro duro che ha isolato il Paese e produrrà una stretta creditizia. FI chiede di cambiare la manovra, spostando sugli investimenti pubblici e privati le risorse destinate a reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni. FdI, pur criticando l'impianto delle politiche europee, contesta alla maggioranza il mancato taglio delle imposte e la scarsa definizione delle misure di sostegno al reddito e di quota cento. LeU rimprovera al Governo di non aver previsto un piano di investimenti diretti per la messa in sicurezza del territorio e di non aver proposto un cambiamento di regole in Europa, ma di aver cercato l'alleanza con i paesi più intransigenti sul rigore di bilancio. La Lega ha rilevato che la politica ha il dovere di cambiare regole che non funzionano e molti economisti, nell'attuale congiuntura, caldeggiano misure di sostegno della domanda interna; ha quindi invitato il Ministro a non fare passi indietro su lotta alla povertà e alla disoccupazione giovanile, tutela delle pensioni e dei risparmiatori truffati, riforma del fisco per stimolare la crescita; la manovra di bilancio è prudente, prevede un controllo trimestrale della spesa, e la Commissione europea deve rispetto al Governo italiano. M5S ha evidenziato che le politiche di austerità hanno fatto crescere il debito pubblico del 30 per cento, le ricette per la crescita dei precedenti Governo sono fallite e l'Europa è destabilizzata dalla finanza non dalla manovra economica dell'Italia.

Dopo che il Ministro dell'economia ha espresso parere favorevole alla proposta di risoluzione di maggioranza e contrario alle altre, hanno svolto dichiarazione di voto i sen. Errani (Misto-LeU), Juliane Unterberger (Aut) che ha annunciato voto favorevole alle risoluzioni di PD e FI e contrario sulle altre, Ciriani (FdI), Manca (PD), Solinas (L-SP), Saccone (FI), Licheri (M5S). In dissenso dal Gruppo, il sen. Monti (Misto) ha apprezzato le dichiarazioni del Ministro e, nell'interesse nazionale, ha annunciato voto favorevole alla risoluzione di maggioranza. Per protestare contro l'affermazione del sen. Licheri (M5S), secondo cui il PD si è arricchito con il lavoro nero, il sen. Marcucci (PD) ha annunciato la non partecipazione al voto del suo Gruppo.

(La seduta è terminata alle ore 18:40 )



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