Giovedì 18 Giugno 2020 - 231ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

L'Assemblea ha esaminato il ddl n. 1845, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 aprile 2020, n. 26, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020.

Il testo del provvedimento è stato discusso senza relazione: la Commissione affari costituzionali non ha concluso l'esame in sede referente. Le disposizioni sono volte a: posticipare i termini ordinari per lo svolgimento delle consultazioni elettorali previste nel 2020; estendere l'applicazione del principio dell'accorpamento delle consultazioni ai fini dello svolgimento del referendum sul testo di legge costituzionale circa la riduzione del numero dei parlamentari; ridurre il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione di liste e candidature nelle elezioni comunali o regionali (salva diversa determinazione della Regione interessata) dell'anno 2020.

I sen. Pagano (FI) e Ciriani (FdI), illustrando questioni pregiudiziali, hanno rilevato che l'adozione dell'ennesimo decreto-legge, per far celebrare le elezioni comunali e regionali in un'unica giornata del mese di settembre (probabilmente il 20), costituisce un abuso della decretazione d'urgenza. La Camera, inoltre, ha introdotto il referendum confermativo della riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, un abbinamento privo di precedenti. Il Senato non ha la possibilità di discutere e modificare un provvedimento, la cui legittimità è viziata anche dalla circostanza che l'emergenza Covid-19 rende difficile l'organizzazione della campagna elettorale e la partecipazione di cinque milioni di italiani all'estero. Il sen. Comincini (IV-PSI) ha rilevato che l'adozione del decreto è imposta dall'emergenza sanitaria e l'accorpamento delle elezioni è suggerito da motivi di risparmio economico. Il sen. Malan (FI) ha lamentato il fatto che Governo e maggioranza non abbiano consultato l'opposizione sulla scelta della data delle elezioni.

Respinte con unica votazione le questioni pregiudiziali, alla discussione generale hanno partecipato i sen. Fiammetta Modena, Fantetti, Saccone, Cangini (FI) i quali hanno ipotizzato che l'accorpamento del voto politico e del voto costituzionale sia teso ad aumentare il consenso alle liste di M5S che però, quando era all'opposizione, contestò duramente il provvedimento di rinvio delle elezioni a causa del terremoto. La sen. Emma Bonino (Misto) ha preannunciato con toni duri di non votare la fiducia, denunciando il declassamento del Senato e il passaggio di fatto al monocameralismo; anche il sen. Nencini (IV-PSI) ritiene che sussistano problemi di metodo e di merito rispetto alla raccolta delle firme e alla concentrazione del voto politico amministrativo e del voto costituzionale. Secondo il sen. La Russa (FdI) un Governo debole sta sfruttando l'emergenza sanitaria per rafforzarsi. La sen. Pinotti (PD) ha ricordato il contesto straordinario di emergenza in cui cade il provvedimento; la sen. Mantovani (M5S) ha richiamato i motivi concreti che hanno indotto a posticipare alcune scadenze elettorali per le quali viene indicata una finestra e non una data; ha replicato inoltre che il confronto con l'opposizione c'è stato (motivo per cui il decreto-legge è giunto in ritardo all'esame del Senato).

Il Sottosegretario di Stato per l'interno Variati ha ricordato che l'emergenza Covid-19 ha imposto il rinvio di alcune scadenze elettorali. Le Regioni, che godono di una sfera di autonomia, avrebbero voluto votare il 26 luglio, ma non è stato possibile. Il Governo ha consultato il comitato tecnico scientifico per accorpare le scadenze elettorali e per individuare la finestra di settembre e ha dialogato con gli enti locali e con l'opposizione sulla riduzione a un terzo della raccolta delle firme. La Camera, peraltro, ha previsto al comma 2 dell'articolo 1-bis che si evitino posizioni di svantaggio e il Governo ha assunto impegni sul voto per corrispondenza degli italiani all'estero.

Il sen. Calderoli (L-SP) ha avanzato una proposta di non passare all'esame degli articoli, che, dopo la controprova, è risultata non approvata. Il sen. Calderoli (L-SP) ha rilevato che nella votazione per alzata di mano la proposta di non passaggio all'esame degli articoli risultava evidentemente approvata; nel tempo intercorso tra la richiesta e l'effettuazione della controprova non sono state chiuse tutte le porte d'accesso e l'affluenza in Aula di senatori della maggioranza ha ribaltato l'esito della votazione. La sen. Ronzulli (FI) ha chiesto alla Presidenza di verificare con le telecamere a circuito chiuso l'accesso alle tribune di senatori che non avevano diritto di votare. I sen. Marcucci (PD) e Faraone (IV-PSI) hanno ritenuto inaccettabile la contestazione delle decisioni della Presidenza. Il sen. La Russa (FdI) ha precisato che non si contesta la conduzione della Presidenza bensì l'onestà del comportamento di alcuni senatori.

Il Presidente Casellati ha sospeso la seduta per verificare la chiusura delle porte; alla ripresa dei lavori, sulla base delle testimonianze acquisite e di una relazione dei questori, ha precisato che, in fase di controprova, tutte le porte sono state chiuse, nessun senatore è entrato nell'emiciclo e nelle tribune. Ha letto un elenco dei senatori rimasti fuori e, considerato che la sen. Drago ha votato per errore, ha corretto il risultato della votazione: 102 favorevoli e 104 contrari alla proposta di non passaggio agli articoli.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del ddl nel testo licenziato dalla Camera e il Presidente ha convocato la Conferenza dei Capigruppo.

Il sen. Romeo (L-SP), pur non contestando il risultato della verifica, ha rilevato che il lasso di tempo intercorso tra il voto per alzata di mano e la controprova ha consentito ai senatori di maggioranza di raggiungere le postazioni e di ribaltare l'esito della prima votazione. Il Presidente non ha accettato il rilievo sulla tempistica della votazione; ha condiviso invece la preoccupazione per un andamento dei lavori dominato da decreti-legge e questioni di fiducia. Il sen. Ciriani (FdI) ha rilevato che qualcosa non ha funzionato tra le due votazioni: a fronte di un voto controverso, sarebbe opportuno ritirare il decreto-legge; ha preannunciato quindi la non partecipazione al voto di fiducia.

Dopo l'intervento nella discussione del sen. Pagano (FI), hanno dichiarato la fiducia i sen. Grimani (IV), Loredana De Petris (Misto-LeU), Parrini (PD) e Garruti (M5S). Hanno negato la fiducia i sen. Vitali (FI) e Augussori (L-SP). La Presidenza ha proclamato l'esito della votazione: 145 voti favorevoli e 2 contrari, e ha dichiarato approvato il provvedimento. [Terminata la seduta, è risultato che il Senato non era in numero legale e il Presidente del Senato ha convocato l'Assemblea il giorno dopo per rinnovare la votazione ]

Alle ore 15 si sono svolte interrogazioni a risposta immediata.

Il Ministro per lo sviluppo economico Patuanelli ha risposto all'interrogazione 1687, illustrata dal sen. Ruotolo (Misto-LeU), su casi di delocalizzazione da parte di imprese beneficiarie di agevolazioni: nonostante le disposizioni vigenti, non è stato possibile adottare alcun provvedimento di revoca delle agevolazioni, anche in ragione del principio costituzionale della libertà d'impresa e di alcuni paletti europei. Occorre mettere a punto una normativa che incentivi le imprese a riportare la produzione in sede europea.

Il Ministro per le infrastrutture e i trasporti Paola De Micheli ha risposto all'interrogazione 1690, illustrata dal sen. Laniece (Aut), sul completamento dei lavori sulla strada statale del Gran San Bernardo: nel contratto con Anas sono stati stanziati due miliardi; per il traforo del San Bernardo è in corso il progetto esecutivo, si prevede di affidare l'appalto entro l'anno. Il Ministro De Micheli ha poi risposto all'interrogazione 1696, illustrata dal sen. Faraone (IV-PSI), sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina: nell'ambito del piano Italia veloce infrastrutture per il Sud, l'eventuale realizzazione dell'opera sarà decisa al termine di una valutazione costi benefici, che tenga conto di una relazione virtuosa tra infrastruttura e territorio. L'interrogante non si è dichiarato soddisfatto. Il Ministro delle infrastrutture ha risposto all'interrogazione 1692, illustrata dal sen. Calandrini (FdI), concernente la realizzazione di un'autostrada tra Roma e Latina e di una bretella tra Cisterna e Valmontone: le due opere costituiscono una priorità, anche se l'iter è molto complesso; la dichiarazione di pubblica utilità nella riunione del Cipe del 25 giugno è un passo importante e un emendamento al decreto rilancio prevede che sia agevolata la procedura; non è stato nominato un commissario perché si confida nella semplificazione. L'interrogante si è dichiarato insoddisfatto. Il Ministro De Micheli ha risposto all'interrogazione 1695, illustrata dal sen. Stefano (PD), sulla piena operatività degli aeroporti, con particolare riguardo alla situazione del Salento: è stata ripristinata l'operatività dei servizi degli aeroporti, anche quello di Brindisi, ma la vera ripresa della domanda e dell'offerta di trasporto è legata al traffico internazionale; l'amministratore delegato di Alitalia è disponibile a negoziare nuove tratte, e Alitalia non sarà l'unico operatore sul territorio nazionale. L'interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto. Il Ministro delle infrastrutture ha risposto all'interrogazione 1694, illustrata dal sen. De Poli (FI), sugli interventi necessari alla viabilità della provincia di Padova: il Ministro ha firmato due decreti che hanno stanziato rispettivamente 995 milioni e 450 milioni per le strade provinciali; dopo un ripensamento della Regione Veneto, nel prossimo provvedimento di revisione la strada di Padova sarà riclassificata nazionale. L'interrogante non si è dichiarato soddisfatto. Il Ministro ha poi risposto all'interrogazione 1697, illustrata dalla sen. Faggi (L-SP), sulla semplificazione della normativa in materia di appalti pubblici: le opere di cui si è parlato oggi in Aula sono bloccate non per un problema di regole, ma per problemi di progettazione o per scelte politiche nazionali o locali; sul sito del Ministero è pubblicato un aggiornamento delle opere e finanziamenti sbloccati con una azione amministrativa più incisiva; il Governo sta comunque predisponendo una semplificazione normativa, che interviene sulla fase di esecuzione e sulle stazioni appaltanti e prevede il ricorso a commissari straordinari solo in caso di elevata complessità dell'opera. L'interrogante si è dichiarata insoddisfatta. Il Ministro ha risposto infine all'interrogazione 1689, illustrata dalla sen. Lupo (M5S), sulla riapertura degli aeroporti e sul riordino del settore del trasporto aereo: il settore aereo è al centro del piano Italia veloce; la mancata riapertura di Milano Linate dipende dalla decisione del gestore di concentrare l'operatività su Milano Malpensa.

(La seduta è terminata alle ore 18:19 )



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