Giovedì 22 Aprile 2021 - 319ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:32)
A conclusione dell'esame congiunto del Documento di economia e finanza 2021 (doc. LVII, n. 4) e dell'annessa Relazione predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, l'Assemblea ha approvato le proposte di risoluzione di maggioranza che autorizzano lo scostamento di bilancio dall'obiettivo di medio termine e approvano il DEF. Sono stati respinti gli emendamenti presentati dal sen. Crucioli (Misto) volti a introdurre la moneta fiscale e a impegnare il Governo sulla revisione del patto di stabilità.
Il sen. Steger (Aut) ha riferito sul DEF, che non reca il piano di nazionale di riforma in quanto assorbito dal piano di ripresa e resilienza che sarà trasmesso successivamente. Il quadro macroeconomico tendenziale è stato validato dall'ufficio parlamentare di bilancio. A causa della pandemia il Pil ha subito nel 2020 una contrazione senza precedenti in periodo di pace (8,9 per cento); di qui la necessità di interventi di sostegno all'economia che hanno aumentato l'indebitamento netto della pubblica amministrazione: il rapporto debito Pil è al 159,8 nel 2021, scenderà al 156,3 nel 2022, al 155 nel 2023 e al 152,7 nel 2024. La politica di bilancio rimarrà quindi espansiva per il triennio 2021-2023. Il deficit, previsto quest'anno all'11,8 per cento, scenderà al 3 per cento nel 2024. La sen. Faggi (L-SP) ha riferito sulla relazione riguardante lo scostamento di 40 miliardi, necessari per finanziare i decreti di sostegno, e il piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo.
Il relatore di minoranza sen. Calandrini (FdI) ha lamentato la mancata discussione del piano di ripresa e l'assenza di diversi allegati che rendono il DEF un documento incolore, privo di contenuti operative. Il sen. Calandrini ha sottolineato, in particolare, l'aumento della pressione fiscale, salita al 43,1 per cento nel 2020, le difficoltà del settore dei servizi, la contrazione dei consumi, il tasso di inattività, il calo demografico. Ha chiesto infine al Governo un impegno rispetto alla proroga della sospensione del Patto di stabilità oltre il 2023.
Alla discussione hanno partecipato i sen. Fiammetta Modena, Perosino Floris, Damiani, Saccone, Maria Alessandra Gallone (FIBP-UDC), Zanda, Misiani, Paola Boldrini, Collina, Valeria Fedeli (PD), Nencini, Magorno, Gelsomina Vono, Donatella Conzatti (IV-PSI), Pazzaglini, Elena Testor, Pepe, Briziarelli, Erica Rivolta, Roberta Ferrero (L-SP) Mautone, Fenu, Presutto, Santillo (M5S), De Bertoldi, De Carlo, Daniela Garnero Santanché, Ruspandini (FdI), Laniece (Aut). Il sen. Crucioli (Misto) ha evidenziato il rischio che nel 2023, quando terminerà il programma d'acquisto di titoli della BCE e rientreranno in vigore le regole del patto di stabilità, lo spread tornerà a crescere e la maggior integrazione europea sarà perseguita attraverso il Mes.
In replica il sen. Steger (Aut) ha parlato di rischi a breve termine (varianti del virus) e a lungo termine (squilibri finanziari conseguenti alla pandemia); ha condiviso l'idea di un governo del Piano di ripresa accentrato nel Ministero dell'economia e affiancato da una Commissione bicamerale; ha ricordato che il calo di produttività del paese è anteriore alla pandemia e ha auspicato riforme della pubblica amministrazione, della giustizia, del fisco, del lavoro e degli ammortizzatori sociali, esprimendo fiducia nell'approccio pragmatico e determinato del Governo Draghi.
Il Sottosegretario di Stato per l'economia e finanze Durignon ha affermato che i 40 miliardi di maggior indebitamento saranno destinati alla compensazione dei lavoratori e delle imprese più danneggiati dalle misure restrittive, ad accompagnare la ripresa e a finanziare i progetti di investimento che, sebbene non inclusi nel Piano nazionale di ripresa, sono considerati prioritari. Ha spiegato che l'aumento della pressione fiscale nel 2020 è dovuta a fattori tecnici di classificazione, non ad aumenti delle aliquote. Il Governo sta valutando misure di estensione dei prestiti e della garanzia pubblica e si augura che quello di oggi sia l'ultimo scostamento. Il Sottosegretario Durignon ha accettato la proposta di risoluzione n. 2 (testo 2), presentata dai Gruppi di maggioranza, sul DEF. Quanto alla relazione sullo scostamento ha accolto la proposta di maggioranza n. 100; ha invece espresso parere contrario alle proposte di risoluzione nn. 1 e 101 presentate dal sen. Ciriani (FdI) e altri (v. allegato A del resoconto stenografico).
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Steger (Aut), Faraone (IV-PSI), Manca (PD), Errani (Misto-LeU), Ferro (FI), Bagnai (L-SP), Marco Pellegrini (M5S). La sen. Rauti (FdI), pur ritenendo che le riaperture siano la via principale della ripresa, e pur nutrendo dubbi sulla bontà del nuovo debito, ha annunciato voto favorevole, per senso di responsabilità nazionale, allo scostamento dall'obiettivo di medio termine. In dissenso dal Gruppo i sen. Crucioli (Misto) e Paola Nugnes (Misto-LeU) hanno annunciato voto contrario al DEF e favorevole allo scostamento; anche il sen. Paragone (Misto) è intervenuto in dissenso.
(La seduta è terminata alle ore 17:32 )