Martedì 19 Giugno 2018 - 12ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 11:10)

A conclusione dell'esame del Documento di economia e finanza 2018-2020, l'Assemblea ha approvato la risoluzione di maggioranza che impegna il Governo a presentare al Consiglio e alla Commissione europea un aggiornamento del programma di stabilità e di riforma in armonia con il programma del Governo Conte; a favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l'aumento dell'IVA e delle accise; a riconsiderare il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio 2019-2021.

Il DEF, presentato dal precedente Governo, reca soltanto un quadro aggiornato delle previsioni macroeconomiche e del quadro tendenziale, che è stato validato dall'Ufficio parlamentare di Bilancio. Si prevede per il 2018 una crescita del Pil reale dell'1,5 per cento (la stima di crescita per il triennio è dell'1,4 nel 2019, dell'1,3 nel 2020 e dell'1,2 nel 2021). L'indebitamento netto tendenziale è stimato all'1,6 (sarà pari a 0,8 nel 2019, in sostanziale pareggio nel 2020 e in surplus dello 0,2 nel 2021). Il saldo strutturale tendenziale migliora di 0,1 punti nel 2018, di 0,6 nel 2019 e di 0,5 nel 2020; il rapporto debito/Pil scenderà al 130,8 per cento a fine 2018 e al 122 per cento nel 2021.

Il relatore sen. Bagnai (L-SP), con riferimento al quadro macroeconomico e agli scenari mondiali, ha evidenziato le fragilità e i rischi di un modello di crescita incentrato sulle esportazioni; ha auspicato che la Germania aumenti la domanda interna per sanare gli squilibri nell'eurozona e nel cambio euro/dollaro; ha quindi ricordato i rischi legati alla stabilità finanziaria, al protezionismo, all'andamento del prezzo del petrolio. Con riguardo alla finanza pubblica, il relatore ha evidenziato: la contabilizzazione degli interventi a sostegno del sistema bancario, che hanno avuto un impatto sul debito di 6,3 miliardi; l'aumento dell'avanzo primario conseguito attraverso tagli agli enti locali e riduzione della spesa sanitaria al di sotto del livello raccomandato dall'OMS; la diversa stima del saldo strutturale da parte della Commissione europea, dovuta a una differente metodologia di valutazione dell'output gap. Con riguardo al programma nazionale di riforma, il relatore ha suggerito cautela rispetto allo smaltimento accelerato dei crediti deteriorati e all'attuazione della riforma del credito cooperativo.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Steger, Durwalder (Aut); Fazzolari, Stancanelli, Isabella Rauti, Ruspandini, De Bertoldi (FdI); Misiani, Annamaria Parente, D'Arienzo, Valeria Valente, Damiani, Ferrazzi, Flavia Malpezzi (PD); Fiammetta Madera, Perosino, Maria Virginia Tiraboschi, Siclari, Pagano, Battistoni, Aimi, Alessandrina Lonardo, Biasotti, Moles (FI); Patty L'Abbate, Lannutti, Gelsomina Vono, Turco, Pesco (M5S); Montani, Solinas, Erica Rivolta (L-SP); Laforgia (Misto-LeU).

In replica il relatore ha richiamato al realismo, ricordando che il Governo precedente aveva annunciato una crescita dell'1,38 per cento che è stata invece dello 0,85 per cento. Ha quindi criticato la subalternità al modello tedesco, evidenziando che le riforme nell'agenda europea sono orientate alla deflazione salariale e non hanno effetti positivi su crescita e produttività. Ha, infine, sottolineato che l'espressione competente e autorevole dell'interesse nazionale giova al tessuto produttivo e al futuro dell'Europa.

Il Ministro dell'economia e finanze Tria ha accolto la risoluzione n. 2 dei sen. Romeo (L-SP) e Patuanelli (M5S) e ha annunciato che il Governo presenterà il quadro programmatico a settembre. Le linee di politica economica consisteranno nella riduzione progressiva della dinamica del debito e nell'irrobustimento di una crescita inclusiva ed equa attraverso investimenti pubblici e riforme strutturali opportunamente coperte (semplificazione fiscale, riduzione della pressione fiscale, reddito per contrastare la povertà e favorire l'integrazione nel mercato del lavoro). L'economia italiana soffre di problemi strutturali, aggravati da una governance europea inadeguata: il tasso di crescita è rimasto costantemente al di sotto della media europea, occorre perciò attivare uno stimolo endogeno attraverso il rilancio di investimenti pubblici, che negli ultimi anni sono diminuiti. Il Governo si adopererà affinché l'architettura europea sia orientata alla crescita e alla convergenza (diversa valutazione della spesa in conto capitale, revisione delle regole che consentono squilibri delle partite correnti e non permettono di affrontare shock asimmetrici) e istituirà una task force per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione degli investimenti (perdita di competenze tecniche, difficili interazioni tra amministrazioni, effetti non voluti del codice degli appalti).

Hanno annunciato voto favorevole alla risoluzione di maggioranza i sen. Romeo (L-SP) e Patuanelli (M5S). Il sen. Unterberger (Aut) ha annunciato l'astensione. Hanno annunciato voto contrario i sen. Loredana De Petris (Misto-LeU), Urso (FdI), Pittella (PD) e Pichetto Fratin (FI). Tutti gli emendamenti alla risoluzione di maggioranza sono stati respinti, ad eccezione dell'emendamento 2.16 del sen. Gasparri (FI), concernente l'applicazione della direttiva Bolkenstein, che è stato ritirato e sarà ripresentato la prossima settimana in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il nuovo calendario dei lavori fino al 5 luglio. L'esame del decreto sugli eventi sismici comincerà giovedì 21 alle ore 9, con la sola relazione, e proseguirà martedì 26 giugno. Giovedì 28 il Ministro per lo sviluppo economico renderà un'informativa sugli incidenti nei luoghi di lavoro. Dal 3 al 5 luglio sarà definito il decreto-legge sugli ammortizzatori sociali.

(La seduta è terminata alle ore 18:03 )



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