Mercoledì 19 Giugno 2002 - 191ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:31)

Con 165 voti contrari, 57 favorevoli e 5 astensioni, il Senato ha respinto le dimissioni da senatore presentate dal Presidente emerito Cossiga, dallo stesso definite come utile scandalo per costringere l'Assemblea del Senato a soffermarsi sulle tematiche relative alla giustizia e alla necessità di riaffermare il primato della politica. Ribadito il carattere di ordine autonomo e non di potere dello Stato proprio della magistratura, il presidente Cossiga ha espresso piena fiducia nella stragrande maggioranza dei magistrati, ma ha anche sottolineato i guasti provocati dai cosiddetti magistrati militanti; in tal senso ha definito l'annunciato sciopero dei magistrati un atto eversivo ed ha lanciato la proposta di una Commissione bicamerale cui affidare il compito di definire una riforma del settore, a proposito della quale considererebbe un errore procedere alla separazione delle carriere dei magistrati. Quanto alla vicenda relativa all'inchiesta di Potenza, il presidente Cossiga ha denunciato l'abnorme uso delle intercettazioni telefoniche, anche in violazione delle prerogative del Parlamento, ed ha in particolare lamentato l'illegittimo e inumano trattamento riservato al generale dei carabinieri Orlando. Nel corso del dibattito sono intervenuti i sen. Marini (SDI), Del Pennino (PRI), De Paoli (Misto), Marino (PDCI), Malabarba (RC), Ripamonti (Verdi), Peruzzotti (Lega), D'Onofrio (UDC), Mancino (Marg), Nania (AN), Angius (DS) e Schifani (FI), nonché i senatori a vita Scalfaro, che ha apprezzato lo spirito dell'intervento del senatore Cossiga ma ha anche difeso la magistratura, e Andreotti, che ha rivendicato la centralità del Parlamento in una fase politica in cui il Governo sembra privilegiare il rapporto con altri soggetti sociali.

(La seduta è terminata alle ore 20:21 )



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