Il Senato ha approvato tutti gli articoli del ddl n. 891 recante modifiche al sistema elettorale del CSM. Con la nuova disciplina elettorale il Governo intende contrastare la politicizzazione del CSM dovuta a fenomeni di degenerazione dell'associazionismo della magistratura in forme di collateralismo politico. Si sopprime dunque il sistema basato sulle liste, prevedendo che l'elezione del Consiglio avvenga attraverso tre collegi unici nazionali, rispettando all'interno dell'organo la proporzione numerica tra magistrati giudicanti e requirenti. Il successivo esame da parte della Commissione di merito ha prodotto un testo fortemente innovato, a partire dalla riduzione del numero dei membri del Consiglio scesi da 30 a 21. Soprattutto quest'ultima previsione, giustificata da esigenze di snellimento e di razionalizzazione del lavoro del CSM, è stata oggetto di forti critiche da parte dell'opposizione, che più in generale ha intravisto nel provvedimento un primo passo in direzione di ulteriori interventi legislativi volti a limitare l'indipendenza e l'autonomia dei magistrati. La votazione finale è stata rinviata ad altra seduta.