Martedì 7 Febbraio 2006 - 953ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:32)

Il Senato ha proseguito l'esame del ddl n. 3660 e connessi, sulle cosiddette quote rosa, completando l'esame degli emendamenti.

Il provvedimento prevedeva nel testo originario che, nelle prime due elezioni al Parlamento successive all'entrata in vigore della legge, in ciascuna lista ogni sesso non potesse essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati: un emendamento del sen. Castagnetti (FI), approvato da un parte della maggioranza e dall'opposizione ha introdotto la rappresentanza paritaria, meta candidature per sesso. Nell'ambito di tale impostazione e visto il sistema elettorale basato sulle liste bloccate, per la prima elezione si prevede che nell'elenco dei candidati ogni sesso non possa essere rappresentato in una successione superiore a tre, mentre per la seconda elezione in una successione superiore a due. Anche le sanzioni in caso di mancato rispetto di tali disposizioni sono differenziate: mentre infatti per la prima elezione si stabilisce una riduzione del rimborso per le spese elettorali, per la seconda elezione si prevede la non ammissione delle liste che non abbiano ottemperato all'obbligo di garantire le pari opportunita tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive parlamentari.

Sono stati approvati emendamenti dei sen. Malan (FI) e Nania e Tofani (AN), che introducono il principio anche nelle elezioni comunali e provinciali, e del sen. Castagnetti (FI), per promuovere le pari opportunita nelle piu prestigiose sedi istituzionali, quali il CSM e la Corte costituzionale.

L'opposizione, pur giudicando largamente insufficiente il testo in esame, ha garantito comunque il sostegno a qualunque proposta volta a conseguire gradualmente e fin dalle prossime elezioni una maggiore partecipazione delle donne alla competizione elettorale. Ma, hanno sottolineato i sen. Baio Dossi, Dato, Soliani e Magistrelli (Margh), Vittoria Franco, Morando, Acciarini (DS), De Petris (Verdi), l'atteggiamento dilatorio e ambiguo di ampi settori della maggioranza, che hanno impedito l'inserimento delle quote rosa nella legge elettorale, hanno rinviato fino a giungere all'ultima settimana della legislatura l'esame del ddl del ministro Prestigiacomo e presentano emendamenti volti a sminuirne l'efficacia, dimostra la volonta di impedirne l'approvazione definitiva alla Camera e nello stesso tempo di utilizzarla come strumento di propaganda elettorale.

Piu articolate le posizioni espresse nel centrodestra, che pure ha sottolineato come l'attuale maggioranza stia tentando di affrontare una questione trascurata dal centrosinistra. I sen. Nania e Tofani (AN) hanno assicurato la piena adesione del Gruppo ad un provvedimento che migliora la qualita della democrazia; la senatrice D'Ippolito (FI) si e pronunciata a favore pur considerando le quote rose solo il primo passo di un processo di piu ampia valorizzazione del ruolo sociale e politico della donna; il sen. Malan (FI) ha evidenziato la necessita di rendere applicabile il principio in modo piu uniforme sul territorio e nei partiti; i sen. Fasolino e Castagnetti (FI) hanno lamentato l'esiguita dei tempi di discussione e l'impossibilita di trovare meccanismi idonei ad assicurare la parita senza incidere sul principio di uguaglianza; il sen. Pastore (FI) ha formulato rilievi di costituzionalita alla luce delle pronunzie della Corte costituzionale; il sen. Ciccanti (UDC) ha annunciato il voto contrario, ricordando le numerose esperienze politiche nelle quali il protagonismo femminile si e affermato senza la necessita di imporre per legge quote lesive in primo luogo della dignita e del prestigio delle donne.

Nel pronunciarsi sugli emendamenti, il ministro per le pari opportunita Stefania Prestigiacomo ha dichiarato che se le quote rosa non sono state inserite nella nuova legge elettorale ed oggi non e possibile garantirne l'approvazione anche alla Camera cio e dipeso dalle resistenze che hanno attraversato tutti i partiti, ma che l'approvazione da parte del Senato costituira comunque una importantissima indicazione di principio per la futura azione legislativa.

Dopo le dichiarazioni di voto dei sen. De Petris (che ha annunciato l'astensione dei Verdi) e D'Onofrio (il quale, dichiarando il voto favorevole, ha evidenziato come nell'UDC siano presenti posizioni contrarie alle norme in esame) il seguito della discussione ed il voto finale sono stati rinviati alla seduta pomeridiana.

In apertura di seduta sono intervenuti sull'uccisione in Turchia del sacerdote italiano Andrea Santoro i sen. Manzione (Margh), Vittoria Franco (DS), De Petris (Verdi), Novi (FI), Forlani (UDC), Peruzzotti (Lega) e Tofani (AN).

(La seduta è terminata alle ore 13:48 )



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