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Senato della Repubblica
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FERRERO Annibale

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:12/08/1839
Luogo di nascita:TORINO
Data del decesso:07/08/1902
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Carlo
Madre:ALLASIA Palmira
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Piazza Sciarra, 239
Titoli di studio:Scuola militare
Scuole militari:Accademia militare [di Torino] dal 20 agosto 1857
Professione:Militare di carriera (Esercito)
Carriera giovanile / cariche minori:
Carriera:Colonnello (30 maggio 1878)
Maggiore generale (6 dicembre 1885)
Tenente generale (14 luglio 1891-12 gennaio 1902)
Cariche e titoli: Presidente della Commissione italiana per la misura dei gradi in Europa (29 aprile 1883)
Direttore dell'Istituto geografico militare di Firenze (1893)
Presidente del Consiglio superiore dei lavori geodetici (9 giugno 1887-1889)
Ambasciatore straordinario a Londra (3 febbraio 1895)
Inviato straordinario e ministro plenipotenziario (10 novembre 1895)
Membro della Società italiana delle scienze, detta dei XL (31 dicembre 1881)
Membro corrispondente dell'Istituto veneto di scienze, lettere e arti di Venezia (28 maggio [1881 o 1882 o 1883])
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma (4 dicembre 1881)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (12 novembre 1883)
Socio corrispondente dell'Accademia pontaniana di Napoli (13 aprile 1883)
Socio dell'Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti di Modena (1892)
Socio onorario dell'Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti di Modena (4 dicembre 1899)
Socio dell'Istituto internazionale di statistica (1° dicembre 1886)
Socio dell'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna (15 gennaio 1895)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/21/1892
Categoria:14
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Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività
I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Relatore:Piero Puccioni
Convalida:29/11/1892
Giuramento:23/11/1892
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 24 febbraio 1870
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 9 gennaio 1876
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 20 maggio 1880
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 29 novembre 1883
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 2 febbraio 1896
Cavaliere dell'Ordine dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 giugno 1874
Ufficiale dell'Ordine dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 giugno 1885
Commendatore dell'Ordine dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 giugno 1893
Grande ufficiale dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 13 marzo 1898
Commendatore dell'Ordine di Francesco Giuseppe (Austria) 3 ottobre 1875
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 14 luglio 1889

    .:: Servizi bellici ::.

Periodo:1860-1861 campagna d'Ancona e Bassa Italia
1866 terza guerra d'indipendenza
Arma:Esercito: fanteria, Stato maggiore
Volontario:SI
Decorazioni:Due medaglie d'argento al valor militare, medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia, medaglia col motto "Unità d'Italia 1848-1870", medaglia di bronzo al valor militare


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Giuseppe Saracco, Presidente

      Signori e riveriti colleghi!
      Mi è grave dover riprendere la direzione dei nostri lavori col mesto annunzio di dolorose perdite toccate a questo nostro Senato, nelle persone di un grande numero di colleghi scesi nel sepolcro fra il 9 luglio ed il 15 del corrente mese.
      Sono tredici i senatori, che in meno di cinque mesi sono usciti di vita, ed io con l'animo commosso, come di domestica sventura, ne pronuncio i nomi onorati dall'alto di questo seggio, onde significare il cordoglio ed il rimpianto del Senato, che, insieme all'amarezza della perdita, sentirà di un tratto le dolorose conseguenze della improvvisa dipartita di tanti valent'uomini che erano vanto e decoro di questo alto consesso.
      Nel solo mese di luglio giunsero al numero di sei i senatori colpiti da morte: il principe Trivulzio in Milano, indi il commendatore Spera, già consigliere di Cassazione in Roma, Antonio Mordini, l’ex dittatore di Sicilia, a Montecatini, il professore Edoardo Porro, in Milano, il generale Cesare Zanolini, qui in Roma, e Gaetano Negri a Varazze.
      Nell'agosto e nel settembre morivano altresì in Roma il generale Annibale Ferrero, ed il commendatore Gloria Francesco, magistrato e riposo.
      Tre altri colleghi si spegnevano a Rogliano, a Casal Baiocco, ed in Ferrara, e sono l’antico e provato patriota, Donato Morelli, il dottore Giovanni Secondi, ed il duca Galeazzo Massari.
      Infine, nella prima quindicina di novembre lasciavano questa terra, l’uno a Bologna, l’altro in Milano, il commendatore Lucio Fiorentini, già prefetto di provincia ed il duca Guido Visconti di Modrone.
      Ed ora, o signori, che ho compiuto il pietoso ufficio di richiamare per brevi istanti davanti agli occhi vostri le nobili figure dei nostri lacrimati defunti che più non vedremo seduti accanto a noi, io mi sento costretto a fare appello alla vostra indulgenza, perché mi concediate venia, se non mi attento, così per la novità della cosa, come per la poca opportunità dell'ora presente, di raccogliere in forma di supremo, separato elogio, i titoli di onore acquistati in vita da ciascuno dei valorosi che piangiamo estinti lasciando in noi tutti l'eguale rammarico del compagno, perduto. Certo non è mancato, e non mancherà chi voglia e sappia scegliere il momento, ed il luogo acconcio a ricordare degnamente le gloriose gesta del patriota cospiratore e del soldato valoroso, le qualità insigni dello scienziato e del pubblicista colto e coraggioso, le benemerenze del magistrato e dell'amministratore integro, e sapiente, e gli eminenti servigi resi all'unanimità sofferente con intelletto d'amore, e coll'uso nobilissimo delle avite ricchezze; onde gli uni e gli altri salirono meritamente in fama su questa terra.
      Io devo impormi la maggiore brevità possibile. Ma quelle anime elette che aleggiano forse intorno a noi, spinte dal desio di rivedere i luoghi delle loro più care affezioni, e dove hanno lasciato il maggiore desiderio di sé, aspettano la parola che deve partire da questi banchi, e non si dorranno, io spero, di me né di voi, perocché interprete sicuro e fedele dei sentimenti del Senato, rivendico l'onore di portare a tutti, ed a ciascuno dei compagni ed amici perduti il supremo tributo del nostro affetto e della nostra ammirazione. (Benissimo). Essi non sono morti interamente per noi, poiché non muoiono interamente gli uomini i quali vissero ed operarono per il bene della patria.
      Così la terra sia ad essi leggiera e Dio conceda loro la pace eterna dei giusti. (Vive approvazioni).
      ZANARDELLI, presidente del Consiglio. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      ZANARDELLI, presidente del Consiglio. Io mi associo pienamente alle parole pronunziate dall'illustre vostro Presidente, e aggiungo che il Governo sente tutta la gravità e l'amarezza delle perdite che fece il Senato.
      Nel porgere quindi alla mia volta a nome del Governo un tributo di cordoglio e di rimpianto a questi illustri perduti, lo faccio tanto più volentieri, inquantochè mentre questi sentimenti, così bene espressi dall'illustre Presidente, sono per il Senato solidarietà e tradizione, noi possiamo pur dire con certezza che essi trovano una eco possente in tutte le classi del popolo italiano. (Bene, approvazioni vivissime).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 26 novembre 1902.

Note:Il nome completo risulta essere: "Annibale Bartolomeo Teresio".

Attività 0980_Ferrero_Annibale_IndiciAP.pdf0980_Ferrero_Annibale_IndiciAP.pdf