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Senato della Repubblica
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FIORELLI Giuseppe

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:06/08/1823
Luogo di nascita:NAPOLI
Data del decesso:29/01/1896
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Gaetano
Madre:GIANNETTINI Teresa
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:MARIGLIA Maria Antonia
Figli: Vittoria coniugata MOSCATI
Ortensia
Gisella
Ida
Arturo
Fratelli:Rodrigo, pittore, figlio di Teresa GIANNETTINI
Clementina, figlia di Gaetano FIORELLI e di Concetta DA SILVA, che sposò Carlo D'Avena, madre di Alberto e di Emilio
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Napoli
Professione:Archeologo
Altre professioni:Docente universitario
Carriera:Ispettore addetto alla Soprintendenza agli scavi di antichità (Regno delle Due Sicilie) (29 maggio 1844-febbraio 1850)(dicembre 1860), con incarichi nel Medagliere del Museo Borbonico, fino al 1846, e poi dal 1847 a Pompei,
Direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli e sovrintendente agli scavi (settembre 1863-28 marzo 1875)
Direttore generale degli scavi e dei musei del Regno, poi Direzione generale delle antichità e Belle arti presso il Ministero della pubblica istruzione (28 marzo 1875-giugno 1891)
Professore ordinario di Archeologia all'Università di Napoli (1860)
Preside della Facoltà di lettere dell'Università di Napoli (1861)
Cariche politico - amministrative:Vicepresidente del Consiglio provinciale di Napoli
Cariche amministrative:Consigliere provinciale di Napoli (1877)
Consigliere comunale di Napoli
Cariche e titoli: Presidente della Commissione per le belle arti di Napoli (1866)
Vicepresidente della Commissione per i monumenti e le belle arti di Napoli (1874)
Membro della Consulta per le belle arti del Regno (dicembre 1861)
Redattore del "Giornale degli scavi di Pompei" (1861-1865)
Fondatore della Scuola archeologica di Pompei (1866), poi Scuola archeologica italiana (1868)
Fondatore del Museo "S. Martino" di Napoli (1868)
Membro dell'Istituto di corrispondenza archeologica di Roma
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (2 luglio 1875)
Membro dell'Istituto lombardo di scienze, lettere e arti di Milano (6 febbraio 1879)
Vicepresidente dell'Accademia dei Lincei (1884-1892)
Socio della Società reale di Napoli (24 settembre 1861)
Socio emerito dell'Accademia pontaniana di Napoli (5 luglio 1891)
Socio corrispondente dell'Accademia ercolanense

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:10/08/1865
Categoria:20 Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria
Relatore:Massimo Cordero di Montezemolo
Convalida:27/01/1866
Giuramento:26/02/1866

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 2 agosto 1868
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila rossa (Germania)


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti parlamentari Commemorazioni.
      Domenico Farini, Presidente

      Poiché il Senato volle per sua grazia aspettare la mia presenza, perché gli fossero comunicate le necrologie dei colleghi defunti nell'intervallo dalle ultime sedute ad oggi, così io obbedisco al doloroso incarico, procedendo alla lettura di esse.
      Signori senatori! [...]
      Il professore Giuseppe Fiorelli, che il giorno 26 gennaio morì in Napoli era stato ascritto a quest'Assemblea per avere con servizi e meriti eminenti illustrata la patria.
      Nel superbo titolo per il quale pochi furono, in ogni tempo, qui accolti; nel ricordo della non postuma lode che voi, da oltre trent'anni, sanzionaste, potrebbe oggi restringersi la più degna commemorazione di lui.
      Tuttavia accennerò come, nato addì 8 di giugno dell'anno 1823, non appena egli ebbe trovata la vocazione della vita sua, questa diventasse a un tratto operosa e assai promettente. A ventitrè anni, laureato già in legge, da poco addetto alla Sopraintendenza degli scavi in Napoli, alcune memorie numismatiche gli procacciavano rinomanza precoce che lo designò a vicepresidente del Congresso degli scienziati in Genova. La sfrenata reazione, seguita agli avvenimenti del 1848, nelle inique spire travolse pure lui al quale, fra i ruderi della deserta Pompei, neppure era giunta politico rumore: il carcere lo afflisse; fu cassato.
      Il conte di Siracusa, assuntolo a privato ufficio, lo svincolò da compassionevoli angustie; riebbe occasione, riprese lena agli studi prediletti: dotto senza sicumera; natura geniale; cultura rivestita di gentilezza lo fecero non dai soli scienziati, ma da ogni eletto ritrovo ricercare, apprezzare, accarezzare. Venuto il Governo del Borbone nei termini che ognuno ricorda, la cronaca registrò essere egli stato ispiratore delle lettere con che il suo patrono consigliava liberali provvisioni al nipote nuovo re, e, più tardi, lasciasse ai popoli balia di decidere delle sorti loro: in quel torno, dovette esulare. (Benissimo).
      In Napoli liberata ebbe, durante quindici anni, varie incumbenze, professò archeologia, fu cancelliere della Facoltà di filosofia e lettere, consultore sulle belle arti: ispettore, poi sopraintendente del Museo nazionale e degli scavi nelle provincie meridionali, molte cose riordinò; dappertutto tolse abusi.
      Agli scavi di Pompei fu per lui dato nuovo indirizzo. Lasciare, lì sul sito, utensili, pitture, mosaici, scheletri disseppelliti; tutto che lì, meglio parlando agli occhi della mente, agevolasse il figurarne le case, le masserizie, le usanze: riprodurre la forma dei cadaveri onde dalle contratte fattezze, apparsi gli strazi della fine miseranda, si immaginasse la spaventevole catastrofe: trarre fuori, fare rivivere negli ultimi giorni di Pompei la vita romana di diciotto secoli addietro, fu suo merito. Il metodo, la continuità, l'ordine delle ricerche; la scuola fondata rischiarono, novelle faci, la buia caliggine addensata dal tempo; della morta città fu svelato il mistero: ecco l'opera cui il Fiorelli donò la miglior parte di sé e congiunse per sempre il suo nome.
      Chiamato, fanno vent'anni, alla Direzione generale dei musei, delle gallerie e degli scavi nel Ministero dell'istruzione pubblica, abbracciò con largo disegno, coll'innato sentimento del bello diede impulso a completare e conservare tutto il tesoro artistico nazionale. Un'infermità inesorabile lo costrinse, da cinque anni, a lasciare l'ufficio; in ultimo la cecità ridusse in melanconica solitudine l'uomo dall'animo, un tempo, soavemente aperto e giocondo: persino la consolazione degli studi coi quali aveva onorato sé e la patria gli mancò.
      Per decreto del Comune, Napoli, dove era nato addì 8 di giugno nell'anno 1823, fece un solenne funerale all'illustre che il buono ed il bello avidamente bramò, ricercò, volle. (Approvazioni).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1896.

Note:Secondo altra fonte risulta nato il 7 giugno 1823.
[Curiosità]: a Giuseppe Fiorelli si devono i calchi di gesso delle vittime dell'eruzione di Pompei. Attuò inoltre le seguenti scoperte:
Casa di Sirico (1862), Casa del balcone pensile (1862), Porta Marina (1863), Vicolo del Lupanare (1863), Casa di M. Lucrezio Stabia (1871), Tempio di Venere, Casa di Epidio Sabino, Casa del Citarista, Casa di Epidio Rufo.


Attività 0999_Fiorelli_IndiciAP.pdf0999_Fiorelli_IndiciAP.pdf