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Senato della Repubblica
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FONTANELLI Camillo

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/23/1823
Luogo di nascita:MODENA
Data del decesso:11/03/1891
Luogo di decesso:MODENA
Padre:Achille
Madre:FRAPOLLI Lucia
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariMarchese
Coniuge:COCCAPANI IMPERIALI Anna Maria
Fratelli:Francesco, padre di Camilla coniugata SANTUCCI, Jenny coniugta SPALLETTI TRIVELLI
Cesare
Giulia, che sposò Giambattista SPALLETTI ed era madre di Venceslao SPALLETTI, senatore del Regno (vedi scheda)
Carolina, che sposò Francesco ARESE
Elisabetta coniugata MAJNONI
Parenti:FONTANELLI Alfonso, zio, fratello del padre
FONTANELLI Giulio, zio, fratello del padre
COCCAPANI IMPERIALI Ercole, suocero
SEGHIZZI Giulia, contessa, suocera
Professione:Possidente
Cariche politico - amministrative:Membro dell'Assemblea nazionale delle province modenesi (Modena) nel 1859
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Modena (26 giugno 1864) (23 giugno 1876)
Cariche e titoli: Capitano dei volontari modenesi (1848)
Comandante della Guardia nazionale di Modena (1859-1860)
Maggiore (fanteria) (18 novembre 1848), poi (granatieri) (18 marzo 1860-16 aprile 1863. Data del collocamento a riposo)
Ufficiale d'ordinanza onorario di SM il Re (18 marzo 1860)
Aiutante di campo onorario di SM il Re

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:03/13/1864
Categoria:20 Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria
Relatore:Luigi Chiesi
Convalida:06/06/1864
Giuramento:09/06/1864


    .:: Servizi bellici ::.

Periodo:1848-1849 prima guerra d'indipendenza
Decorazioni:Medaglia d'argento al valor militare

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
VII
Castelfranco di Modena
25-3-1860*
Ministeriale
Ballottaggio il 29 marzo 1860


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Domenico Farini, Presidente

      Signori senatori! Mi duole di dovere oggi pure annunciarvi la morte di un collega.
      Ieri all'improvviso cessava di vivere in Modena il marchese Camillo Fontanelli, terzo figlio di Achille che, generale e ministro, fu dei più valorosi, dei più sagaci soldati del primo Regno italico.
      Erede di un nome storico, a cui il padre e l'avo avevano aggiunta fama colle armi, il senatore Fontanelli rinverdì le forti e libere tradizioni della sua casa che, alla calata dei francesi sullo scorcio del secolo passato, alla parte popolare si era accostata.
      Alle armi lo chiamavano i fasti paterni; alle armi, per l'indipendenza, lo spinse il fremito di libertà che, nei primi mesi del 1848, trascinava a trattarle, la gioventù balda di fede e di ardimenti. Ufficiale nell'esercito piemontese non venne meno al suo nome; da valoroso combatté e fu decorato al valore militare.
      Andata a male ogni speranza si ridusse alla nativa Modena e vi rimase, in condizione di privato, fino al 1859. Allora egli fu tutto a quelle audacie che, in mezzo allo sbigottimento dei preliminari di Villafranca, senza soldati, contennero le soldatesche estensi; senz'armi, senza capi, senza danaro scrissero un esercito, organarono uno Stato, sventarono ogni diplomatico male ordito (Bene).
      All'Assemblea modenese propose riciso: si dichiarasse decaduta la dinastia austro-estense, escluso dallo Stato ogni principe di Ausburgo e di Lorena: e la proposta unanimemente vinta, coll'aiuto volenteroso, impavido, concorde di tutti i cittadini fu coronata da lieto fine. Per raggiungerlo spese il Fontanelli nome, credito, autorità a prò della causa cui si era votato; in casa, a capo della Guardia nazionale, rappresentante dell'Emilia presso il Boncompagni governatore generale dell'Italia centrale; fuori, oratore delle aspirazioni, dei diritti, del voto popolare a Parigi ed a Londra (Benissimo).
      E il patrio municipio dichiarandolo benemerito, i concittadini, eleggendolo deputato alla prima legislatura dopo l'annessione, attestarono quanto efficacemente egli l'avesse promossa.
      Il Re ed il Senato lo confermarono quando nel 1864, appena raggiunta l'età, egli fu per servizi e meriti eminenti nominato ed ammesso in quest'Assemblea.
      I quali fatti e giudizi de' contemporanei, intorno alla parte che egli ebbe in tempi e cimenti che rapidamente si dileguano nella memoria dei vivi, suonano, meglio d'ogni parola, alta e degna commemorazione del patrizio egregio, del cittadino onorando di cui rimpiangiamo la morte (Approvazioni generali).
      DI RUDINÌ, presidente del Consiglio, ministro degli esteri. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Il signor presidente del Consiglio Ha facoltà di parlare.
      DI RUDINÌ, presidente del Consiglio, ministro degli esteri. In nome del Governo mi associo alle nobili parole pronunciate dall’onorevolissimo signor Presidente in commemorazione del senatore Fontanelli.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 marzo 1891.

Note:Partecipò ai moti del 1848.

Attività 1009_Fontanelli_IndiciAP.pdf1009_Fontanelli_IndiciAP.pdf