Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente
Signori senatori, anche oggi vi reco un triste annunzio. Ieri a sera, in Torino, cessò di vivere l'ottimo collega nostro, il conte Ottavio Lovera di Maria. Egli era nato colà nel 1833 da famiglia nobile che diede al Piemonte uomini preclari, fra' quali il padre di lui, comandante superiore dell'arma de' carabinieri, che ebbe tanta parte nella creazione di quel corpo, che rese sempre e rende anche oggi i maggiori servigi al paese.
Non è a dire perciò, come il giovane Lovera avesse ricevuto un'educazione, più ancora che corretta, severa, pigliando esempio dal padre, che, fino dai primordi della vita, lo indirizzò sulla via del dovere e della devozione illimitata al Re ed alla patria. Laureato in leggi, entrò in breve a far parte dell'amministrazione provinciale, e prima lo troviamo sottoprefetto indi prefetto a Belluno, Catania, Verona, Ancona, Livorno e finalmente a Torino.
Ad onor suo, basterà che soggiungiamo, senza timore di mancare ai doveri della verità, che dovunque, ed a Firenze specialmente, dove tenne l'ufficio di consigliere delegato, il conte Lovera lasciò eccellente nome di sé, e delle opere sue, siccome quegli che, fino a quando le forze del corpo glielo consentirono, diè prova costante di rara operosità, accoppiata ad altrettanta dottrina e ad una fermezza di carattere sempre congiunta ad una invidiabile dolcezza nei modi.
In questo intervallo di tempo il conte Lovera fu chiamato a reggere, e resse assai tempo, la Direzione generale della sicurezza pubblica presso il Ministero dell'interno, ma preferì tornare al governo d'una provincia, la più cara d'ogni altra, quella della città nativa.
In premio dei servizi resi al paese ed alla Corona, la Maestà del Re nel giorno 26 novembre 1884 meritamente lo chiamò a sedere fra noi, ed anche come senatore il conte Lovera si mostrò all'altezza dell'ufficio, assiduo, quanto più gli era consentito da una salute cagionevole, alle adunanze di questo alto consesso, laborioso sempre, quanto era stimata la sua voce, specialmente nelle materie della pubblica amministrazione.
Da alquanto tempo la salute del nostro buon collega si era andata affievolendo, ed ora la sua città, che ricorda con affetto l'antico amministratore, la famiglia e gli amici lo piangono estinto. E noi pure, a nostra volta, sentiamo di aver perduto un eccellente collega, l'amico di noi tutti! Ond'io, personalmente e nel nome vostro, mando alla memoria dell'egregio uomo il supremo, affettuoso saluto. (Vive approvazioni).
BONASI, ministro di grazia e giustizia dei culti. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
BONASI, ministro di grazia e giustizia dei culti. Il conte Lovera di Maria, del quale noi oggi rimpiangiamo la perdita, appartenne ad una famiglia altamente benemerita del paese, giacché quanti ad essa appartennero, prestarono l'opera propria a servizio della patria, non guardando a sacrifizi personali, ma esclusivamente al proprio dovere.
Il conte Lovera di Maria, che già da quindici anni apparteneva alla nostra Assemblea, ha speso tutta la sua vita nel servire lo Stato nelle pubbliche amministrazioni; e dovunque portò un'alta nota di dignità, di serenità e di giustizia, dovunque egli passò fu il suo nome rispettato e ricordato.
Il Governo non può che associarsi sentitamente alle parole di compianto pronunciate dal nostro illustre Presidente, pregando che questi sentimenti siano manifestati anche alla famiglia del defunto. (Approvazioni).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1° febbraio 1900.
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