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Senato della Repubblica
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TRECCANI DEGLI ALFIERI Giovanni

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:01/03/1877
Luogo di nascita:MONTICHIARI (Brescia)
Data del decesso:06/07/1961
Luogo di decesso:MILANO
Padre:Luigi, negoziante
Madre:GAIFAMI Giulietta
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Titoli nobiliariConte
Coniuge:QUARTARA Giulia
Figli: Luigi
Ernesto
Vittorio
Luogo di residenza:MILANO
Indirizzo:Via Carlo Porta, 2
Titoli di studio:Diploma di istituto tecnico (1)
Laurea "ad honorem" in lettere (2)
Conseguiti nel:1939 (2)
Presso:Scuola di tessitura di Krefeld (Germania) (1)
Università di Milano (2)
Professione:Industriale
Carriera:Fondatore (1925) e vicepresidente dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana (1933)
Presidente onorario dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana (1954)
Cariche e titoli: Direttore del "Cotonificio Rossi" (Vicenza) (1909-1911)
Presidente della "Società anonima manifattura tessuti Candidi" (1916)
Consigliere dell'Associazione cotoniera italiana (1916)
Proprietario e direttore del "Cotonificio Valle Ticino"
Presidente del "Lanificio Rossi" (Schio)
Cavaliere del lavoro (1920)
Presidente del "Credito commerciale" (1925-1935)
Presidente della manifattura "Cesare Macchi"
Presidente della Siemens italiana
Consigliere delegato della Società anonima "Nuova antologia" (1927)
Presidente del Comitato lombardo della Società per la Storia del Risorgimento (1929-1938)
Presidente dell'Opera pia "Pro orfani infanti" (1931)
Presidente dell'Associazione di cultura italo-germanica (Milano) (11 novembre 1932)
Membro dell'Istituto per l'Europa orientale (1933-1938)
Presidente per la Società per la pubblicazione dei papiri dell'Università di Milano (1934)
Presidente della Società per le belle arti ed esposizione permanente (1936)
Presidente del Museo teatrale alla Scala (1937)
Presidente della Sezione lombarda dell'Istituto di studi sul Rinascimento (1940)
Presidente della Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano (1941)
Presidente della Società bergamasca per l'industria chimica

    .:: Nomina a senatore ::.

Proponente:Senatore18/09/1924
Nomina:09/18/1924
Categoria:21 Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria
Relatore:Giuseppe Tanari
Convalida:23/11/1924
Giuramento:02/12/1924

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 27 maggio 1917
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 21 dicembre 1919
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 22 febbraio 1920
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 28 dicembre 1922
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 20 ottobre 1932
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 settembre 1939


    .:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia (27 dicembre 1929-19 gennaio 1934)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge per la conversione dei decreti-legge (8 marzo 1930-19 gennaio 1934)
Membro della Commissione dell'economia corporativa e dell'autarchia (17 aprile 1939-5 agosto 1943)

    .:: Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo (ACGSF) ::.

Deferimento:07/08/1944
Gruppo di imputazione:"Senatori ritenuti responsabili di aver mantenuto il fascismo e resa possibile la guerra sia coi loro voti, sia con azioni individuali, tra cui la propaganda esercitata fuori e dentro il Senato"
Provvedimento:Ordinanza di decadenzaData:25/07/1945
Provvedimento:Ordinanza di inammissibilità del ricorsoData:24/06/1946
Provvedimento:Sentenza di cassazione della decadenza (Sezz. Unite Civili-Cassazione)Data:08/07/1948

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Ennio Zelioli Lanzini, Vicepresidente
      [...]
      ZANE. Domando di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      ZANE. Signor Presidente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi, in sul finire della scorsa settimana, all’età di 84 anni, si è spento a Milano dopo una vita intensa tutta spesa per il lavoro e la cultura, l’ex senatore Giovanni Treccani, una delle figure più caratteristiche di mecenate che il nostro tempo abbia potuto vantare, uno degli uomini più illustri e benemeriti della terra bresciana.
      Un grave lutto ha colpito, con la scomparsa di Giovanni Treccani, il mondo della cultura; un grande lutto si è abbattuto sulla generosa terra di Montichiari che gli ha dato i natali.
      Una breve rievocazione del senatore Treccani "doverosa da parte di chi ha l’onore di rappresentare in quest’alta Assemblea la impareggiabile terra monteclarense " rappresenta un atto di omaggio sentito verso un grande filantropo che ha assommato in sé tutte le migliori qualità di uomo eccezionale, di grande iniziativa, votato ad una nobilissima missione quale è quella di creatore e difensore di un patrimonio preziosissimo di memorie sacre, di opere d’arte di altissimo valore.
      Giovanni Treccani, di umili origini, conobbe le strettezze di una vita fatta di sacrificio; aveva 17 anni quando lasciò la sua terra natale per la Germania, ove si era recato come semplice operaio tessile.
      Non aveva beni di fortuna, ma aveva una ricchezza interiore, una forza di volontà, una tenacia indomabile che gli derivava da un ambiente familiare ove aveva respirato a pieni polmoni quella linfa vitale, quei valori morali essenziali, quello spirito acuto di iniziativa che costituiscono una delle caratteristiche tipiche della gente di Lombardia.
      Dalla Germania, ove si era affermato per le sue eccezionali qualità, ritorna dopo qualche anno con un gruzzolo (una piccola somma frutto di lavoro, di sacrifici, di risparmi), ritorna in Italia con una buona esperienza tecnica che mette a profitto come piccolo imprenditore prima, come grande capitano dell’industria manifatturiera poi. Erano gli anni nei quali nasceva la moderna industria tessile italiana e Treccani, con la percezione del tecnico che ha una visione chiara delle esigenze dei tempi, infonde tutto il suo entusiasmo nell’impresa moderna che organizza razionalmente con criteri economici non disgiunti da una squisita sensibilità sociale.
      È l’uomo chiamato a sanare situazioni aziendali vacillanti, è l’uomo che si prodiga per incrementare e sviluppare al massimo opifici che in precedenza, prima del suo intervento, vivacchiavano. Infonde fiducia, somministra ossigeno in organismi destinati (diversamente) al declino ed alla morte. Attua allora una sua politica di investimenti che persegue coraggiosamente ed anche con temerarietà ove si manifestasse necessaria, consentendo all’azienda un incremento della produzione con favorevoli ripercussioni nella affermazione sui mercati. In tutta questa sua azione di industriale accorto Treccani avverte che il profitto dell’azienda non è un bene di carattere personale, ma ha una sua funzione sociale, una sua funzione che si deve esprimere in campo nazionale. Nel 1919 Treccani " industriale allora di media importanza " Treccani, l’ex operaio di Montichiari, autodidatta, elargisce una cospicua somma all’Accademia dei Lincei, quattro anni dopo egli disponeva di tre milioni da dedicare alla scienza. Il suo sogno era fondare presso l’Università di Roma una cattedra da destinare ad Albert Einstein.
      Il mecenate venuto a conoscenza del pericolo che la famosa Bibbia di Borso d’Este, un capolavoro della miniatura rinascimentale, passasse da Parigi (ove era stata posta all’asta) oltre oceano, assicurò all’Italia quell’insigne tesoro d’arte pagandolo 5 milioni di lire. Il meraviglioso volume fu donato da Treccani alla Biblioteca estense di Modena, ove tutt’ora è conservato. La maggiore opera che indica Treccani quale grande mecenate è quella con cui egli ha lasciato imperitura traccia di sé con la pubblicazione della grandiosa «Enciclopedia italiana» che coi suoi 36 volumi (ai quali si aggiungeranno i successivi di aggiornamento) ha colmato una grave lacuna del nostro patrimonio editoriale.
      Gabriele d’Annunzio, con una definizione eloquente che esprimeva in sintesi l’opera e gli ideali di Giovanni Treccani, lo definì «l’alchimista che sa trasformare l’oro in spirito». Il munifico uomo non poteva raccogliere riconoscimento migliore, riconoscimento che viene altresì a lui da tutta la terra di Lombardia per alti titoli di merito.
      Tra le ultime fatiche di Treccani meritano citazione la Storia di Milano e l’impostazione della Storia di Brescia, nonché l’incremento al Centro di studi manzoniani.
      A quest’uomo che bene ha meritato della Patria vadano l’espressione commossa della riconoscenza della sua terra natale e l’omaggio deferente e devoto del Senato.
      PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il senatore Barbaro. Ne ha facoltà.
      BARBARO. Compio il commosso dovere, a nome del Gruppo a cui appartengo, di associarmi di tutto cuore alle nobili parole, che sono state pronunciate testé dal senatore onorevole Zane a commemorazione ed esaltazione della figura veramente nobile del senatore Giovanni Treccani, il cui nome rimarrà memorabile e sarà sempre ricordato in avvenire, non foss’altro per l’Enciclopedia, che costituisce un grande monumento indiscutibile e indistruttibile della cultura italiana nel mondo.
      PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Ministro della pubblica istruzione. Ne ha facoltà.
      BOSCO, Ministro della pubblica istruzione. Mi associo con sincera commozione alle parole di cordoglio che sono state pronunciate per commemorare la figura del senatore Treccani, la cui vita costituisce un esempio luminoso di dedizione al lavoro e di fecondo interessamento per il mondo della cultura e delle arti. La sua attività spesa per l’Enciclopedia italiana e per assicurare allo Stato preziosi oggetti d’arte e di studio, quale la Bibbia di Borso d’Este, sarà ricordata con perenne gratitudine dagli studiosi e da tutto il popolo italiano.
      PRESIDENTE. Il Senato si associa, penso unanimemente, alle nobili espressioni del senatore Zane, del senatore Barbaro e dell’onorevole Ministro della pubblica istruzione. Le passate generazioni e le attuali ricordano Giovanni Treccani dal nome dell’opera monumentale che, pur risentendo delle influenze dei tempi politici nei quali l’opera è sorta, sta a segnare quanto possano l’iniziativa e la lungimiranza di un sommo mecenate.
      La Presidenza, interprete dei sentimenti dell’Assemblea, ha già inviato alla famiglia ed alla città natale l’espressione del cordoglio del Senato e posso assicurare i senatori che di questa manifestazione verrà ancora rinnovata la partecipazione alla stessa famiglia e alla città natale.

      Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici,11 luglio 1961.