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Senato della Repubblica
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THEODOLI DI SAMBUCI Alberto

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:11/24/1873
Luogo di nascita:ROMA
Data del decesso:06/06/1955
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Girolamo
Madre:ALTIERI Cristina
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariMarchese di Sambuci
Nobile dei Marchesi di S. Vito e Pisoniano
Nobile dei Conti di Ciciliano
Patrizio di Forlì
Nobile Romano
Don
Coniuge:SURSOCK Matilde
Figli: Livio
Flavia (sposa Della Gherardesca Ugolino)
Niccolò
Parenti:DELLA GHERARDESCA Ugolino, consuocero, senatore
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Via Pinciana, 26
Titoli di studio:Laurea in ingegneria civile
Conseguiti nel:1897
Presso:Università di Losanna
Professione:Ingegnere
Altre professioni:Amministratore d'azienda
Carriera:Consigliere del Banco di Roma (18 marzo 1902-15 marzo 1917)
Commissario del Banco di Roma (7 agosto 1944-6 settembre 1945)
Fondatore delle sedi estere del Banco di Roma di Parigi, Alessandria d'Egitto, Tripoli e Costantinopoli
Cariche e titoli: Consigliere della Croce rossa italiana (1913)
Presidente dell'Opera per gli orfani dei contadini morti in guerra (1916-1929)
Presidente della delegazione italiana nella Commissione dei mandati coloniali presso la Società delle nazioni (1920)
Presidente della Commissione permanente dei mandati coloniali presso la Società delle nazioni (1920-1936)
Presidente del Comitato provinciale di Roma dell'Opera nazionale per gli orfani di guerra (1930-1933)
Presidente della Società romana per le corse ippiche
Socio della Società geografica italiana (1906)

    .:: Nomina a senatore ::.

Proponente:SAR Duca d'Aostaante 05/08/1924
Presidente del Senato
    Tittoni Tommaso
05/1924
Presidente del Senato
    Tittoni Tommaso
15/08/1924
Prefetto di Roma
    Zoccoletti Riccardo
1924
Nomina:04/06/1934
Categoria:21 Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria
Relatore:Giuseppe Sirianni
Convalida:04/05/1934
Giuramento:05/05/1934

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'ordine della Corona d'Italia 2 settembre 1909
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 5 dicembre 1909
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 24 marzo 1910
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 3 gennaio 1913
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 6 aprile 1922
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 9 luglio 1936
Gran cordone dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia

    .:: Servizi bellici ::.

Periodo:1915-1916 I guerra mondiale
Arma:Esercito
Mansioni:Capitano

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XXIV
Foligno
02-11-1913
Ballottaggio


    .:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione dei lavori pubblici e delle comunicazioni (17 aprile 1939-5 agosto 1943)

    .:: Governo ::.

Governo:Sottosegretario di Stato al Ministero delle colonie (23 giugno-24 novembre 1919)

    .:: Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo (ACGSF) ::.

Deferimento:27/08/1945
Provvedimento:Ordinanza di rigetto della richiesta di decadenzaData:30/01/1946

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Cesare Merzagora, Presidente
      [...]
      Presidente. Ha chiesto di parlare il senatore Menghi. Ne ha facoltà.
      Menghi È giunta la dolorosa notizia della morte dell'ex senatore Theodoli. Mi permetta il Senato di commemorarlo in quest'Aula, nella quale spesso risuonò la sua parola stimolatrice nell'interesse d'Italia. Alberto Theodoli, marchese di Sambuci, nacque a Roma il 24 novembre 1873. Fece gli studi di ingegneria nell'Università di Losanna e subito cominciò il tirocinio nel Belgio, in Inghilterra, in Bulgaria ed in Grecia. Amministratore del Banco di Roma dal 1901 al 1916 [sic]. Delegato italiano nell'Amministrazione del debito pubblico ottomano, a Costantinopoli, dal 1905 al 1911. Il collegio di Foligno lo ebbe suo deputato stimatissimo dal 1913 al 1919; e nel 1919 assunse la carica di sottosegretario alle colonie nel Ministero Nitti e di sottosegretario ad interim per gli affari esteri. Volontario nella guerra 1915-1918, raggiunse, per merito, il grado di capitano del genio. Consigliere della Croce Rossa Italiana nel 1913, presidente della Commissione dei mandati alla Società delle Nazioni nel 1920, ove svolse opera utilissima per l’Italia. Il Banco di Roma lo ebbe Commissario straordinario nel 1945; e da molti anni alla T.E.T.I. rivestiva la carica di Presidente. Nel 1934 fu nominato senatore del Regno e nel 1946 fu compreso nel numero degli ottanta senatori discriminati per decisione dell’Alta Corte di giustizia. Nei lavori parlamentari, alla Camera prima e poi al Senato portava la sua competenza tecnica nelle discussioni sulle opere pubbliche e la sua vasta esperienza dei problemi internazionali nella trattazione della politica estera e nelle questioni coloniali. Notevoli i suoi interventi sullo sviluppo e l’efficienza della Marina mercantile, sulla organizzazione dei porti e degli enti portuali, sul risanamento dei centri urbani, sul piano regolatore di Roma e sulla sistemazione del Tevere, sulla legge urbanistica, sul funzionamento degli organi consultivi in materia di opere pubbliche. In un suo discorso in sede di bilancio delle colonie, valendosi delle personali esperienze, raccomandava la formazione accurata dei funzionari dell’Amministrazione coloniale e il rispetto delle usanze e dei diritti consuetudinari degli indigeni per accattivarsene la simpatia. Appassionato alle competizioni sportive fin dalla gioventù fu tra i pionieri dell’aeronautica e dell’automobilismo; e diede un decisivo impulso all’ippica con la creazione a Roma dell’ippodromo delle Capannelle e l’istituzione dei concorsi ippici internazionali. La sua figura di gran signore romano, ricco di umana comprensione e di sincera cordialità, i suoi ricordi di viaggiatore internazionale dalle vastissime conoscenze e amicizie, la sua molteplice attività in Italia e all’estero, tutto se stesso e il suo mondo egli descrisse con tocchi vivaci e arguti nel suo volume "A cavallo di due secoli".
      In questo libro egli rivela la sua spigliatezza, la sua nota bonomia e l’esperienza di uomo politico che tutto sapeva abbracciare in una sintesi felice. Amava Sambuci, paese del mio collegio, non tanto per atavica nobiliare tradizione quanto invece per sollevare le condizioni morali ed economiche di quella popolazione, alla quale era attaccatissimo. Molte opere pubbliche di quel paese si debbono al suo sagace interessamento. A suo onore debbo ricordare un episodio personale che rivela tutta la grandezza di un’anima veramente cristiana. Nel 1945, quando i contadini d’Italia chiedevano le terre per sfamarsi, egli mi convocò a Sambuci e senza che nessun atto giudiziario lo sollecitasse mise a disposizione di una Cooperativa agricola di braccianti da me fondata quasi tutte le terre del marchesato. Le condizioni furono così vantaggiose per i miei cooperatori che in prosieguo di tempo il senatore Theodoli mi confessava che con il corrispettivo pagato annualmente dalla cooperativa non riusciva nemmeno a coprire gli oneri fiscali che egli aveva riservato a suo carico. Onore, perciò, a lui che seppe interpretare gli aneliti e i bisogni di gente che oggi lo piange sinceramente perché ne fu permanente benefattore. Prego l’onorevole Presidente di esprimere alla desolata famiglia il vivo cordoglio del Senato della Repubblica.
      Presidente. Ha chiesto di parlare il senatore Negri. Ne ha facoltà.
      Negri. A nome del gruppo socialista, mi associo alle parole di cordoglio espresse per la morte del senatore Theodoli.
      Presidente. Ha chiesto di parlare l’onorevole Tupini, Ministro senza portafoglio. Ne ha facoltà.
      Tupini, Ministro senza portafoglio. Il Governo è solidale col Senato nel ricordo dell’illustre ex senatore scomparso e nel tributo di compianto alla sua memoria.
      Presidente. Assicuro il Senato che non mancherò di esprimere alla famiglia del compianto onorevole Theodoli, nobile figura di gentiluomo e di diplomatico, che difese sempre gli interessi dell’Italia, i sensi del nostro più vivo cordoglio.

      Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici, 7 giugno 1955.