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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 03/26/1815 |
Luogo di nascita: | MILANO |
Data del decesso: | 25/07/1879 |
Luogo di decesso: | MONZA (Milano) - oggi (Monza e Brianza) |
Padre: | Giovanni Pietro |
Madre: | MARTINI Maria |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Conte |
Coniuge: | CUSANI CONFALONIERI Carolina, vedova di Paolo D'ADDA SALVATERRA |
Coniuge: | FOUGEROUX DE SOYRES Lucia |
Figli: | Luigi (detto Gigino), figliastro, figlio della prima moglie Carolina e di Paolo D'ADDA
Emilietta, detta Ninette, figlia adottiva (figlia naturale di Carlo CUSANI, fratello di Carolina) che sposò in prime nozze Alexandre de GIRARDIN e in seconde nozze Louis GAUDERAX
Anna, detta Zezette, nata dalla seconda moglie Lucia FOUGERIUX |
Fratelli: | Galeazzo Giovanni Battista (fratello gemello)
Olimpia, che sposò in prime nozze Enrico INCISA DELLA ROCCHETTA da cui ebbe madre di Nicola, Giovanni, Alberto, Marianna, e
in seconde nozze sposò Leopoldo INCISA DELLA ROCCHETTA
Ginevra, che sposò Girolamo VIMERCATI SANSEVERINO ed era madre di Bianca, Laura, Marietta e Ortensia
Eugenia, che sposò in prime nozze Giovanni Giacomo ATTENDOLO BOLOGNINI, da cui ebbe Clotilde ed Eugenietta, ed in in seconde nozze sposò Alfonso SERAFINO DI PORCIA |
Professione: | Militare di carriera (Esercito) |
Carriera giovanile / cariche minori: | Brigadiere (Francia - Legione straniera) (2 ottobre 1841), Maresciallo d'alloggio (Francia - Legione straniera) (3 dicembre 1841) |
Carriera: | Sottotenente (marzo 1848)
Capitano (1848. Dimesso dal servizio militare il 13 luglio 1857)
Tenente colonnello (13 agosto 1861) |
Cariche e titoli: | Ufficiale d'ordinanza di SM il Re (aprile 1849-14 maggio 1856)
Addetto militare alla Legazione italiana a Parigi (13 agosto 1861-1870)
Aiutante di campo di SM il Re [post 13 agosto 1861]
Consigliere di legazione onorario [1862]
Ispettore generale delle Regie caccie
Socio della Società geografica italiana (1868) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Proponente: | Autocandidato | | 12/02/1878 |
Nomina: | 03/16/1879 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Gennaro De Filippo |
Convalida: | 28/05/1879 |
Giuramento: | 29/05/1879 |
Annotazioni: | Convalidato in Comitato segreto |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 marzo 1852
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro [post 13 agosto 1861]
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia 1° giugno 1861
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore di Francia 12 dicembre 1849
Cavaliere dell'Ordine del Nicham Iftikar (Tunisia) |
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.:: Servizi bellici ::. |
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Periodo: | 1848-1849 prima guerra di indipendenza
1855-1856 spedizione in Crimea
1859 seconda guerra di indipendenza
1860 campagna per l'indipendenza e l'unità d'Italia | |
Arma: | Esercito: bersaglieri |
Decorazioni: | Medaglia d'argento al valore militare | |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Sebastiano Tecchio, Presidente
Il conte Ottaviano Vimercati, di antica famiglia cremasca, i ricordi della quale si associano a quelli della Lega lombarda, nacque a Milano il 26 marzo 1815.
Andò voce che gli anni suoi giovanili non volgessero placidi né promettenti. Era il tempo che Cesare, sommamente premendogli che i giovani del patriziato lombardo-veneto si divezzassero da ogni intenzione politica, non solo non procurava di crescerli a buoni studî e a virili propositi, ma forse amava che sciupassero nei piaceri il vigore della mente e dell'animo. Onde non è da stupire che il Vimercati non abbia saputo cansare la lubrica via nella quale già s'impigliava la più gran parte dei suoi coetani. “La memoria di quegli anni” (così certifica il sincerissimo Achille Mauri) ”gli fu sempre un peso sull'anima, e intese a cancellarla con l'operosità indefessa e coi buoni portamenti del resto di sua vita”. (1).
Condottosi in Francia tuttavia nel fiore dell'età, e aggregatosi a quella legione straniera, ebbe campo di fare in Algeri un ottimo tirocinio della vita militare; sicché nel 1848 poté fidatamente offerirsi a' servigi della causa nazionale, e fu dei primi Lombardi ad essere accolto al quartiere generale di Carlo Alberto, che lo ascrisse tosto all'eletto drappello dei suoi ufficiali d'ordinanza. (2).
Ma, fallite in quell'anno e nel successivo le prove delle armi regie, il conte Vimercati non bastandogli la pazienza di durar mesi ed anni ai presidî per aspettare l'appello delle nuove battaglie, s'è tramutato da Torino a Parigi.
Risorgeva in quel mezzo l'Impero. Il Vimercati, che usava quasi domesticamente coi napoleonidi e i lor fautori, colse ogni occasione e studiò ogni maniera di propiziarli alla dinastia di Savoia e alla bandiera italiana con sì gran cuore da lei sostenuta. Se egli così adoperasse di suo talento, o (ciò che altri ha creduto) d'intesa con un altissimo personaggio, qui non occorre di decifrare. Certo è che il disegno mirava a buon fine.
Scoppiata la guerra del 1859, vedemmo di nuovo il Vimercati in Piemonte: questa volta al quartiere generale del maresciallo Canrobert. Traggo da una recente lettera del maresciallo, (3) l'episodio che segue”..J'aime à me rappeler, mon cher comte Vimercati, qu'ayant eu, pendant la memorable campagne du 1859, l'occasion de vous présenter au Roi comme un des officiers de mon Etat major dont j'avais lieu d'être le plus satisfait au triple point de vue du courage, de l'intelligente activité, et du dévouement militaire, sa Majesté daigna vous féliciter en vous serrant dans ses bras.
Dopo la pace di Zurigo tornò il Vimercati a Parigi, addetto militare a quella legazione italiana; e vi stette sino alle tremende sciagure del 1870.
I prestati servigi li accattarono molta benevolenza da Vittorio Emanuele, che poi gli diede l’ufficio di ispettore generale delle regie caccie.
Per decreto del 16 marzo 1879 fu chiamato senatore del Regno; ed egli entrava in questa Assemblea il 29 maggio.
Poco appresso, recatosi alla solita sua residenza di Mirabello nel Parco di Monza, fu soprappresso da un tifo acutissimo che, nonostante la tempra forte e l’età non senile, addì 25 luglio l’ha mandato al sepolcro.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 29 luglio 1879.
(1) Giornale l’Opinione, 27 luglio 1879, n. 204.
(2) Ivi.
(3) Paris le 17 avril 1879.
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Note: | Fu nominato "Primo lombardo".
Il nome completo risulta essere: "Ottaviano Antonio".
Partecipò alle cinque giornate di Milano (18-23 marzo 1848).
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Attività |
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