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Senato della Repubblica
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DE SAUGET Guglielmo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:04/01/1820
Luogo di nascita:MONTELEONE DI CALABRIA (Catanzaro) - oggi VIBO VALENTIA
Data del decesso:17/05/1897
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Roberto, senatore (vedi scheda)
Madre:DIAZ Teresa
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:DELLA POSTA Bianca Rosa, dei duchi di Civitella
Titoli di studio:Scuola militare
Scuole militari:Collegio militare di Napoli
Professione:Militare di carriera (Esercito)
Carriera giovanile / cariche minori:Soldato (Regno delle Due Sicilie) (1° novembre 1835), Alfiere (Regno delle Due Sicilie) (1° gennaio 1836), Tenente (Regno delle Due Sicilie) (7 dicembre 1840), Capitano (Regno delle Due Sicilie) (8 ottobre 1848), Maggiore (Regno delle Due Sicilie) (1° maggio 1860)
Carriera:Tenente colonnello (Regno delle Due Sicilie) (1° agosto 1860), poi Colonnello (Governo dittatoriale di Garibaldi) (22 ottobre 1860), poi Tenente colonnello (Esercito italiano) (24 gennaio 1861), poi Colonnello (12 settembre 1861)
Maggiore generale (20 agosto 1866)
Tenente generale (17 maggio 1877-31 marzo 1892)
Cariche e titoli: Direttore del Dipartimento della guerra (7 settembre 1860)
Comandante del Collegio militare di Napoli (12 settembre 1861)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:06/07/1886
Categoria:14 Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività
Relatore:Francesco Ghiglieri
Convalida:14/06/1886
Giuramento:29/06/1886

.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine di S. Ludovico (Ducato di Parma e Piacenza) 27 agosto 1850
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1861
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 27 settembre 1862
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 gennaio 1870
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 7 giugno 1883
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 31 marzo 1892
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 1° maggio 1868
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 11 dicembre 1870
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 28 dicembre 1876
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 14 settembre 1888

.:: Servizi bellici ::.

Periodo:1848-1849 campagne in Sicilia
1866 terza guerra d'indipendenza
1870 annessione di Roma al Regno d'Italia
Arma:Esercito: artiglieria
Volontario:SI
Decorazioni:Medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia, medaglia col motto "Unità d'Italia 1848-1870", medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Domenico Farini, Presidente

    Signori senatori! [...]
    Il tenente generale Guglielmo De Sauget, morto a Napoli il 17 di maggio, fu uno dei più distinti ufficiali che dall'esercito napoletano, l'anno 1860, passarono nell'italiano.
    Quantunque egli avesse allora soli quaranta anni di età, per esser nato in quella città il primo aprile 1820, da ben trentadue apparteneva ai ruoli della milizia, ascrittovi fin da fanciullo, quale volontario, come gli ordinamenti di allora comportavano. Alunno nel collegio militare, indi soldato ed alfiere nei cacciatori ed anche nell'artiglieria vi era poi promosso primo tenente poco più che ventenne, e per vent'anni rimaneva in quell'arma, salendo ai gradi di capitano e di maggiore. Con questo stesso trasferito il luglio 1860 nel corpo di Stato maggiore, al 1° d'agosto diventò luogotenente colonnello. Colonnello per decreto dittatoriale dell'ottobre, dovette rassegnarsi a tornare al grado inferiore quando nel 1861 furono uniti i due eserciti; quantunque lo scorcio dell'anno precedente e quasi tutto quello rimanesse in Napoli e come sotto direttore del dicastero della guerra durante la luogotenenza, per conoscenza d'uomini e pratica di ordinamenti aiutasse efficacemente a metter ordine e dare norma al cessare dell'azienda, dallo sfacelo borbonico e dall'arruffio rivoluzionario, tutta sconvolta.
    Di nuovo colonnello, per quattro anni resse il collegio dove era stato educato: difficile incarico sempre, ma più in momenti nei quali urgeva innovare svecchiando, sostituire nuovi ad antichi metodi d'insegnamento, introdurre norme disciplinari ed educative diverse, svellere inveterate consuetudini, che dalla scuola si abbarbicavano alle famiglie, da queste mettevan capo all'istituto.
    Furono questo ufficio ed il precedente i due nei quali si parve a chi nol conosceva quanto meritasse la buona riputazione e quale fosse l'uomo. Mente soda ed equilibrata, cultura generale e nelle cose militari non ordinaria, squisita educazione: il contegno, gli atti, il porgere suo eran da soldato. La bella persona, il nobile sentire, la dignità del tratto rivelavano un'anima pura, in petto valoroso.
    Comandante una brigata mista di fanteria nell'ultima guerra d'indipendenza, fu della 16ª divisione, la quale agli ordini del principe Umberto costituì la destra dell'esercito e nella giornata di Custoza stette attelata a battaglia davanti a Villafranca: la fortuna non lo favorì d'uno scontro.
    Poco dopo maggior generale, alla testa della brigata Savona nel 1870 penetrò in Roma dal lato di Porta San Giovanni, assieme alla divisione Angioletti della quale faceva parte. Il modo lodevole con che condusse le truppe e dispose l'assalto, l'ottima posizione sulla quale formò contro le mura una batteria di quattordici pezzi furono premiati colla commenda della Corona d'Italia.
    Nel 1877 avanzato a tenente generale, successivamente comandò le divisioni di Salerno e di Napoli, i corpi d'Armata d'Ancona e di Bologna; fu trasferito nel servizio ausiliario il 14 settembre 1888, il 16 aprile 1892 nella riserva.
    Dal giugno 1886 apparteneva al Senato: la medaglia mauriziana dei dieci lustri, poco appresso premiò pure altrimenti la lunga sua carriera. La quale se, per le circostanze del suo nascere e del suo militare, avesse avuta la fortuna di più ampio cimento sui campi del patrio riscatto, avrebbe certo dato a Guglielmo De Sauget gli splendidi successi cui mente ed animo l'avean nato. Non glieli consentì il triste tempo del meglio dell'età sua. Ma non obliando, né contravvenendo mai ai doveri dell'assisa, anche in mezzo a quella tristizia, il cavaliere onorato ebbe la stima della gente da bene, e coll'animo diritto percorse, non senza traversie ma sereno, tutto il lungo suo mortale cammino. (Benissimo).

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 maggio 1897.


Attività 0815_De_Sauget_Guglielmo_IndiciAP.pdf