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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 11/07/1824 |
Luogo di nascita: | RAGUSA INFERIORE (Siracusa) - oggi RAGUSA |
Data del decesso: | 27/12/1895 |
Luogo di decesso: | RAGUSA INFERIORE (Siracusa)- oggi RAGUSA |
Padre: | AREZZO Francesco Maria |
Madre: | DE SPUCHES BRANCOLI Vincenza |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Barone |
Coniuge: | AREZZO DI TRAFILETTI Concetta |
Figli: | Vincenzina, che sposò Giuseppe Alvaro PATERNO'CASTELLO Alliata di Manganelli, duca di Sperlinga, ed era madre di Maria e Clementina |
Parenti: | SCHININA' DI SANT'ELIA Giuseppe, senatore (vedi scheda), nipote |
Professione: | Possidente |
Altre professioni: | Industriale |
Cariche politico - amministrative: | Governatore della provincia di Trapani (Luogotenenza generale per le province siciliane - Massimo Cordero di Montezemolo) (post 2 dicembre 1860)
Deputato alla Camera dei Comuni (Governo del Regno di Sicilia) (1848-1849)
Sindaco di Ragusa (1873-1881)
Presidente del Consiglio provinciale di Siracusa |
Cariche amministrative: | Consigliere provinciale di Siracusa |
Cariche e titoli: | Incaricato di reggere la Prefettura di Noto (1860)
Direttore del giornale satirico anti-borbonico “il Gatto” di Palermo |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 10/08/1865 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Giovanni Arrivabene |
Convalida: | 04/12/1865 |
Giuramento: | 18/11/1865 |
Annotazioni: | Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 19 ottobre 1865 |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VIII | Vizzini | | 7-4-1861 | Non risulta | Elezione in corso di legislatura |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti parlamentari Commemorazioni.
Domenico Farini, Presidente
Poiché il Senato volle per sua grazia aspettare la mia presenza, perché gli fossero comunicate le necrologie dei colleghi defunti nell'intervallo dalle ultime sedute ad oggi, così io obbedisco al doloroso incarico, procedendo alla lettura di esse.
Signori senatori! Il barone Corrado Arezzo Despucches cessava di vivere nel suo castello di Donnafugata, presso Ragusa Inferiore, il 27 di dicembre dell'anno passato. Illustre ed antico lignaggio, animo liberale e delle libere franchigie partigiano, mente colta gli conferirono, a soli ventitrè anni di età, la rappresentanza di Ragusa alla Camera dei comuni del generale Parlamento di Sicilia.
Nel decennio persecutore, che corse fra le sconfitte d'una e le vittorie dell'ultima rivoluzione, dimorò lungamente a Messina, non intimorito, né mutato. Alla causa dei vinti fu largo della cospicua ricchezza; tutte le simpatie, che l'alta condizione della famiglia e le sue qualità personali gli avevano procacciato volse a favore del patrio riscatto.
Il nuovo Governo, a cui fu tutto, tenendolo nel meritato conto, lo mandò a reggere la Provincia di Trapani, dove all'ufficio diede rincalzo del prestigio onde godeva. Deputato del collegio di Vizzini per la ottava legislatura, al termine di essa fu nominato senatore. Trenta e più anni ci fornirono occasione di apprezzare le doti egregie che in politica e nell'amministrare aveva altrove fatte manifeste: si rivelava, all'udirlo, culto in storia, versato nelle lettere, delle arti belle assai intendente. Il pennello trattato con maestria, le pitture ed altri oggetti d'arte raccolti nella sontuosa sua dimora ne chiarivano la finezza del gusto; le relazioni che l'anno 1865 dettò, quale commissario governativo all'esposizione di Dublino, ne mostrarono la perizia nelle molteplici applicazioni dell'arte alle industrie, nelle quali aveva viva fede campeggerebbe un giorno l'Italia.
Soccorrevole ai derelitti, con tenerezza cui nativa generosità aveva dato alimento e domestici lutti accresciuto fervore; fra i concittadini pacificatore di secolari dissidii; eccitatore di civile progresso, il senatore Corrado Arezzo vivendo aggiunse nuovo lustro al vetusto casato, lasciò dopo di sé rimpianto e desiderio. (Bene).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1896.
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Note: | Il cognome del senatore negli atti del Senato risulta essere: "Despuches", ma la forma ufficiale è "De Spucches".
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Attività 0879_Donnafugata_di_Arezzo_Despuches_IndiciAP.pdf |
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