SI
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori del Regno (1848-1943) » Scheda Senatore  


D'AQUINO Michele

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:05/17/1870
Luogo di nascita:ANZI (Potenza)
Data del decesso:19/02/1956
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Giuliano
Madre:DE ROSA Scolastica
Coniuge:COSTABILE Italia
Figli: Giuseppe
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Via Monte Zebio 43
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Professione:Magistrato
Carriera:Presidente del Tribunale di Napoli (25 aprile 1920)
Primo presidente della Corte d'appello di Bologna (8 giugno 1933-2 dicembre 1935)
Presidente di sezione della Corte di cassazione (2 dicembre 1935)
Cariche e titoli: Membro del Consiglio superiore della magistratura (20 dicembre 1934)

.:: Nomina a senatore ::.

Proponente:Ministro di grazia e giustizia20/10/1938
Nomina:10/20/1939
Categoria:08 I primi Presidenti e Presidenti del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti
Convalida:14/11/1939
Presidente Commissione verifica titoli:Ettore Giuria
Giuramento:21/12/1939
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 28 novembre 1912
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 2 dicembre 1920
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 16 novembre 1921
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 26 ottobre 1933
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 10 giugno 1920
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 giugno 1923
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 17 gennaio 1935
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 3 giugno 1937


.:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione dei lavori pubblici e delle comunicazioni (23 gennaio 1940-5 agosto 1943)

.:: Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo (ACGSF) ::.

Deferimento:27/08/1945
Gruppo di imputazione:"Ministri sottosegretari di Stato, presidenti e vice presidenti del Senato o della Camera dopo il 3 gennaio 1925"
Provvedimento:Ordinanza di rigetto della richiesta di decadenzaData:14/11/1945

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Enrico Molè, Vicepresidente
    [...]
    Azara. Domando di parlare.
    Presidente. Ne ha facoltà.
    Azara. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto la parola perché ha cessato di vivere il senatore Michele D’Aquino, che, dopo lunga ed onorata carriera, fu per molti anni Presidente di sezione della Corte di cassazione. Io che lo ebbi vicino quale stimato collega e caro amico sono certo di interpretare anche il pensiero di tutti i magistrati ed il loro sentimento nel ricordare in questa Aula che Michele D’Aquino lasciò negli uffici assegnatigli e particolarmente nella presidenza del Tribunale di Napoli, nella presidenza della Corte di appello di Bologna ed anche nella Corte di cassazione un ricordo non soltanto di dottrina e di scienza giuridica, ma anche di rettitudine, di buon senso e di equità, che sono qualità preziose per un magistrato. Ritengo che sia per me doveroso pregarla, onorevole Presidente, di rendersi interprete presso la famiglia del sentimento di solidarietà nel dolore da parte del Senato.
    Presidente. La Presidenza si associa al senatore Azara nel rendere omaggio alla memoria dell’onorevole Michele D’Aquino, conformemente al costume del Senato repubblicano di inchinarsi agli uomini che hanno bene meritato dalla Patria in qualunque epoca e sotto qualunque forma istituzionale.
    Michele D’Aquino è uno di questi. Lo abbiamo conosciuto alla Corte di cassazione di Roma e alla Corte di appello di Bologna, questo figlio della Basilicata. Questa piccola regione con una sola provincia ha dato tanti grandi giuristi al nostro Paese. E secondo la tradizione dei giuristi lucani, Michele D’Aquino intendeva l’umanità e la socialità del diritto e risolveva i rapporti della vita ricordando che dalla vita sorge il diritto e che il diritto non deve, per preoccupazioni teoriche e preziosismo scientifico, sacrificare la vita. Introdusse l’equità per temperare la rigida regola iuris. Era amato come il buon giudice e aveva rapporti di familiarità con avvocati e colleghi anche quando raggiunse i più alti gradi. A Roma, a Bologna era tout court Don Michele. Probo, onesto, colto nell’esercizio del suo alto magistero, anche nei tempi più difficili non piegò dinanzi ai potenti, né s’inchinò ad alcuna forma di coazione; e noi conosciamo episodi veramente memorabili di questa sua indipendenza. Egli amava ricordare quello che una volta disse il grande Gladstone, e cioè: «L’Inghilterra mantiene un esercito ed una marina per garantire l’indipendenza della Magistratura».
    Ritengo pertanto che il Senato debba associarsi all’omaggio reso ad un uomo che ha chiuso una vita onorata, con la coscienza di avere compiuto tutto il proprio dovere.
    Gonella, Ministro senza portafoglio. Domando di parlare.
    Presidente. Ne ha facoltà.
    Gonella, Ministro senza portafoglio. Il Governo si associa alle nobili parole del Presidente del Senato e del senatore Azara in ricordo dell’onorevole Michele D’Aquino, di cui è ampiamente noto il servizio reso alla Giustizia e alla Patria.

    Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici, 22 febbraio 1956.


Attività 0711_D'Aquino_IndiciAP.pdf