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Senato della Repubblica
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DE MARINIS Giuseppe

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:01/20/1832
Luogo di nascita:SALA CONSILINA (Salerno)
Data del decesso:29/09/1911
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Pietro
Madre:BOEZIO Giulia
Coniuge:PARADISI Maria Stella
Fratelli:Luigi
Parenti:Di Marzo, deputato, genero
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Professione:Magistrato
Carriera giovanile / cariche minori:Giudice del Tribunale di Salerno (9 dicembre 1858), Sostituto procuratore del Tribunale di Napoli (6 aprile 1862), Procuratore presso il Tribunale di Gerace (26 dicembre 1862), Procuratore presso il Tribunale di Chieti (9 novembre 1864), Procuratore presso il Tribunale di Lecce (20 novembre 1864)
Carriera:Sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Lecce (19 ottobre 1868)
Sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Trani (30 gennaio 1876)
Sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Napoli (8 maggio 1877)
Consigliere della Corte d'appello di Napoli (dicembre 1885)
Consigliere della Corte d'appello di Cagliari (21 febbraio 1886)
Consigliere della Corte di cassazione di Roma (28 aprile 1889)
Procuratore generale presso la Corte d'appello di Catania (8 novembre 1889)
Procuratore generale presso la Corte d'appello di Trani (19 aprile 1891)
Procuratore generale presso la Corte d'appello di Firenze (2 luglio 1896)
Procuratore generale presso la Corte d'appello di Napoli (3 aprile 1898)
Procuratore generale della Corte di cassazione di Palermo (13 dicembre 1903-15 dicembre 1907)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:03/04/1904
Categoria:10 L'Avvocato generale presso il Magistrato di cassazione ed il Procuratore Generale dopo cinque anni di funzioni
Relatore:Carlo Municchi
Convalida:22/03/1904
Giuramento:09/05/1904
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 giugno 1870
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 4 giugno 1891
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 23 gennaio 1896
Grande Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° febbraio 1906
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 dicembre 1907
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 7 marzo 1875
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 2 gennaio 1881
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 5 gennaio 1890
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 31 dicembre 1899
Commendatore dell'Ordine di Leopoldo II (Belgio) 20 marzo 1902


.:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro supplente della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia (29 marzo 1909-29 settembre 1911)
Membro della Commissione speciale per l'esame delle proposte di modificazioni al regolamento giudiziario del Senato (29 marzo 1909-29 settembre 1911)
Commissario di vigilanza all'Amministrazione del fondo per il culto (23 dicembre 1909-29 settembre 1911)

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Giuseppe Manfredi, Presidente

    Onorevoli colleghi! Non dimentichiamo quelli de' nostri, che abbiamo perduti durante l'intervallo, in cui siamo stati separati. [...]
    Altro specchiatissimo magistrato pur esso salito meritevolmente al sommo dell'ordine giudiziario, fu Giuseppe De Marinis ch'ebbe i natali in Sala Consilina il 19 gennaio 1832, e fu da morte improvvisa colto in Napoli il 30 settembre. Dall'alunnato di giurisprudenza pratica preso i collegi giudiziari napoletani, che intraprese il 21 luglio 1855, entrò al Tribunale civile di Salerno giudice soprannumerario nel 9 dicembre 1858. Sostituto procuratore del Re in Napoli il 6 aprile 1862, procuratore del Re in Gerace nel 26 dicembre di quello stesso anno, proseguì poi la carriera quasi sempre nell'ufficio del pubblico ministero, tenendovi in onore pur egli la nobile istituzione. Procuratore generale fu presso le Corti d'appello di Catania, di Trani, di Firenze, di Napoli reputatissimo; e per decreto del 13 dicembre 1903 fu elevato al seggio di procuratore generale di cassazione presso la Corte suprema di Palermo, nel quale sedette sino all'età del riposo raggiunta nel 1907.
    In Senato entrò per nomina del 4 marzo 1904. Fu membro della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia, e di quella per la riforma del regolamento della stessa. Frequente alle nostre sedute, spiegò il saper suo con la sua serenità nelle discussioni; quando in ispecie riguardavano l'ordine giudiziario e la magistratura, cui non è mancato mai in quest'Assemblea il patrocinio per la voce degli alti magistrati, che v'appartengono. Di sua iniziativa fu una proposta di legge sugli istituti della patria potestà e della tutela rispetto all'educazione dei minorenni poveri, che rimase agli uffici. L'argomento è stato dilucidato in un suo opuscolo intitolato Una questione sociale.
    Amabilissimo delle maniere, quanto rigido del dovere ed inflessibile nella rettitudine, fu dolce anche nell'oppugnare, placido nel propugnare; temperato ed umano pur quando ebbe ufficio di severità; soltanto sdegnoso dell'ingiusto. Di lui rimane caro e rispettato nome ovunque ebbe carica; come grata la memoria fra noi, che lo piangiamo così repentinamente scomparso. (Bene). [...]
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il senatore Placido.
    PLACIDO. Onorevoli colleghi: due nomi, due astri, due altissimi sacerdoti della giustizia, due eletti benefattori dell’umanità, scomparvero quasi ad un tempo dalla scena del mondo: Giuseppe Borgnini e Giuseppe De Marinis.
    Queste venerande figure, ricordate con commossa ed eloquente parola dal nostro illustre Presidente, lasciarono un’orma incancellabile del loro passato nei sentieri luminosi della vita che percorsero.
    Il Borgnini, nato a piè delle Alpi, il De Marinis in un paese montano del Mezzogiorno, dimostrarono a chiare note come il carattere, la rettitudine, la saviezza possono sorgere, alimentarsi, giganteggiare in qualunque angolo più remoto d’Italia.
    Ambedue diversi per origine, per temperamento, per abitudini, per natura di studi, per forma di pensiero e di azione, ambedue ebbero però uguale condotta, uguale criterio nell’amministrazione della giustizia e nell’intervento pietoso a favore dell’umanità sofferente. [...]
    Non dissimile, quantunque in condizioni diverse, fu Giuseppe De Marinis. Egli ebbe quasi un’idea fissa, la protezione, l’azione per i minorenni poveri. Da cittadino, da magistrato, per cinquantatre anni di carriera, trascorsi quasi sempre nella carica del pubblico ministero, nelle lettere ufficiali, negli scritti pubblicati per le stampe, nei resoconti giudiziarii, patrocinò sempre la causa dei minorenni poveri! Che più? Da senatore egli giunse persino a presentare apposito progetto di legge col quale lo Stato doveva, a sue spese, venire in soccorso di questi sventurati.
    Alla memoria di così illustri trapassati mandi il Senato l’ultimo dolorosissimo vale, come lo hanno già inviato con memore e sentito affetto le popolazioni partenopee; fiore unico e mesto di gratitudine e di riconoscenza. (Approvazioni). [...]
    VACCA. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
    VACCA. Mi associo anch’io con tutte le forze dell’animo alle eloquenti parole dedicate dal nostro Presidente alla memoria dei senatori Borgnini e De Marinis, che mi furono maestri e guida nelle funzioni del pubblico ministero. Entrambi, per altezza d’intelletto e di dottrina, per fierezza e indipendenza di carattere e per grande, inesauribile bontà di cuore, furono onore e vanto della magistratura, e lasciarono orme luminose di virtù pubbliche e private, degne di essere additate ad esempio ai giovani magistrati. (Bravo - Approvazioni).
    QUARTA. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    QUARTA. Non potrei dire né più né meglio di quanto è stato detto dal nostro illustre Presidente su Giuseppe Borgnini, Giuseppe De Marinis e Carlo Municchi. Ma sospinto dalla grande e profonda reverenza che ebbi sempre per essi, non posso non mandare alla cara memoria di loro il più affettuoso saluto, anche a nome di tutta la magistratura italiana, i sentimenti della quale credo di interpretare in questo momento assai fedelmente, e di augurare con tutte le forze dell’animo mio, pel bene della giustizia, che tutti i magistrati ne seguano l’altissimo esempio. (Approvazioni). [...]
    QUARTA. Domando la parola.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    QUARTA. Propongo che sia mandato dal Senato un telegramma di condoglianza anche alle famiglie ed alle città natali dei senatori Borgnini e De Marinis. [...]
    FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. A nome del Governo e della magistratura italiana io mi associo alle eloquenti parole di vivo rimpianto che sono state pronunziate dall’illustre Presidente del Senato, dall’onorevole Quarta e da altri, pei senatori defunti che alla magistratura appartennero.
    I nomi di Giuseppe Borgnini e di Giuseppe de Marinis saranno sempre ricordati dalla magistratura alla quale diedero nobile esempio di fermezza e indipendenza di carattere, di operosità e di devozione nell’adempimento dei loro doveri. [...]
    Lo stesso è a dire di Giuseppe De Marinis, che, venuto su da quella borghesia meridionale che ha dato alla patria e alla scienza tanti ingegni eletti, tenne sempre alto il prestigio degli uffici eminenti che degnamente ricoprì nella magistratura. (Bene!).

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 febbraio 1912.


Attività 0787_De_Marinis_IndiciAP.pdf