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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 02/20/1823 |
Luogo di nascita: | ACRI (Cosenza) |
Data del decesso: | 15/01/1895 |
Luogo di decesso: | ACRI (Cosenza) |
Padre: | Michele |
Madre: | MAIERA' Beatrice |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | Celibe |
Fratelli: | Francesco, senatore (vedi scheda) |
Luogo di residenza: | Acri |
Indirizzo: | Via Santa Croce |
Professione: | Avvocato |
Carriera giovanile / cariche minori: | Colonnello dell'Intendenza militare |
Cariche politico - amministrative: | Sindaco di Acri (1861-1884)
Presidente del Consiglio provinciale di Cosenza |
Cariche amministrative: | Consigliere provinciale di Cosenza |
Cariche e titoli: | Ispettore delle guardie nazionali mobili (1866) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 05/15/1876 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Francesco Pallavicini |
Convalida: | 06/06/1876 |
Giuramento: | 12/06/1876 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 20 febbraio 1881
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 2 giugno 1889 |
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.:: Servizi bellici ::. |
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Periodo: | 1860-1861 campagna per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia | |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VIII | Corigliano Calabro | | 27-1-1861 | Sinistra costituzionale | |
IX | Corigliano Calabro | | 22-10-1865 | Sinistra costituzionale | |
X | Corigliano Calabro | | 10-3-1867 | Sinistra costituzionale | |
XI | Corigliano Calabro | | 20-11-1870 | Sinistra costituzionale | |
XII | Corigliano Calabro | | 8-11-1874* | Sinistra costituzionale | Cessazione per nomina a senatore |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori! Doloroso è a me l'annuncio, a voi l'udire dei colleghi venuti a morte dacché non ci adunammo. [...]
Ad Acri, in Provincia di Cosenza, il 20 febbraio 1823 nacque il senatore Vincenzo Sprovieri. Cresciuto fra le memorie dolorose del 1820, educato in una tradizione di odii e di vendette ravvivata dalle repressioni del 1837, acuita dagli eccidii del 1844; a questi, sebbene partecipe all'insurrezione, la giovane età lo aveva scampato.
Il pericolo corso non ne moderò l'ardore: tant'è che nel 1848, schierato coi sollevati di Cosenza fu dei carcerati e dei dannati a morte, mutata poi in trent'anni di ferri. Con fuga comprata sottrattosi al carcere, a traverso rischiose avventure raggiunse Malta e di là Genova e Torino; dove, assieme agli esuli d'ogni provincia in Piemonte raccolti, stette spiando le occasioni, affrettandole col desiderio; coll'opera promovendo la riscossa.
Imbarcatosi con Garibaldi si distinse fra i mille che a Calatafimi il 15 maggio vendicarono le stragi di dodici anni prima, mostrando al mondo attonito non essere stata spavalda millanteria la proclamazione della vigilia a Salemi; ma sentenza di prodi che assurgerebbero a fasti meravigliosi perché l'Italia meridionale attorno a Vittorio Emanuele si riunisse. La medaglia al valore lo premiò. Colla schiera gloriosa, e sempre degno di essa, rivide la Calabria e, col grado di commissario di guerra di prima classe, combatté sotto Capua, assieme a due altri dei tre fratelli suoi.
Abbandonata la milizia, nella Camera e negli uffici civili servì la patria redenta con affetto e disinteresse.
Fu per cinque legislature (VIII-XII) deputato del collegio di Corigliano, del quale lasciò spontaneo la rappresentanza nel 1876, per venire in quest'Assemblea.
Ispettore delle guardie nazionali mobili durante l'ultima guerra d'indipendenza; presidente del Consiglio provinciale consentino per dieci anni; sindaco del nativo comune del 1861, sino a che, bisognevole di quiete, si dimise nell'autunno del 1884, procacciò di volgere al maggior bene gli uffici e la supremazia nella provincia esercitata.
La sua morte ai concittadini dolente, dolentissima alla famiglia, fu grave a noi. Il che reputo pietoso attestare di qui al fratel suo Francesco, che in questa Camera gli sopravvive, esempio di patriottismo e di valore vivaci sempre, sempre gagliardi (Benissimo).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 giugno 1895.
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Note: | Partecipò alla spedizione dei Mille.
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Attività |
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