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Senato della Repubblica
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SAVI Paolo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/11/1798
Luogo di nascita:PISA
Data del decesso:05/04/1871
Luogo di decesso:PISA
Padre:Gaetano
Madre:BOMBICCI Anna
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:FINEZIA Enrichetta
Figli: Marianna
Adolfo
Ida
Pia
Titoli di studio:Laurea in scienze
Professione:Docente universitario
Altre professioni:Naturalista
Carriera giovanile / cariche minori:Assistente di Gaetano Savi (1817-1823)
Carriera:Professore titolare di Storia naturale e mineralogia all'Università di Pisa (1823-1840)
Professore titolare di Zoologia e anatomia comparata all'Università di Pisa (1840-1861)
Cariche e titoli: Direttore generale del Museo di storia naturale dell'Università di Pisa (1823-1840)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei (6 maggio 1860)
Socio dell'Accademia della Crusca di Firenze (31 marzo 1869)
Socio nazionale dell'Accademia delle scienze di Torino
Promotore dell'Unione agraria della provincia di Pisa

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/30/1862
Categoria:20 Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria
Relatore:Silvestro Centofanti
Convalida:28/02/1866
Giuramento:08/05/1866
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 16 luglio 1863
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine di S. Giuseppe di Toscana


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Paolo Onorato Vigliani, Vicepresidente

    Onorevoli colleghi. Un'altra amara perdita abbiamo da deplorare per la morte dell'illustre nostro collega, il commendatore Paolo Savi, che con generale rammarico veniva tolto il 5 di questo mese alla scienza, al Senato ed all'Italia.
    Nato il professore Savi a Pisa sul cadere dello scorso secolo, l'11 di luglio del 1798, da Gaetano rinomato cultore di botanica, ebbe la buona ventura di trovare nel modesto tetto paterno, nutrita faustis sub penetralibus, quella scienza che lo doveva illustrare.
    Il vasto campo delle scienze naturali fu la pacifica palestra dell'operosa sua vita. Dedicava la prima gioventù ai paterni studi botanici; si volgeva quindi alla coltura della geologia e della paleontologia, e vi stampava orme larghe e profonde; faceva infine sua cura più speciale e prediletta la zoologia e l'anatomia comparata cui professava con grande plauso in quell'Ateneo pisano, dove il sacro culto delle scienze, felicemente associato al culto non meno sacro della patria, dava nei nostri giorni all'Italia tanti illustri scienziati e benemeriti cittadini. Nella quale nobile schiera il pubblico suffragio assegnava un posto distinto al nostro Savi, che salito in alta fama in patria e fuori per l'ammirato ordinamento del celebre Museo pisano di storia naturale e per la pubblicazione di parecchie opere egregie, meritò di essere aggregato alle più celebri accademie nazionali e straniere, e di andare insignito di molte onorificenze che erano in lui splendida testimonianza di un merito tanto acclamato quanto modesto.
    La sua illustrazione scientifica gli valse nel 1862 l'onore di essere chiamato dalla regia munificenza a sedere in questo alto consesso al quale, sì per l'intenso amore della sua scienza e sì per devozione ai doveri della sua cattedra, apportava, a dir vero, il lustro del suo bel nome anzi che il concorso della sua opera. Della qual cosa non maraviglierà punto chi consideri che le tranquille ed assorbenti cure delle scienze naturali mal si maritano alle sollecitudini ed ai dibattiti della vita politica, e che il Savi lavorò sino all'ultimo giorno della sua vita a dare compimento all'ornitologia italiana, che scenderà postuma corona sulla sua tomba già ornata della ornitologia toscana.
    Accompagniamo dunque, o signori, col nostro compianto la dolorosa dipartita dell'insigne collega Paolo Savi, e teniamo la degna sua memoria in quell'alto onore che la stima e l'amore dei contemporanei legheranno certamente alla riverenza dei posteri.

    Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 18 aprile 1871.


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