Atti parlamentari – Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente
La sciagura, che temevamo, è avvenuta. Il senatore Giovanni Schiaparelli, l'illustre astronomo del quale vantasi dei natali Savigliano, datigli il 5 marzo 1835, è morto oggi alle ore 10.30. Se ne onorava il Senato dal 1889.
Di lui tutto è noto, perché tutto è preclaro; gli studi e la laurea all’Università di Torino nelle matematiche; i perfezionamenti nella scienza astronomica acquistati agli osservatorii di Berlino e di Pulkowa; la direzione dal 1875 a Milano dell'osservatorio astronomico di Brera; i suoi rinomati lavori ivi compiti tra il 1875 ed il 1888 sulla topografia del pianeta Marte, di cui scoperse i canali e le loro germinazioni; la scoperta del 69° pianeta Hesperia, fra di altre patimenti importanti; il premio Lalande, datogli dall'Accademia delle scienze di Francia; le molte onorificenze neppur pari al suo merito; la croce degnamente portata dell'Ordine civile di Savoia; l'accoglimento nelle principali accademie scientifiche nazionali e straniere. Le sue pubblicazioni hanno la celebrità. L'elogio di lui non è a comporsi in breve ora; e sarà proprio della penna degli scienziati. Io, scarso necessariamente nel dire, sotto la commozione del doloroso momento, chiuderò le parole mie con queste del senatore Celoria, che, dandomi la notizia della morte del nostro illustre collega, dice scomparso un uomo gloria della scienza e della patria Italiana. Di questa gloria sarà eternato il nome, cui oggi tutti riverenti c’inchiniamo con l’ultimo vale. (Approvazioni).
BLASERNA. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
BLASERNA. Il nostro illustre Presidente ha detto poche parole, ma veramente notevoli, sul conto del compianto senatore Schiaparelli;
Lo Schiaparelli è stato senza dubbio uno degli astronomi più stimati che abbiano esistito nel secolo scorso, e difatti voi trovate il nome di Schiaparelli in tutte quelle accademie dove vi era posto tra due o tre astronomi stranieri. Questo giudizio così universale vi dirà l’opinione che regnava sul conto suo.
Ma lo Schiaparelli ha appartenuto anche all’Accademia dei Lincei. È per questo che io tengo ad esprimere altamente il mio sentimento di dolore e nello stesso tempo di ammirazione, nello Schiaparelli non c'era soltanto lo scienziato da ammirare, ma anche l'uomo; egli era di una modestia incredibile che andava al di là di tutti i limiti possibili e immaginabili. A sentirlo parlare, egli non aveva fatto niente, ed era sempre sorpreso che qualcuno o qualche grande accademia lo trattasse come un'illustrazione della scienza. Io non ho mai visto un uomo così modesto come il compianto collega.
Anche il modo come egli ha interpretato i suoi doveri di senatore è degno di nota. Malgrado egli, fosse stato nominato senatore, continuava e intendeva continuare a darsi alla scienza, tanto che per molto tempo non venne nemmeno a prestare giuramento.
Alcuni hanno creduto che questa sua astensione dal prestare giuramento dipendesse da mancanza di patriottismo, il che proprio non era. La ragione della sua condotta dipendeva dal fatto che egli non intendeva godere dei diritti di senatore, quando, per i suoi impegni scientifici, sentiva che non poteva soddisfarne anche agli obblighi.
Questa la ragione vera perché non venne subito fra noi. Ma, finalmente, in seguito alle nostre insistenze si presentò in Senato e prestò giuramento. Ma non volle avere nessuno dei distintivi di senatore, perché diceva che non aveva questo diritto dal momento che non poteva adempierne i doveri.
Io prego l’onorevole nostro Presidente, e prego nello stesso tempo anche il Senato, di voler mandare le nostre condoglianze alla famiglia dello Schiaparelli e specialmente a suo figlio che fu uno di quelli che ci diede la triste notizia della sua morte. (Approvazioni vivissime).
DI SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DI. SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Il Governo si associa ai sentimenti che sono stati così nobilmente espressi dal nostro illustre Presidente e dal senatore Blaserna, e si unisce al Senato per rimpiangere la perdita dell'insigne scienziato che tanto lustro ha accresciuto al nome dell'Italia nostra; e si associa altresì alla proposta fatta testé dal senatore Blaserna. (Bene).
PRESIDENTE. Non facendosi osservazioni, la proposta del senatore Blaserna si intende approvata. Mi farò interprete presso la famiglia del senatore Schiaparelli dei sentimenti espressi dal Senato del Regno.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 4 luglio 1910.
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