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Data di nascita: | 09/07/1868 |
Luogo di nascita: | BERNA |
Data del decesso: | 25/06/1957 |
Luogo di decesso: | ROMA |
Padre: | Renato |
Madre: | DE WIRSEN Elisabetta |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Nobile |
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Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Nicola Fabrizi, 19 |
Altra residenza: | WASHINGTON (U.S.A.) |
Titoli di studio: | Laurea in scienze sociali |
Conseguiti nel: | 04/11/1889 <DBI> |
Presso: | Istituto di scienze sociali "Cesare Alfieri" di Firenze |
Professione: | Diplomatico |
Carriera: | Inviato straordinario e ministro plenipotenziario di I classe (1° luglio 1919)
Ambasciatore (31° dicembre 1923) |
Cariche e titoli: | Capo di gabinetto al Ministero degli affari esteri (ottobre 1911-gennaio 1913)
Segretario generale del Ministero degli affari esteri (20 novembre 1912-31 dicembre 1919)
Segretario generale della Delegazione italiana alla Conferenza della pace di Parigi (maggio-luglio 1919) di pace di Parigi (1919) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 12/22/1928 |
Categoria: | 06 | Gli Ambasciatori |
Relatore: | Raffaele Garofalo |
Convalida: | 07/05/1929 |
Giuramento: | 09/05/1929 |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 11 novembre 1892
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 16 maggio 1901
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 20 novembre 1910
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 12 dicembre 1912
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 23 dicembre 1915
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 17 gennaio 1904
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 giugno 1908
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 31 dicembre 1911
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 19 novembre 1914
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 9 maggio 1929 |
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Commissioni: | Membro della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia (16 dicembre 1938-2 marzo 1939),
Membro della Commissione degli affari esteri, degli scambi commerciali e della legislazione doganale (17 aprile 1939-5 agosto 1943) |
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.:: Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo (ACGSF) ::.
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Deferimento: | 07/08/1944 | | |
Gruppo di imputazione: | 6° | | "Senatori ritenuti responsabili di aver mantenuto il fascismo e resa possibile la guerra sia coi loro voti, sia con azioni individuali, tra cui la propaganda esercitata fuori e dentro il Senato" |
Provvedimento: | Ordinanza di decadenza | Data: | 30/10/1944 |
Provvedimento: | Ordinanza di accoglimento del ricorso e revoca della decadenza | Data: | 24/07/1946 |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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CESARE MERZAGORA, Presidente
[...]
GUARIGLIA. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUARIGLIA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, si è spento in questi giorni in età molto avanzata a Roma l’Ambasciatore Giacomo de Martino, che fu nominato senatore del Regno nel 1928. Giacomo de Martino percorse una lunga carriera nel servizio diplomatico dal 1891 al 1929, ma il suo periodo più interessante e più denso di fecondo lavoro fu quando ricoprì la carica di Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri dal gennaio 1913 al dicembre 1919. Durante quegli anni egli svolse la sua opera in intima collaborazione con due grandi nostri Ministri degli Affari Esteri il marchese di San Giuliano e il barone Sonnino. Prese parte attiva alla lungimirante politica balcanica e mediterranea del marchese di San Giuliano e quindi alla preparazione diplomatica della nostra entrata in guerra nel 1915. Poi come segretario della nostra Delegazione alla Conferenza della pace a Parigi partecipò ai difficili lavori della Conferenza stessa, i cui amari risultati dovevano avere così importanti e così ancora poco comprese ripercussioni sulla nostra storia nazionale.
Dopo la Conferenza della pace de Martino continuò a servire l’Italia come ambasciatore a Berlino, posto assai difficile dopo la fine della guerra, e fu in seguito inviato ambasciatore a Londra, a Tokyo e a Washington. Egli fu dunque un intelligente, zelante, scrupoloso diplomatico in momenti gravi della vita del nostro Paese e diresse la nostra azione diplomatica con quella serenità serena che il volgo, nei suoi superficiali giudizi, scambia spesso per indifferenza o scetticismo, ma che è invece il migliore metodo per difendere gli interessi internazionali dello Stato, anche se i successi o gli insuccessi dipendono poi da cause che sfuggono al controllo diplomatico.
Giacomo de Martino merita, dunque, di essere ricordato con riconoscenza e con rispetto da quanti sentono il dovere di onorare chi, al di sopra e al di fuori delle passioni politiche, ha consacrato tutta la sua vita e tutta la sua attività al servizio dello Stato. (Applausi).
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, sono sicuro di interpretare anche in questa occasione il pensiero del Senato, associandomi alle nobili parole pronunziate dal senatore Guariglia in memoria di Giacomo de Martino, il cui ricordo è in tutti ancora vivissimo.
Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici, 2 luglio 1957.
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