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Senato della Repubblica
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BARIOLA Pompeo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:08/10/1824
Luogo di nascita:MILANO
Data del decesso:14/03/1894
Luogo di decesso:PISA
Padre:Luigi
Madre:MÜLLER Barbara
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:PICCAROLI Cristina
Luogo di residenza:Pisa
Indirizzo:Via Lavagna
Titoli di studio:Scuola militare
Scuole militari:Accademia militare di Wiener Neustadt
Professione:Militare di carriera (Esercito)
Carriera giovanile / cariche minori:Sottotenente (Impero Austro-Ungarico) (settembre 1843), Tenente (Impero Austro-Ungarico) (febbraio 1848), Maggiore (Governo provvisorio di Lombardia) (10 luglio 1848), (Regno di Sardegna) (6 agosto 1848), poi , Capitano (Regno di Sardegna) (16 marzo 1850), poi nuovamente Maggiore (Regno di Sardegna) (9 giugno 1859), Tenente colonnello (Regno di Sardegna) (15 ottobre 1860)
Carriera:Colonnello (6 novembre 1861)
Maggiore generale (16 luglio 1866)
Tenente generale (23 dicembre 1875-29 novembre 1891)
Cariche e titoli: Direttore del collegio militare di Milano (20 novembre 1859-4 aprile 1860)
Giudice del Tribunale supremo di guerra e marina (12 dicembre 1872-29 settembre 1874)
Socio della Società geografica italiana (1869)
Vicepresidente della Società geografica italiana (1883)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:06/07/1886
Categoria:14 Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività
Relatore:Francesco Ghiglieri
Convalida:14/06/1886
Giuramento:10/06/1886
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d'inaugurazione di sessione parlamentare

.:: Onorificenze ::.

Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 16 gennaio 1860
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 ottobre 1860
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 12 ottobre 1862
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1869
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 30 maggio 1878
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 4 giugno 1891
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 1° maggio 1868
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 25 maggio 1876
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 30 maggio 1889
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 16 gennaio 1860
Decorato delle insegne dell'Aquila rossa (Prussia) 24 marzo 1861
Commendatore dell'Ordine di Francesco Giuseppe (Austria) 1873

.:: Servizi bellici ::.

Periodo:1848-1849 prima guerra d'indipendenza,
1859 seconda guerra d'indipendenza,
1866 terza guerra d'indipendenza,
Spedizione su Roma del 1870
Arma:Esercito: corpo di Stato maggiore (anche nell'Impero austroungarico e nel Governo provvisorio di Lombardia)
Decorazioni:Medaglia di Crimea (Gran Bretagna, Impero Ottomano), medaglia commemorativa per la campagna d'Italia 1859 (Francia), medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia, Medaglia col motto "Unità d'Italia 1848-1870"


.:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione per l'esame del Codice penale militare (29 novembre 1892-14 marzo 1894)

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Neppure oggi è risparmiato a noi tutti un lutto, a me il doloroso ufficio di darvene notizia.
Ieri, nell'ora terza, moriva a Pisa in età di non ancora settant'anni, il senatore Pompeo Bariola.
Nativo di Milano, educato nell'Accademia militare di Vienna, al sopravvenire dei rivolgimenti del 1848 aveva grado di luogotenente addetto allo Stato maggiore dell'esercito austriaco. Ma né il grado, né l'ufficio, né la buona riputazione superiori all'età ed arra di brillante carriera lo trattennero in quelle file; tant'è vero che l'educazione militare, inculcando l'adempimento del dovere a costo della vita, nonché spegnere od attutire affina i più squisiti affetti, i più nobili sentimenti.
Dopo avere ottenuto licenza dalle straniere, entrato nelle truppe lombarde col grado di maggiore, ed, in seguito al rovescio di Novara, con quello di capitano nello Stato maggiore dell'esercito sardo, fu uno dei giovani che al riordinarsi del medesimo vi ebbero nome, incarichi onorevolissimi.
La mente culta e vivace, la persona spigliata; una indefessa cura delle pratiche alla milizia attinenti, uno studio continuo di apparecchiare e temperare l'animo all'adempimento dei più elevati ed ardui comandi, lo resero degno.
I coetanei lo avevano pronosticato, i camerati non si meravigliarono o si dolsero di vederlo dal grado di maggiore, ottenuto il giugno 1859, raggiungere in poco più di sedici anni, il dicembre 1875, quello di tenente generale; comandare un corpo d'Armata nel 1881.
Codesto rapido salire rimunerava il soldato di tutte le guerre dell'indipendenza e di quell'altra che, ravvivato lo splendore della croce, dischiuse i vanni dell'aquila di Savoia a volo sublime dalla Tauride al Campidoglio; premiava il prode dal petto fregiato colle insegne di ufficiale dell'Ordine militare di Savoia. (Bene).
Tale avanzamento era stato suggello al molto conto in che sempre lo avevano avuto i suoi capi e soprattutto Alfonso Lamarmora che lo volle presso di sé nel 1855, nel 1859 e nel 1866; col quale fu capo di Stato maggiore a Napoli, sottocapo di Stato maggiore nell'ultima guerra d'indipendenza; che con illimitata fiducia lo adoperò sempre quando di molta avvedutezza e fermezza fosse mestieri e lo ebbe, finché visse, carissimo.
Né gli emuli poterono porre in forse le attitudini e virtù militari di lui, che con altrettanta valentia aveva professato nella scuola di Stato maggiore, presieduto alla creazione del collegio militare di Milano; né non riconoscerne la austerità nel comando, la prudenza e sagacia di che lo stesso conte di Cavour aveva recato giudizio tale da confidargli mandasse dalla Sicilia contezza delle forze degli insorti e dei regi.
Senatore del Regno dal giugno 1886, noi lo vedemmo dare ai doveri della nuova dignità tutto il maggior tempo che i militari gli consentivano. E quando, è poco più di due anni, fu passato alla posizione ausiliaria, melanconicamente staccandosi dall'esercito, al quale, come a principio, sicurezza e difesa della nazione, avea dato la miglior parte di sé, egli, con abnegazione degna di soldato e di cittadino chiuso nel cuore ogni rammarico, divenne più frequente fra noi.
Bell'esempio d'animo nobile per il quale la patria libera e forte fu l'ideale giovanile, che a redimerla sacrò braccio ed ingegno. Ed alla patria Pompeo Bariola, avrebbe dato l'ultimo avanzo della vita se nel giorno dei rischi disinteressati e delle forti prove, la voce del Re lo avesse ancora una volta chiamato sul campo dell'onore a glorioso cimento (Bravo, benissimo, approvazioni generali).
MOCENNI, ministro della guerra. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra.
MOCENNI, ministro della guerra. A nome del Governo e a nome dell'esercito io mi associo alle meste e nobili parole di compianto testé pronunziate dall'illustre Presidente del Senato.
Sotto il sasso sepolcrale del senatore Bariola, così improvvisamente composto, non si spegneranno i nostri affetti e le nostre care memorie; il suo nome sarà ricordato nell'esercito come esempio, finché sarà onorato colui che ha speso mente, cuore e braccio per il servizio del Re e della patria (Bravo, benissimo).

Senato del Regno. Atti parlamentari. Discussioni, 15 marzo 1894.

Note:Naturalizzato suddito del Regno di Sardegna con regio decreto del 22 gennaio 1850.

Attività 0150_Bariola_IndiciAP.pdf