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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 11/10/1835 |
Luogo di nascita: | CHAMBÉRY (Francia) |
Data del decesso: | 31/05/1904 |
Luogo di decesso: | TORINO |
Padre: | Louis François |
Madre: | CARTANNAS Mariette |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | No |
Titoli nobiliari | Barone, titolo concesso con regio decreto del 30 marzo 1873 |
Coniuge: | TERRY Dolores Natividad Natalia |
Figli: | Giovanni Alberto, sposò Maria MENOTTI
Giulio, sposò Lavinia LANTE DELLA ROVERE
Margherita
Mario
Umberto |
Fratelli: | Luigi Guglielmo |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Nomentana, 118 |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Torino |
Professione: | Diplomatico |
Carriera giovanile / cariche minori: | Segretario di II classe al Ministero degli affari esteri (14 aprile 1861), Segretario di I classe (17 settembre 1864) , Consigliere di legazione (20 maggio 1866) a Vienna (13 agosto 1867-3 aprile 1868) |
Carriera: | Inviato straordinario e ministro plenipotenziario di II classe (11 aprile 1869) a Madrid (27 ottobre 1870), Bruxelles (12 giugno 1871), Washington (3 ottobre 1875), Monaco di Baviera (28 novembre 1880), Madrid (31 dicembre 1883)
Ambasciatore (27 dicembre 1886-2 ottobre 1891) a Costantinopoli (27 dicembre 1886) |
Cariche e titoli: | Segretario particolare del Ministero degli affari esteri (28 giugno 1863)
Capo di Gabinetto al Ministero degli affari esteri (14 ottobre 1864)
Segretario generale del Ministero degli affari esteri (11 aprile 1869-27 ottobre 1870), (2 giugno 1881-4 gennaio 1883)
Socio onorario della Deputazione di storia patria per le Venezie (3 novembre 1895)
Socio della Società geografica italiana (1869) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Proponente: | Deputato | | s.d. |
Nomina: | 11/21/1892 |
Categoria: | 06 | Gli Ambasciatori |
Relatore: | Piero Puccioni |
Convalida: | 29/11/1892 |
Giuramento: | 23/11/1892 |
Annotazioni: | Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d'inaugurazione di sessione parlamentare |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 27 gennaio 1867
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 18 gennaio 1880
Gran Cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 2 ottobre 1891
Grande ufficiale della Corona d'Italia
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia |
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.:: Governo ::. |
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Governo: | Ministro degli affari esteri (15 dicembre 1893-9 marzo 1896) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione.
Giuseppe Saracco, Presidente
Signori senatori! Ancora un lutto per il Senato, con poca sicurezza del domani.
Nel dì 31 maggio, colpito da morbo improvviso, morì in Torino, mentre era diretto a Chambéry, dov'era nato nel 1835, il barone Alberto Blanc, nostro collega dal 21 novembre 1892.
Il barone Blanc, laureato in giurisprudenza nell'Università di Torino, nell'età di poco più di 21 anni, entrò di lì a poco a far parte dell'Amministrazione centrale per gli affari esteri, allora quando i destini della patria erano affidati all'alta mente di Camillo Cavour. Il quale non tardò a riconoscere ed apprezzare le brillanti qualità dell'ingegno del giovane Blanc, cosicché fino dal febbraio 1860 lo giudicò degno di compiere una importante missione a Parigi; ed in premio dei servizi resi lo chiamò nello stesso anno a coprire il posto di segretario soprannumerario nel Ministero degli affari esteri, che doveva fargli strada per salire, ancora in giovane età, ai più alti gradi della carriera diplomatica, dopo avere optato per la cittadinanza italiana, e particolarmente torinese.
Di fatti nel 1869, cioè nell'età di soli 33 anni compiuti, egli vestiva già la qualità di inviato straordinario e ministro plenipotenziario, che tenne a Madrid due volte, a Bruxelles, Washington e Monaco, fino a che nel 1886 ottenne le credenziali di ambasciatore presso la corte di Costantinopoli, pure chiamato più volte nell'intervallo a reggere temporaneamente l'ufficio di segretario generale nel Ministero. Fu soltanto il 2 ottobre 1891 che gli fu concesso il riposo, dopo un servizio onorato, non mai interrotto, di 31 anni, nobilmente spesi per la grandezza della patria.
Giustizia vuole ancora che si sappia, che nell'esercizio delle sue funzioni, ed in tempi tanto difficili, il barone Blanc ebbe giusta e meritata fama di sapiente ed accorto diplomatico, non ismentita mai, specialmente nell'adempimento di parecchie, delicatissime missioni che gli vennero affidate dal Governo, dentro e fuori d'Italia.
Laonde nel 1893 Francesco Crispi lo chiamò a far parte del gabinetto, nella qualità di ministro degli affari esteri, che lasciò nel 1896, dopo il disastro africano. Dal quale giorno parve aver dimenticato, o forse per motivi di salute si vide costretto a dimenticare, che nella vita pubblica vi hanno doveri che anche nella tarda età sopravvivono all'ufficio. Voglio dire che si ritrasse a vita privata.
In questo Senato, il barone Blanc rade volte fece intendere la sua voce, fuorché dal banco dei ministri, sul quale sedeva ancor io, e non mi attenterò pertanto di esprimere alcun giudizio intorno all'opera sua, che potesse avere sembianza di parzialità o fosse per sembrare almeno precoce. Forse il tempo aiuterà a mettere più ampiamente in luce le benemerenze, ed i concetti illuminati di governo che inspirarono in ogni tempo la linea di condotta politica di questo valent'uomo, ed altri ne potrà discorrere più degnamente. Ma non è mestieri dire di più di Alberto Blanc, perché noi dobbiamo ricordare, con affetto e con singolare compiacenza dell'animo, che, s'egli è vero che la salma dell'ottimo collega riposa in terra straniera, è pur vero che esso fu e si mantenne italiano di cuore; e coi servizi resi alla sua patria di adozione, ha bene meritato che noi, colleghi suoi, rivolgiamo alla memoria di Alberto Blanc un'ultima parola di affettuoso rimpianto. (Vivissime approvazioni).
TITTONI T., ministro degli affari esteri. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TITTONI T., ministro degli affari esteri. A nome del Governo, mi associo alla commemorazione fatta dall'illustre signor Presidente per la perdita dell'egregio uomo che spese tanti anni della sua vita al servizio del paese e della diplomazia italiana, e che, come ministro del Re, ebbe una parte notevolissima nella storia politica del nostro paese. (Bene).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 giugno 1904.
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