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Senato della Repubblica
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BAUDI DI VESME Carlo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/21/1809
Luogo di nascita:Cuneo
Data del decesso:04/03/1877
Luogo di decesso:Torino
Padre:Michele Benedetto
Madre:Caissotti di Chiusano Ottavia Maria
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariConte di S.Martino, di Rivalba, di Buttigliera
Coniuge:De Courbeau-Vauserre Amata
Figli: Benedetto
Costanza
Alessandro
Enrico Benedetto
Cesare Giulio, che sposò Elena Massa ed era padre di Gennara Amata Maria
Eugenio Alessandro Benedetto Cesare Maria
Teresita
Fratelli:Manfredo
Carlo
Alessandro
Luigi, che sposò Giuseppina De Magistris di Castella ed era padre di Silvia, Luisa, Angelina
Costanza
Virginia
Emilio
Parenti:Baudi Secondo, avo paterno
Baudi Bernardino, bisavo paterno
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Torino
Professione:Magistrato
Altre professioni:Industriale-agricoltore
Cariche e titoli: Membro del Consiglio universitario di Torino
Socio della Deputazione di storia patria di Torino (30 gennaio 1835)
Segretario della Deputazione di storia patria di Torino (1852)
Presidente della Deputazione di storia patria di Torino (1874)
Socio nazionale dell'Accademia delle scienze di Torino (7 dicembre 1837)
Socio corrispondente della Società agraria ed economica di Cagliari
Socio corrispondente dell'Accademia della Crusca di Firenze (13 gennaio 1874)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/02/1850
Categoria:18 I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Relatore:Luigi Provana del Sabbione
Convalida:06/11/1850
Giuramento:11/11/1850
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 dicembre 1850
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 maggio 1866
Cavaliere dell'Ordine civile dei Savoia 16 novembre 1850

.:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
I
Iglesias II
17 aprile 1848
I
Sassari III
17 aprile 1848
Opta per il collegio di Iglesias il 22 maggio 1848
III
Finalborgo
28 ottobre 1849
Ballottaggio il 29 ottobre 1849


.:: Senato del Regno ::.

Cariche:Segretario (9 marzo 1852-21 novembre 1853)
Deputazioni:Membro della Deputazione per complire le LL. MM. in occasione della nascita di un principe reale (1851)
Membro della Deputazione per complire SM nell'iniziamento del nuovo anno (1852)

.:: Governo ::.

Regno di Sardegna post 04 Marzo 1848 - Regno d'Italia:Primo ufficiale per gli affari dell’interno per la polizia (16 marzo 1848-19 agosto 1848)

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Sebastiano Tecchio, Presidente
Signori Senatori.
Anche oggidì mi tocca la mesta cura di annunziarvi che uno dei nostri Colleghi non vive più.
Il conte Carlo Baudi di Vesme, nato a Cuneo il 21 luglio 1809, ha speso gli anni suoi giovanili nello studio delle lingue viventi ed in quello del giure.
Tra poco, si aggiunse alla eletta schiera dei cercatori delle memorie patrie, de’ quali era lieto e ricco il Piemonte nella prima metà del secolo.
Passato appena il quinto lustro di età, e associatosi all'amico suo, Spirito Fossati, pubblicò un libro dottissimo Sulle vicende della proprietà in Italia, dalla caduta dell'Impero fino allo stabilimento dei feudi; onde, insieme al Fossati, vinse il quesito della R. Accademia delle Scienze circa Le condizioni della proprietà in Italia fino al mille.
Nell'anno 1836 vide premiata dall'Istituto di Francia una sua Opera, che ha per titolo: I tributi delle Gallie durante le prime due dinastie.
Nell'anno medesimo fu aggregato alla Deputazione sovra gli studî di storia patria, e l'anno appresso, all' Accademia Reale delle Scienze in Torino.
Diede mano alla traduzione della monografia del Savigny sulle Imposizioni dirette degli imperatori di Roma.
Ha scoperto, decifrato, posto in istampa, alcuni palinsesti del Codice Teodosiano.
Nei Monumenta historia patriae consegnò una corretta edizione degli Edicta regum langobardum.
Di codesti Editti ha formato un volume nel 1855; e li accompagnò di critiche erudite ed argute.
Il suo volume ebbe tosto l'onore della ristampa in Germania; e quivi fu posto a base di ogni altra indagine su quell'argomento.
Frattanto, nel 1850, avea messo in luce le sue Considerazioni sopra la Sardegna; libro di ingegnosi trovati e di profondi consigli.
Rese noti i manoscritti di Arborea, che parvero contenere nuove rivelazioni intorno alle fonti della lingua e della poesia italiana. La autenticità de' manoscritti fu recata in dubbio da una Commissione instituita dall'Accademia delle scienze di Berlino. Ed egli, per chiarire e assodare le sue ragioni, dettava una Storia delle origini della lingua italiana; la quale Storia, divisa in due volumi, tuttavia resta inedita.
Parimenti inedita è la sua Storia d'Italia dall'anno 1796.
Aveva raccolti, e stava per pubblicare nei Monumenta, gli Statuti della Sardegna.
Oltre agli studî e ai lavori sin qui accennati, il conte di Vesme attendeva all'arte e alle pratiche minerarie. Diede fuori uno scritto che ha per titolo: L’industria delle miniere in Sardegna. Negli ultimi anni ebbe l'ufficio di Direttore delle miniere di Monteponi.
Della sua vita politica dico brevemente: che desiderò le libertà costituzionali; fu devoto e grato a Re Carlo Alberto, che le ha largite al Piemonte; devoto a Re Vittorio Emanuele, che le ha distese e guarentite all'Italia.
Nel 1848 fu Deputato al Parlamento Subalpino, e Segretario del Ministro dell'Interno. Dal 2 novembre Senatore del Regno.
Morì in Torino la mattina del 4 di questo mese.
Il suo nome, caro a questa Assemblea, è illustre fra gli uomini delle lettere e della scienza. (Bene, Benissimo!).
Senatore Serra F.M.Domando la parola.
Presidente. Ha la parola.
Senatore Serra F.M.Come antico Collega ed amico, come cittadino della Sardegna, mi associo ben di cuore alle parole pronunciate dall'egregio Signor Presidente
all'indirizzo della onorata memoria del conte Carlo Baudi di Vesme, membro di questa Assemblea. Mi vi associo come antico amico e Collega, perché nessuno più di me
è sincero ammiratore dei di lui meriti come archeologo, come letterato, come storico. Mi vi associo come cittadino Sardo, perché la Sardegna deve moltissimo
al conte Carlo Baudi di Vesme, sia per lo sviluppo che ha preso la industria delle miniere, di cui è tanto ricca quella mia isola natale, sia per il lustro che a quella classica
terra derivò dalle dotte lucubrazioni del Vesme, e più che da altra, da quella colla quale propugnò virilmente e vittoriosamente la invano contrastata autenticità della famosa pergamena di Arborea.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 8 marzo 1877.

Note:Il cognome completo risulta essere: "Baudi Grisella Gondolo".

Attività 0174_Baudi_di_Vesme_IndiciAP.pdf