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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 12/31/1840 |
Luogo di nascita: | NAPOLI |
Data del decesso: | 16/02/1913 |
Luogo di decesso: | NAPOLI |
Padre: | Antonio |
Madre: | AMENDOLA Carlotta |
Coniuge: | FLORIO Maria Antonietta |
Figli: | Domenico |
Titoli di studio: | Scuola militare |
Scuole militari: | Collegio di marina di Napoli (settembre 1851) |
Professione: | Militare di carriera (Marina) |
Carriera giovanile / cariche minori: | Guardiamarina (Regno delle Due Sicilie) (27 aprile 1856) , Alfiere di vascello (Regno delle Due Sicilie) (26 ottobre 1859) , Tenente di vascello (12 settembre 1861), Capitano di fregata (17 marzo 1873), Capitano di vascello (28 luglio 1883) |
Carriera: | Contrammiraglio (28 dicembre 1890)
Viceammiraglio (9 aprile 1896-21 dicembre 1905. Collocato in posizione ausiliaria) |
Cariche e titoli: | Capo di Stato maggiore della Squadra permanente (17 dicembre 1885-10 maggio 1886)
Comandante superiore del corpo reale degli equipaggi (11 febbraio 1891-22 gennaio 1893)
Comandante dell'Accademia navale (21 dicembre 1893-11 gennaio 1895)
Comandante in capo della Forza navale del Mediterraneo (1° maggio 1901-1° marzo 1903)
Presidente del Consiglio superiore di marina (2 luglio 1903-16 luglio 1904) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 03/04/1904 |
Categoria: | 14 | Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 22/03/1904 |
Giuramento: | 23/03/1904 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 8 giugno 1874
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 30 dicembre 1882
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 17 gennaio 1889
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 10 marzo 1895
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 9 gennaio 1904
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 5 giugno 1877
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 giugno 1885
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 dicembre 1893
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 5 febbraio 1903
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 21 dicembre 1905 |
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.:: Servizi bellici ::. |
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Periodo: | 1860-1861 campagna per l'indipendenza e l'unità d'Italia
1866 terza guerra d'indipendenza
1887-1888 campagna d'Africa | |
Arma: | Marina |
Decorazioni: | Medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia, medaglia col motto "Unità d'Italia 1848-1870", medaglia a ricordo della campagna d'Africa, croce d'oro per anzianità di servizio,; medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri, medaglia d'argento al valore militare | |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
XX | Castellamare di Stabia | | 21-3-1897 | Sinistra | |
XXI | Castellamare di Stabia | | 23-6-1901* | Sinistra | Elezione in corso di legislatura. Ballottaggio il 28 luglio 1901. Annullamento il 1° maggio 1902 |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Commissioni: | Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga al 31 dicembre 1905 del termine assegnato alla Commissione d'inchiesta per la marina militare dall'art. 4 della legge 27 marzo 1904, n. 139" (24 maggio 1905) |
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.:: Governo ::. |
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Governo: | Sottosegretario di Stato al Ministero della marina (19 gennaio-28 novembre 1893), (9 aprile-11 luglio 1896), (14 luglio 1896-10 dicembre 1897), (14 dicembre 1897-28 maggio 1898), (1° giugno-26 giugno 1898)
Ministro della marina (29 giugno 1898-4 maggio 1899) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente
Onorevoli colleghi! La morte dal dicembre ad oggi ci ha rapito i senatori. [...] Palumbo [...]
Il viceammiraglio Giuseppe Palumbo finì i suoi giorni il 16 di questo mese in Napoli; ove era nato il 31 dicembre 1840. Non visse che per l'Armata, nella quale entrò a sedici anni; e da guardia marina salì encomiato per tutti i gradi. Dal gennaio 1906 era iscritto nella riserva per l'età. Navigò quasi diciotto anni in temo di pace; circa undici mesi in tempo di guerra. Fece le campagne del 1860-61 e del 1866 per l'indipendenza; quella d'Africa nel 1887. Fu fregiato di medaglia d'argento per il suo valore negli assedi di Gaeta e di Messina. Al saper suo esperto fu dato il comando dell'Accademia navale di Livorno nel 1894, e quello della divisione navale d'istruzione dal luglio all'ottobre dello stesso anno. Tenne il comando militare marittimo della Maddalena dal gennaio 1895 all'aprile 1896; e quello in capo del Terzo dipartimento marittimo dal giugno 1899 all'aprile del 1900; del secondo dal maggio all'aprile 1901, energico e gentile, severo ed umano. Amato e pregiato, quanto nell'Armata, fra concittadini, riposero in lui fiducia gli elettori del collegio di Castellammare, che lo mandarono alla Camera nella XX legislatura. La fiducia del Re lo chiamò a parte del governo per la Marina: sottosegretario di Stato nel 1893 e dal 1896 al 1898; ministro dal giugno 1898 al maggio 1899. Anche nell'amministrazione bene meritò con modestia. Nominato senatore il 4 marzo 1904, pur noi ci giovammo de' lumi suoi, de' quali ci affligge l'esser privati. (Benissimo). [...]
CANEVARO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CANEVARO. Onorevoli colleghi. Alle parole elevate ed affettuose con le quali il nostro Presidente illustre ha voluto onorare la memoria del nostro collega Giuseppe Palumbo, permettete che io mi associ profondamente commosso. Mi ci associo non solo come collega in Senato, ma come compagno d’arme per oltre cinquant’anni, compagno suo anche in politica, come ministro nel primo Ministero Pelloux, nel quale egli era ministro della Marina.
In cinquant’anni, io l’ho sempre conosciuto patriota, valoroso soldato, valoroso marinaio, sebbene di indole mite e modestissimo di carattere. Retto, onesto amministratore, egli certamente ha lasciato nel corpo della Marina indelebili tracce di esempi che onorano la Marina del passato, che onoreranno, se seguite quella presente e la Marina dell’avvenire.
Propongo perciò, sapendo che la sua memoria sarà cara e sacra a tutti nella Marina, e a tutti quelli che lo hanno personalmente conosciuto, o in qualche modo avvicinato, che il Senato consenta che per mezzo del nostro Presidente noi mandiamo le nostre sentite condoglianze al fratello di lui, pur valoroso ammiraglio, che non ebbe fortuna negli ultimi anni della sua carriera, ma che pure è una individualità che ha reso grandi servizi, e che merita particolare distinzione. (Bene). [...]
LEONARDI-CATTOLICA, ministro della Marina. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LEONARDI-CATTOLICA, ministro della Marina. Onorevoli senatori, l’illustre nostro Presidente ha già esposto il brillante stato di servizio del viceammiraglio Giuseppe Palumbo, facendo rilevare le benemerenze di lui come militare, come cittadino, come amministratore. L’egregio senatore Canevaro, quale compagno di corso dell’ammiraglio Palumbo, ha potuto dirvi quale fossero le sue doti di mente e di cuore. A me perciò ben poco rimane da aggiungere. Riepilogando, dirò che l’ammiraglio Palumbo, in tutte le cariche che ha coperto, sia come ufficiale di Marina, sia come ministro di Stato e come deputato, ha sempre dato prova di elevatissime qualità di mente e di cuore, di altissimo sentimento del dovere, di rettitudine, di modestia, di serenità di spirito. Ma quello che era la nota predominante del suo carattere era un’immensa bontà, una gentilezza, una semplicità di modi che lo facevano amare da tutti coloro che avessero occasione di avvicinarlo. Dall’ufficiale comandante di nave, quando egli era ammiraglio, all’ultimo dei suoi marinai, il nome di Giuseppe Palumbo era sempre pronunziato con devozione ed affetto. (Benissimo).
Sia il ricordo di queste virtù di sprone e di esempio ai figliuoli desolati dell’estinto e sia di conforto al fratello ammiraglio Luigi Palumbo, molto opportunamente ricordato dall’onorevole senatore Canevaro come un altro valoroso e modesto ufficiale, uscito anzitempo delle file dell’Armata.
Alla memoria dell’ammiraglio Palumbo vada il saluto reverente e commosso di tutta la Marina che lo ebbe figlio dilettissimo e capo venerato. (Approvazioni vivissime e prolungate).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 febbraio 1913.
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Attività 1648_Palumbo_IndiciAP.pdf |
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