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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 10/23/1825 |
Luogo di nascita: | LIVORNO |
Data del decesso: | 11/11/1899 |
Luogo di decesso: | COLICO (Como) - oggi (Lecco) |
Padre: | Giovanni Battista |
Madre: | SCANNAGATTA Anna Maria |
Coniuge: | VENINI Luigia |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Professione: | Avvocato |
Cariche politico - amministrative: | Sindaco di Dongo (1875-1883)
Vicepresidente del Consiglio provinciale di Como |
Cariche amministrative: | Consigliere provinciale di Como
Membro della Deputazione provinciale di Como |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 01/26/1889 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Tommaso Celesia |
Convalida: | 31/01/1889 |
Giuramento: | 21/06/1889 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VII | Gravedona | | 25-3-1860 | Sinistra | |
VIII | Menaggio | | 27-1-1861* | Sinistra | Ballottaggio il 3 febbraio 1861 |
IX | Menaggio | | 22-10-1865 | Sinistra | |
X | Menaggio | | 10-3-1867** | Sinistra | Dimissioni l'11 marzo 1870 |
XIII | Menaggio | | 5-11-1876 | Sinistra | |
XIV | Menaggio | | 16-5-1880 | Sinistra | |
XV | Lecco (Como II) | | 29-10-1882 | Sinistra | |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente
Signori senatori! in quattro soli mesi otto valent'uomini, che furono colleghi nostri in questo Senato, sono scesi nel sepolcro. Il vostro Ufficio di Presidenza dispose in tempo perché una rappresentanza del Senato prendesse parte alle ultime onoranze rese ai defunti colleghi e non tralasciò di farsi interprete appresso le loro famiglie del nostro più vivo rammarico per la dipartita di questi egregi, che noi ci aspettavamo di rivedere sui nostri banchi. Tocca adesso a me, sebbene non sia mancato chi abbia scritto con particolare affetto, e discorso altrove con la dovuta ampiezza delle virtù e dei meriti personali dei trapassati compagni - talché posso imporre a me stesso la maggiore brevità - compiere modestamente il pietoso ufficio di rendere a ciascuno di essi quest'ultimo tributo di considerazione e d'affetto. [...]
Pochi giorni innanzi che si riaprissero le porte del Senato, cessava ancora di vivere in Colico un altro collega, l'avvocato Achille Polti, il quale era nato il dì 23 ottobre 1825 nella città di Livorno.
Venuto in fama di esimio giureconsulto, il Polti non fu tardo a partecipare efficacemente ai moti liberali di Lombardia, e però gli elettori del collegio di Gravedona, memori e grati, lo elessero, fino dal 1860, a loro rappresentante nella Camera dei deputati che sedeva allora in Torino; siccome nelle tre legislature successive fu chiamato con grande consenso di suffragi a rappresentare in Parlamento il collegio di Menaggio, che comprendeva l'antico di Gravedona. Ma nel marzo del 1870, l'avvocato Polti presentò le sue dimissioni con una nobilissima lettera, nella quale si doleva che i suoi privati affari più non gli permettessero di prender parte ai lavori della Camera elettiva.
Però nella legislatura XIII consentì, per la volontà degli stessi elettori di Menaggio, a riprendere l'antico seggio, che occupò ancora nelle seguenti legislature, fino a che, nel 1889, entrò a far parte di questo nostro Senato.
Nella sua grande modestia l'avvocato Polti, che pure era oratore elegante, prese assai di rado la parola nella Camera dei deputati, mai in Senato. Ma egli era uomo di retti principî, indipendente nel voto, fedele al partito liberale al quale appartenne, stimato sovratutto per l'onestà della vita, che lo faceva caro e stimato così nella Camera elettiva, come fra coloro in mezzo ai quali aveva consuetudine di vita. Perciò nessuno mai gli rimproverò il silenzio che gli era sommamente caro, mentre non mancò mai di prender parte ai lavori della Camera elettiva, e la sua condotta fu d'altro canto sempre nobile ed operosa.
Beati quei giorni nei quali gli elettori non domandavano di meglio a coloro che reputavano meritevoli della loro fiducia; e beati gli eletti, sovra dei quali non pesavano come un incubo le esigenze degli interessi privati!
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 novembre 1899.
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