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Senato della Repubblica
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PLANA Giovanni Antonio Amedeo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:11/06/1781
Luogo di nascita:Voghera, Pavia
Data del decesso:20/01/1864
Luogo di decesso:Torino
Padre:Antonio Maria
Madre:GIACOBONI Giovanna
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioNo
Titoli nobiliariBarone, titolo concesso con regie patenti il 2 novembre 1844
Coniuge:LAGRANGE Alessandra Maria
Figli: Luigi
Sofia in Dovet
Parenti:Lagrange Michele Agostino, suocero e fratello del matematico Lagrange
Cesare Augusto Dovet, genero
Luogo di residenza:Torino
Indirizzo:Piazza Vittorio, 12
Titoli di studio:Scuola politecnica di Parigi
Professione:Docente universitario
Altre professioni:Astronomo
Carriera:Astronomo dell'Osservatorio astronomico di Torino (1813)
Direttore dell'osservatorio astronomico di Torino (21 marzo 1860)
Professore di Astronomia all'Università di Torino (15 marzo 1811)
Professore di Analisi all'Università di Torino (16 dicembre 1814)
Professore di Meccanica razionale all'Accademia militare di Torino (1816-1851)
Professore di Calcolo differenziale ed integrale all'Università di Torino
Professore di Analisi all'Accademia militare di Torino
Professore emerito dell'Accademia militare di Torino
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Torino (1852-1857)
Cariche e titoli: Direttore generale dell'Accademia militare di Torino (11 novembre 1829)
Membro ordinario del Consiglio superiore della pubblica istruzione
Vicepresidente del Consiglio superiore della pubblica istruzione (30 ottobre 1848-3 gennaio 1858)
Vicepresidente onorario del Consiglio superiore della pubblica istruzione (3-29 gennaio 1858)
Socio nazionale dell'Accademia delle scienze di Torino (22 giugno 1811)
Vicepresidente dell'Accademia delle scienze di Torino (16 gennaio 1842-18 dicembre 1851)
Presidente dell'Accademia delle scienze di Torino (18 dicembre 1851-20 gennaio 1864)
Membro della Società, poi Accademia, italiana delle scienze di Modena, detta dei XL (14 gennaio 1829)
Socio corrispondente italiano dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano dall'8 agosto 1844)
Socio dell'Accademia dei Lincei (1° gennaio 1850)
Socio corrispondente della Società reale di Napoli (13 gennaio 1863), poi socio ordinario (10 novembre 1863)
Socio dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:04/03/1848
Categoria:18 I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Relatore:Carlo Ignazio Giulio
Convalida:10/05/1848
Giuramento:08/05/1848
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d'inaugurazione di sessione parlamentare
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 gennaio 1832
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 18 gennaio 1833
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 30 novembre 1831
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) 7 maggio 1845
Cavaliere dell'Ordine della Corona Ferrea (Austria)
Cavaliere dell'Ordine della Corona Ferrea (Austria)
Commendatore dell'Ordine della Concezione di Villa Viciosa (Portogallo) 25 febbraio 1856
Cavaliere dell'Ordine della Stella polare (Svezia) 24 maggio 1860


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Federigo Sclopis de Salerano, Presidente
    Un gran lume d’intelletto s’è spento tra noi: dico male, o Signori, esso è salito verso quell’Essere Supremo che è fonte di verità e di vita, ed ha lasciato a noi una eredità d’affetti e di gloria.
    Giovanni Plana morì ieri alle nove e mezzo del mattino dopo breve e penosa malattia.
    Son pochi giorni noi lo vedevamo in questo recinto vigoroso d’aspetto come di mente; noi speravamo che quella vita così veneranda e preziosa fosse ancora per prolungarsi d’assai; ed ora per noi non resta che il doloroso compianto, e la contemplazione recente di que’ tanti pregi che la storia della scienza italiana non lascierà certamente dimenticare. Ad essa e non alla debole ed inesperta mia voce è imposto di tributare il giusto encomio, che ne raccomandi ai posteri l’esempio.
    Dirà la storia dei grandi lavori scientifici del Plana, cominciati nella più verde sua età, e proseguiti fino nei brevi intervalli di quiete che gli dava l’ultima malattia, lavori riputatissimi anche da coloro che hanno l’uso ed il diritto di essere de’ più severi estimatori di simili produzioni.
    Noi qui stringendoci più d’appresso alla persona di lui ricorderemo quel desiderio del ben pubblico ch’egli manifestava con sì schietta energia, quell’esempio così commendevole ch’egli porgeva nell’adempimento del suo ufficio senatorio, quella maravigliosa sua facilità di congiungere colle più sublimi meditazioni della scienza le più avvenenti squisitezze delle lettere.
    Permettete ancora, onorevoli Colleghi, che le mie particolari impressioni s’aprano l’adito innanzi a voi, e che mosso da queste, vi dica come l’illustre Plana, col quale da più di quarant’anni io ebbi la sorte di tener relazione, vagheggiasse nel mattino della sua vita, e quando pareva strana e quasi impossibile tale speranza, il risorgimento politico della Nazione Italiana; come sul tramonto degli anni ne salutasse con gioia l’avvenimento, come colla direzione superiore degli studi matematici pe’ giovani che si destinavano alla carriera dell’armi egli preparasse quella splendida generazione che trae così giusto orgoglio dai nomi di Camillo di Cavour, di Luigi Federico Menabrea, di Alfonso della Marmora, di Giovanni Cavalli e d’altri non pochi che ne seguono le orme; come infine si associasse a tutto che di grande e di nobile gli lampeggiasse davanti agli occhi.
    E se oltre all’uomo pubblico noi consideriamo in lui l’uomo privato, non potremo tacere dell’affetto che egli spandeva nella degnissima sua famiglia che tanta parte era della sua vita, e tra que’ che onorava della sua amicizia. Se non mi è conceduto per ora di più estendermi sull’ afflizione che risente per la perdita di così preclaro amico, non esito però a pronunziare , e Voi, Signori, farete eco alle mie parole, che la morte di Giovanni Plana è un lutto pubblico nel quale prenderà parte ogni ordine di persone colte in Italia, e primo fra tutti il Senato. (Bene! Bravo!).

    Il Senato, io credo, vorrà dare all’illustre nostro collega estinto una particolarissima dimostrazione di onoranza, di rispetto e di affetto, nominando una deputazione che sia incaricata di intervenire domani alle di lui esequie.
    Questo esempio è nuovo in Senato, ma l’eccellenza della persona verso di cui si vuol dare questa onoranza credo giustificherà la novità della decisione che esso sta per prendere.
    Interrogo il Senato se ammette questa proposta che una deputazione composta, secondo l’uso, di sette membri con due supplenti ed il Presidente, estratta a sorte, intervenga domani, alle ore 4, alla sepoltura che si farà del Senatore barone Plana.
    Chi intende approvare questa proposta, voglia sorgere.
    (Approvata.)

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 gennaio 1864.


Attività 1784_Plana_IndiciAP.pdf