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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 05/13/1860 |
Luogo di nascita: | ROMA |
Data del decesso: | 17/07/1921 |
Luogo di decesso: | ROMA |
Padre: | Tito |
Madre: | MAZZETTI Teresa |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | MARUCCHI Anna Maria |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Ludovisi |
Titoli di studio: | Scuola militare |
Presso: | Scuola di marina (18 ottobre 1874) |
Professione: | Militare di carriera (Marina) |
Carriera giovanile / cariche minori: | Guardiamarina (20 novembre 1879), Sottotenente di vascello (13 aprile 1882), Tenente di vascello (13 febbraio 1887), Capitano di corvetta (18 febbraio 1897), Capitano di fregata (27 gennaio 1901), Capitano di vascello (4 ottobre 1905) |
Carriera: | Contrammiraglio (18 settembre 1911)
Viceammiraglio (17 giugno 1915-1° aprile 1918. Collocato in posizione ausiliaria. |
Cariche e titoli: | Capo sezione presso il Ministero della marina (24 settembre 1889-7 febbraio 1892) (19 ottobre 1894-24 agosto 1895)
Capo di Gabinetto al Ministero della marina (24 luglio 1905-24 febbraio 1907)
Membro del Consiglio superiore di marina (9 aprile-18 settembre 1911)
Sottocapo dell'ufficio del Capo di Stato maggiore (18 settembre 1911-17 marzo 1912)
Comandante dell'Accademia navale (29 marzo-26 agosto 1914)
Capo di stato maggiore della Marina (30 settembre 1915)
Socio annuale della Società geografica italiana (1876) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 11/20/1915 |
Categoria: | 05 | I Ministri segretari di Stato |
Relatore: | Adeodato Bonasi |
Convalida: | 15/12/1915 |
Giuramento: | 15/12/1915 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 31 maggio 1884
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 5 novembre 1906
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 10 marzo 1907
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 11 maggio 1913
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 29 dicembre 1916
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1905
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 2 giugno 1910
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 22 dicembre 1913
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 giugno 1916
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 giugno 1917
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 16 marzo 1913
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia 29 dicembre 1916 |
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.:: Servizi bellici ::. |
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Periodo: | 1888 campagna d'Africa, 1911-1912 guerra italo-turca, 1915, 1917-1918 prima guerra mondiale | |
Arma: | Marina |
Decorazioni: | Medaglia a ricordo delle campagne d'Africa, croce d'oro per anzianità di servizio, medaglia commemorativa della guerra italo-turca, medaglia d'onore per lunga navigazione, medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri, medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia, medaglia interalleata della Vittoria | |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Commissioni: | Membro della Commissione di finanze (6 dicembre 1919-17 luglio 1921) |
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.:: Governo ::. |
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Governo: | Ministro della marina (30 settembre 1915-18 giugno 1916), (19 giugno 1916-15 giugno 1917) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi! Con animo profondamente addolorato vi partecipo la morte del nostro amato collega viceammiraglio Corsi, avvenuta ieri sera, dopo una breve straziante malattia in Roma, dov'era nato il 13 maggio 1860. Entrò nel 1874 nella Regia scuola di marina, uscendone nel 1879, e da allora dedicò tutta la sua vita alla Marina, raggiungendo i più alti gradi e navigando tutti i mari del mondo.
Nel 1905, quand'era capitano di fregata, fu chiamato al Ministero della marina quale capo di gabinetto del compianto ammiraglio Mirabello; ed il suo fervido ingegno e la sicura competenza ch'egli già aveva acquistato, lo resero ottimo collaboratore nell'opera rinnovatrice e riordinatrice del valoroso ministro, a fianco del quale restò per due anni.
La guerra italo-turca del 1911 lo trovò contrammiraglio e sottocapo di Stato maggiore, e in tale carica egli si mostrò pari ai gravi compiti affidati alla nostra Marina, per la prima volta chiamata a combattere un'aspra lotta nel Mediterraneo e a compiervi delicate e difficili operazioni di trasporto e di sbarco.
A prova di quanto egli seppe operare, sta la motivazione dell'alta ricompensa sovrana di ufficiale nell'Ordine militare di Savoia: “Quale capo di Stato maggiore dell'ammiraglio Viale, e quale comandante della prima divisione della prima squadra, egli coadiuvò il suo capo in ogni fase della guerra del Mar Egeo, distinguendosi nell'occupazione di varie isole e particolarmente nell'attacco dei forti all'imboccatura dei Dardanelli, dimostrando in ogni circostanza coraggio e perizia”.
Nel 1914 fu comandante della R. Accademia navale e poi di divisioni navali.
Nel 1915, scoppiata la guerra nella quale tanto valore e tanta abnegazione dimostrò la nostra marina, egli, già viceammiraglio, fu nominato comandante in capo della prima squadra sulla Conte di Cavour e capo di Stato maggiore dell'Armata.
In tale altissima carica lo raggiunse la nomina a ministro della marina, avvenuta il 30 settembre 1915, e vi seppe dimostrare, in momenti così difficili, la sua lunga preparazione amministrativa, congiunta ad esperienza di comando e a mente pronta e equilibrata.
Nel 1917 fu chiamato al suo posto di combattimento, quale comandante in capo della squadra di battaglia; comando che con sommo suo dolore dové lasciare nel 1918, perché collocato in posizione ausiliaria.
Il 20 novembre 1915 era stato nominato senatore e, quando le alte cariche militari non lo tennero lontano, egli fu sempre assiduo ai nostri lavori: fu membro apprezzato e competente della Commissione di finanze, e partecipò ad importanti discussioni.
La sua giovialità e serenità, che non si smentirono mai, neppure quando venne colpito dalla gravissima infermità che doveva in breve tempo rapircelo, ce lo resero carissimo e la sua scomparsa lascierà una eco imperitura nei nostri cuori.
Vadano le nostre più vive condoglianze alla marina italiana, così gravemente colpita, alla desolata famiglia che vede scomparire sì prematuramente il suo capo; ed inchiniamoci reverenti alla salma dell'amato collega. (Approvazioni).
BERGAMASCO, ministro della marina. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BERGAMASCO, ministro della marina. Con animo profondamente commosso partecipo al lutto che colpisce oggi il Senato e la nostra marina con la immatura morte del viceammiraglio Camillo Corsi, e ne rievoco la memoria in questa Aula in cui egli così larga messe di consensi e di simpatia raccolse come senatore e come ministro.
Uscito giovanissimo guardia-marina dalla R. Scuola navale nel dicembre 1879, percorse rapidamente e brillantemente tutta la carriera, covrendo posti di grande delicatezza e fiducia a bordo ed a terra, così da raggiungere il grado di contrammiraglio nel settembre 1911. Tra i più colti nostri ufficiali, ha frequentato da tenente di vascello un corso di elettrotecnica presso l’Università di Roma, ed ha diretto con riconosciuta competenza, per più anni, la Rivista Marittima. Salda tempra di marinaio, alle lunghe navigazioni compiute in pace, ha potuto aggiungere un brillante stato di servizio in guerra, per il quale durante la campagna italo-turca fu insignito dell’alta onorificenza di ufficiale dell’Ordine militare di Savoia per avere, come capo di Stato maggiore del comandante in capo delle forze navali e come comandante della 1ª divisione della 1ª squadra, coadiuvato il suo capo in ogni fase della guerra nel Mare Egeo, distinguendosi nella occupazione di varie isole e nell’attacco dei forti all’imboccatura dei Dardanelli, in ogni circostanza dimostrando coraggio e perizia. Con pari animo partecipò, in posti di più grande responsabilità alla grande guerra, ed i suoi apprezzati servigi furono premiati con la nomina a commendatore dell’Ordine militare di Savoia.
Alle spiccate qualità di ottimo marinaio l’ammiraglio Corsi aggiungeva anche altissime doti di amministratore e di uomo politico, doti che furono largamente riconosciute nelle alte cariche che egli ebbe a ricoprire, come capo di gabinetto al Ministero della marina, come comandante dell’Accademia navale, come ministro.
Ma in tutti gli stadi della sua costante ascesa, in tutti i momenti della sua attività, in tutti gli incarichi affidategli, egli una cosa ebbe principalmente a dimostrare: lo sconfinato amore per la Marina. Per questo la Marina piange oggi la perdita di uno dei suoi figli più degni e più devoti.
Ed io mando di qui alla sua memoria il reverente e commosso saluto del Governo e di tutta la Marina. (Approvazioni).
Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 18 luglio 1921.
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