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Senato della Repubblica
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CARAFA Riccardo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:12/12/1859
Luogo di nascita:NAPOLI
Data del decesso:19/10/1920
Luogo di decesso:BOLOGNA
Padre:Ferdinando
Madre:SERRA DI RIVA DEBRO Maria Grazia
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariDuca d'Andria e di Castel del monte, titolo riconosciuto nel 1889
Marchese di Corato
Conte di Rudo
Signore di Paternò
Nobile e patrizio napoletano
Coniuge:CAPECELATRO Errichetta
Figli: Antonio
Ferdinando
Vittoria
Eleonora
Brianna Benedetta
Fratelli:Giovanni Battista
Maria Ettore
Maria Giulia in SERRA
Maria Carlo
Maria Margherita
Francesco
Parenti:CARAFA Francesco, avo paterno
CARAFA Antonio, Riccardo, Maria Margherita, zii, fratelli del padre
CAPECELATRO Antonio, suocero
Luogo di residenza:NAPOLI
Indirizzo:Via Monte di Dio, n. 14
S. Maria degli Angeli, n. 11
Professione:Possidente
Cariche politico - amministrative:Presidente della Deputazione provinciale di Napoli (1902-1904)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Napoli
Consigliere provinciale di Napoli
Cariche e titoli: Membro della Commissione conservatrice dei monumenti e scavi di antichità di Napoli
Socio della Società geografica italiana (1906)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:03/04/1904
Categoria:21 Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria
Relatore:Carlo Municchi
Convalida:01/03/1905
Giuramento:02/03/1905
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 giugno 1893
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 febbraio 1912
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Legion d’onore (Francia)


.:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "Proroga del termine prescritto dall'art. 5 della legge 2 luglio 1905, n. 319, relativa ai provvedimenti per la Somalia Meridionale italiana" e "Ordinamento della Somalia italiana meridionale (Benadir) (8 maggio 1906)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Provvedimenti per le province meridionali, per la Sicilia e la Sardegna" (30 giugno 1906)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge riguardanti l'Amministrazione della marina (9 luglio 1906)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge sui trattati internazionali (31 marzo 1909-29 settembre 1913), (3 dicembre 1913-29 settembre 1919)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge sulla "Sovranità d'Italia sulla Tripolitania e sulla Cirenaica" (24 febbraio 1912)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Approvazione del trattato di Losanna" (10 dicembre 1912)
Membro della Commissione di finanze (2 dicembre 1913-29 settembre 1919)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Approvazione di compromesso 4 aprile 1914 tra l'Amministrazione militare e il comune di Napoli" (16 dicembre 1914)

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Tommaso Tittoni, Presidente

    Onorevoli senatori!
    Con profonda tristezza devo annunciare la perdita di amati colleghi durante l'interruzione dei nostri lavori. [...]
    Il 19 ottobre scorso spegnevasi in Bologna il senatore Riccardo Carafa, duca d'Andria, dopo lunga ed inesorabile malattia che lo aveva da tempo costretto ad appartarsi dalla vita pubblica, sua costante ed innata passione.
    Ebbe i natali in Napoli il 12 dicembre 1859 da una delle più nobili e patriottiche famiglie napoletane, discendente da quell'Ettore Carafa, conte di Ruvo, che salì intrepido il patibolo durante la rivoluzione napoletana del 1799; e fu invero uno dei più degni rappresentanti dell'aristocrazia meridionale, libero da ogni pregiudizio di casta, aperto a tutte le comprensioni dello spirito moderno.
    Fu nei primi anni appassionato cultore dell'arte drammatica per la quale sentiva un naturale trasporto e le sue commedie riscossero vivo plauso. Collaboratore di "Napoli nobilissima" ed autore di pregevoli monografie ed opuscoli; fu anche un sereno amatore delle memorie storiche ed organizzò la mostra storica napoletana, tenuta in occasione del cinquantenario della proclamazione del Regno; fu pure membro della Commissione dei monumenti per la Provincia di Napoli.
    Desideroso di allargare la cerchia delle proprie cognizioni viaggiò molto attraverso l'Europa e l'Africa, fu in Grecia durante la guerra greco-turca, più volte nelle colonie fino alla spedizione libica, cui prese parte quale ufficiale, e dei suoi viaggi e delle notizie attinte sui posti lasciò vivi racconti.
    Alla vita politica s'interessò fin dai primi anni e professò principi schiettamente liberali, fuori da ogni intrigo di parte, con un disinteresse assoluto, con l'animo sempre alieno da grettezze, pronto ad accendersi di idealità nobili e generose. Non ambizioso né di predominio, né di popolarità, ebbe nella vita pubblica il sentimento del dovere, che adempì sempre con abnegazione, la franchezza ed il coraggio delle proprie convinzioni.
    A Napoli coprì notevoli cariche cittadine, fu consigliere comunale e provinciale e presidente della Deputazione provinciale.
    Nominato senatore il 4 marzo 1904, fu operoso parlamentare e prese parte ad importanti discussioni, sovratutto in materia di politica coloniale ed estera e là dove erano in giuoco gli interessi della sua terra nativa, apportando sempre il calore della sua anima e l'indipendenza e l'equilibrio del suo giudizio, formato dal continuo contatto con la vita reale e dall'esperienza dei suoi viaggi.
    Di Riccardo Carafa fu l'esistenza pervasa dal costante desiderio di riuscire utile al proprio paese e perciò egli godeva fra noi le universali simpatie, tutti riconoscendo in lui specchiata rettitudine, purità d'intenti, e integrità di carattere.
    Ci inchiniamo reverenti dinanzi alla sua tomba e mandiamo alla memoria di lui un mesto saluto. (Bene).
    GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’intero. Il breve periodo di interruzione dei lavori del Senato ha portato dei lutti gravi a questo alto consesso e alla patria. L’egregio Presidente ha ricordato i grandi servizi resi dagli uomini dei quali ora piangiamo la perdita, magistrati illustri, uomini che si occuparono delle grandi questioni di politica estera e di politica coloniale. [...] Sono perdite che noi ci auguriamo possano essere compensate dalla nuove generazioni che sorgono. [...]
    CROCE, ministro della pubblica istruzione. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    CROCE, ministro della pubblica istruzione. Aggiungo alcune parole, non solo a nome del Governo ma anche mio personale, nel ricordo del senatore Riccardo Carafa, duca di Andria, del quale sono stato amico fin dalla lontana giovinezza. Allora egli era tutto ardente per la letteratura, per l’arte, e soprattutto pel teatro e componeva brevi lavori drammatici, assai agili ed arguti, che furono recitati con buona fortuna sulle pubbliche scene.
    Era l’ultimo rappresentante di una tradizione filodrammatica che era durata per circa due secoli tra i gentiluomini napoletani. Ma Riccardo Carafa aveva anche assai vivace il sentimento della famiglia dalla quale usciva, che ha segnato pagine importanti nella storia del Mezzogiorno d’Italia, e dopo aver fornito uomini di Stato e capitani e cardinali e papi, all’alba dei nuovi tempi aveva dato in Ettore Carafa, conte di Ruvo, un campione della libertà, un combattente per la Repubblica dell’anno 1839, un martire della reazione borbonica.
    Anche il padre di Riccardo, Ferdinando Carafa, aveva congiurato per la libertà nel 1848 e fu imprigionato insieme con il Settembrini e ai suoi compagni. Quegli esempi recenti e frementi di amor patrio confluivano nel suo sentimento aristocratico, e animavano la sua opera posteriore, quando, abbandonati i letterari tentativi giovanili, si volse all’amministrazione e alla politica, e in questo punto fu specialmente sollecito della politica estera d’Italia. Nel 1911 egli, già ufficiale dell’esercito, andò volontario alla spedizione di Libia, e nel 1915 rivestì la sua divisa di maggiore, e avrebbe, già innanzi negli anni, partecipato alla guerra, se le sue condizioni di salute non si fossero ad un tratto turbate, e non fosse cominciato un lento deperimento, che era particolarmente penoso a tutti coloro che lo ricordavano come brioso e grazioso parlatore.
    Io che ho assistito anche a questo estremo periodo della sua vita, adempio con commozione al dovere di commemorarlo in quest’Aula che esso ebbe caro. (Approvazioni vivissime).

    Senato del Regno. Atti parlamentari. Discussioni, 2 dicembre 1920.

Note:Il cognome completo risulta essere: "Carafa della Stadera".
Il nome completo risulta essere: "Riccardo Francesco Giovanni Battista Gaspare Melchiorre Baldassarre Maria Lucia Lupo Luca Ettore Diomede Malizia Eduardo".


Attività 0449_Carafa_IndiciAP.pdf