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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 05/03/1854 |
Luogo di nascita: | CHIUSA DI PESIO (Cuneo) |
Data del decesso: | 23/02/1927 |
Luogo di decesso: | TORINO |
Padre: | Giuseppe |
Madre: | LUCIANO Maddalena |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | Adele [manca il cognome] |
Fratelli: | Giuseppe, senatore (vedi scheda) |
Luogo di residenza: | TORINO |
Titoli di studio: | Laurea in medicina e chirurgia |
Presso: | Università di Torino |
Professione: | Docente universitario |
Altre professioni: | Medico |
Carriera giovanile / cariche minori: | Libero docente di Propedeutica chirurgica (1885), Professore incaricato di Patologia speciale dimostrativa chirurgica all'Università di Torino (29 agosto 1893), Professore straordinario di Patologia speciale dimostrativa chirurgica all'Università di Torino (16 ottobre 1894) |
Carriera: | Chirurgo primario dell'Ospedale Mauriziano di Torino (1888)
Professore ordinario di Patologia speciale dimostrativa chirurgica all'Università di Torino (21 dicembre 1899)
Professore ordinario di Clinica chirurgica e medicina operatoria all'Università di Torino (29 marzo 1900-[1924. Data del collocamento a riposo]) |
Cariche e titoli: | Membro del Consiglio superiore di sanità
Socio ordinario residente dell'Accademia di medicina di Torino (1887)
Presidente della Società medico-chirurgica di Torino (1919-1921)
Socio dell'Accademia delle scienze di Torino |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 06/03/1908 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 24/06/1908 |
Giuramento: | 30/06/1908 |
Annotazioni: | Gruppo Senato: liberale democratico, poi Unione democratica |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 1892
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 5 dicembre 1889
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 19 gennaio 1902
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° luglio 1920 |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. Molti e gravi lutti ci hanno colpito nel lungo intervallo dei nostri lavori. [...]
Altro lutto dolorosissimo ci ha colpito per la morte del prof. dott. Antonio Carle, avvenuta in Torino il 23 febbraio: altra perdita assai grave per la scienza chirurgica di cui egli era alto vanto.
I natali ebbe a Chiusa Pesio di Cuneo il 3 maggio 1854 e a Torino si laureò nel 1878 perfezionandosi poi all'estero nelle cliniche di Berlino e Vienna. La sua fama di chirurgo valentissimo si diffuse assai presto. Sia all'ospedale mauriziano di cui fu per lunghi anni l'anima, sia nell'esercizio professionale privato, egli, che della più moderna tecnica si era reso padrone, si cimentò nelle più difficili operazioni nelle quali l'ardimento non fu mai disgiunto dalla prudenza conseguendo risultati brillantissimi. Nelle contingenze più gravi a lui si ricorreva con la maggior fiducia, e quanti, che gli stessi esperti più non speravano di salvare o ritenevano condannati alle più lunghe e dolorose sofferenze, ebbero dalla sua opera la vita e la sanità! Ma non solo per il suo alto valore professionale il nome di Antonio Carle vivrà eternamente nella riconoscenza dell'umanità: è ben noto come egli abbia elevato l'esercizio professionale alla più alta dignità, ché lo considerò sempre come missione alla quale non ci si può dedicare se non con una passione e con una abnegazione senza confini, se non restando superiori a qualsiasi interesse materiale, e ben può dirsi che egli abbia consacrato l'intera sua esistenza ad alleviare col maggiore altruismo le sofferenze dell'umanità.
Accanto alle sue doti eminenti di operatore brillarono quelle di studioso e di maestro. Le sue ricerche e i suoi scritti furono affermazione di alta genialità risolvendo felicemente i più difficili problemi della tecnica operatoria. I suoi studi sul tetano, sull'ulcera gastrica, sulla circolazione del sangue nel cervello durante la crisi cloroformica, sulla ghiandola tiroidea, insieme col trattato di chirurgia, fanno grande onore alla scienza italiana e forte contributo ad essa portarono altresì le numerosissime comunicazioni che egli fece assai spesso nei più importanti congressi medici su svariati argomenti e soprattutto sulla chirurgia nelle affezioni dello stomaco e del cervello. Ma Antonio Carle ha onorato pure altamente l'Università con un insegnamento preziosissimo di oltre 30 anni. Dapprima libero docente di propedeutica chirurgica, nel 1894, quando già il suo nome si era affermato superbamente, egli venne chiamato a succedere al Pacchiotti nella Cattedra di patologia speciale chirurgica nell'Università di Torino, passando poi nel 1900 alla Cattedra di clinica chirurgica e medicina operatoria con la direzione dell'annessa clinica. Egli può considerarsi come il fondatore della nuova scuola chirurgica piemontese e dalle sue lezioni sono usciti professionisti insigni di cui alcuni divennero suoi colleghi. Quale sia del resto il valore dell'opera da lui compiuta nella scuola stanno ad attestarlo le onoranze che gli furono recentemente tributate in occasione del compimento dei 30 anni di insegnamento, onoranze le quali per la solennità da cui furono accompagnate, col conferimento, tra l'altro, della cittadinanza onoraria di Torino, superarono i confini della scuola per essere l'attestazione della riconoscenza universale. E per lui che tutta la sua vita aveva consacrato al suo campo di studi dovette essere assai cara iniziativa la costituzione, per pubblica sottoscrizione, di una borsa di studio portante il suo nome, volta a premiare i giovani chirurgi più solleciti a rendere proficua e benefica la loro opera.
Non tacerò infine che importanti accademici si onoravano averlo socio e dal 3 giugno 1908 egli era nostro collega.
Noi ci inchiniamo con la più commossa riverenza dinanzi a questa nobile figura di scienziato che non solo ha onorato la patria ma che ha altamente meritato della umanità.
Alla sua memoria mandiamo un mesto saluto e porgiamo alla famiglia l'espressione del nostro vivo cordoglio. (Benissimo).
FEDERZONI, ministro delle colonie. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle colonie. Il Governo aggiunge una sua parola di reverente compianto alla celebrazione dei senatori defunti, nobilmente fatta dall'illustre Presidente di questa Assemblea.
[...] o nel magistero altissimo delle scienze mediche, come per parte del senatore Carle, chirurgo di fama più che nazionale, [...]
Tutti questi uomini insigni lasciano un ricco retaggio di affetti e di esempi. La nazione lo raccoglie e lo saprà degnamente custodire. (Vive approvazioni - Applausi).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 marzo 1927.
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