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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 02/13/1802 |
Luogo di nascita: | Torino |
Data del decesso: | 01/10/1870 |
Luogo di decesso: | Salò, Brescia |
Padre: | Giambattista |
Madre: | Boggio Maria Maddalena |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Incerto |
Titoli nobiliari | Conte, titolo rinnovato con motu proprio il 1° dicembre 1861
Nobile, titolo rinnovato con regie patenti del 9 febbraio 1827
Patrizio di Pisa dal 27 dicembre 1866 e di San Marino, predicato "d'Usseglio" |
Coniuge: | Turinetti Manina
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Coniuge: | George De La Motte Teresa |
Figli: | Edmondo, Enrichetta coniugata BERNARDI, Carlotta, Giacinto, senatore (vedi scheda), Giacomo Teobaldo, Marco Assunto, Lamberto Luigi, figli di Teresa Georges de la Motte
Prospero, Giuseppe, Giulia coniugata BONINO, Cesare, Matteo Ippolito, Erminia Irene coniugata BIANCHI, |
Parenti: | Cibrario Giovanni Antonio
Boggio Carlo, architetto (avo materno)
Boggio Placida, zia materna
GEORGES DE LA MOTTE Giacinto, suocero
NANI Enrichetta, suocera, madre della seconda moglie |
Titoli di studio: | Laurea in lettere (1)
Laurea in giurisprudenza (2) |
Professione: | Magistrato |
Carriera: | Collaterale della Regia Camera dei conti del Piemonte (3 dicembre 1842-1850)
Primo presidente onorario di Corte d'appello (5 maggio 1856) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Torino (1849-1853)
Consigliere provinciale di Torino (1860-1862) |
Cariche e titoli: | Regio commissario straordinario di Venezia (1° agosto 1848)
Intendente generale delle gabelle (26 marzo 1850)
Primo segretario del Gran magistero dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (7 maggio 1852)
Membro ordinario del Consiglio universitario di Torino (1848, poi perpetuo (1852)
Membro del Consiglio dell'Ordine civile di Savoia (24 agosto 1860)
Ministro di Stato (24 giugno 1860)
Membro della Giunta di antichità e belle arti
Socio nazionale dell'Accademia delle scienze di Torino (18 novembre 1830)
Socio della Deputazione di storia patria di Torino (1833)
Segretario della Deputazione di storia patria di Torino
Vicepresidente della Deputazione di storia patria di Torino
Socio onorario dell'Ateneo di Brescia (7 aprile 1839)
Socio dell'Accademia delle scienze, lettere ed arti di Modena (1860)
Membro corrispondente della Società reale di Napoli (novembre 1863)
Socio corrispondente dell'Accademia della Crusca di Firenze (12 febbraio 1867)
Vicepresidente della Deputazione di storia patria per le antiche province di Lombardia
Membro aggregato della Società accademica di Savoia, poi Accademia reale di Savoia
Vicepresidente della Società promotrice delle belle arti di Torino
Membro della Società siciliana per la storia patria |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 10/17/1848 |
Categoria: | 12
18
20 | I Consiglieri del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti
dopo cinque anni di funzioni
I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria |
Relatore: | Giacomo Giovanetti |
Convalida: | 21/10/1848 |
Giuramento: | 21/10/1848 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 27 dicembre 1850
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro marzo 1854
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 1° marzo 1834
Cavaliere dell'Ordine supremo della SS. Annunziata 25 marzo 1869
Cavaliere dell'Ordine di S. Giuseppe (Granducato di Toscana)
Cavaliere dell'Ordine di Leopoldo del Belgio
Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo del Belgio
Gran Croce dell'Ordine di Leopoldo del Belgio
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
Grande ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
Cavaliere dell'Ordine del Salvatore (Grecia)
Cavaliere dell'Ordine del Medjèdiè (Impero Ottomano)
Gran Croce dell'Ordine del Leone (Paesi Bassi)
Cavaliere dell'Ordine di Cristo (Portogallo)
Commendatore dell'Ordine di Cristo (Portogallo)
Gran Croce dell'Ordine di Nostra Signora della Concezione (Portogallo)
Cavaliere dell'Aquila Rossa (Prussia)
Ufficiale dell'Aquila Rossa (Prussia)
Cavaliere dell'Ordine di S. Stanislao (Russia)
Gran Croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna)
Cavaliere dell'Ordine di Wladimiro (Svezia)
Commendatore dell'Ordine di Wasa (Svezia) |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Cariche: | Segretario (5 febbraio-30 marzo 1849) (31 luglio-20 novembre 1849) (24 dicembre 1849-22 maggio 1852, dimissionario) (29 dicembre 1857-21 gennaio 1860) (11 aprile-28 dicembre 1860) (22 febbraio 1861-7 settembre 1865) (21 novembre 1865-13 febbraio 1867) (22 marzo 1867-19 novembre 1869, dimissionario)
Vicepresidente (2 giugno-1° ottobre 1870) |
Commissioni: | Membro della Commissione di finanze (7 agosto al 29 novembre 1849) (5 febbraio 1851 al 27 febbraio 1852) (9 marzo 1852 al 21 novembre 1853) (14 giugno al 14 luglio 1858)
Membro della Commissione di agricoltura e commercio (2 gennaio al 19 novembre 1850)
Membro della Commissione sulle domande di congedo (4 giugno 1851 al 27 febbraio 1852)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sull'igiene pubblica e sull'esercizio delle professioni sanitarie (21 febbraio 1857)
Membro della Commissione per la revisione del regolamento del Senato (14 aprile 1860)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul codice civile (2 luglio 1860) (27 febbraio 1861)
Membro della Commissione sui progetti di legge per l'ìstruzione pubblica (27 giugno 1867) |
| Commissario regio per sostenere la discussione delle leggi di finanze (13 luglio 1848) |
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.:: Governo ::. |
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Regno di Sardegna post 04 Marzo 1848 - Regno d'Italia: | Ministro delle finanze (21 maggio-4 novembre 1852)
Ministro della pubblica istruzione (4 novembre 1852-3 maggio 1855)
Ministro degli affari esteri (4 maggio 1855-5 maggio 1856) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Vincenzo Torrearsa, Presidente
Signori! Adempio ad un triste dovere che addolora l'animo mio e certamente rinnoverà la mestizia nel vostro. Il Senatore Cibrario, che vedemmo fra noi anco sullo scorcio dell'ultima Sessione, dopo lungo e acerbo soffrire, cessò di vivere a Salò, dove era andato a cercar salute.
La perdita di un tanto uomo dev'essere sentita non solo in Senato, di cui era membro prestantissimo, ma nell'Italia intera.
Egli era cittadino integerrimo, uomo pubblico onorevole, letterato sapiente, distintissimo. Di varie discipline egli scrisse, e basta rammentare la sua Storia di Chieri, quella della Monarchia di Savoia, l'opera sulla Economia politica del Medio Evo, per annoverarlo fra i valenti ed operosi scrittori moderni.
A noi non ispetta seguirlo nella carriera letteraria dove pure si distinse; solamente io credo, per rendere un giusto omaggio alla memoria di lui anche per questo lato, dover rammentare com'egli fosse prediletto sin dalla sua giovinezza dal Re Carlo Alberto per l'Ode che egli compose in occasione della nascita del Re, nelle cui mani si raccoglie oggi la Monarchia Italiana. Dell'amicizia che a quel Sovrano lo legava, diede egli un'ultima prova scrivendo quel prezioso libro dei Ricordi della sua missione ad Oporto, ed accompagnando a Superga la salma del Magnanimo Re, che fu primo iniziatore dell'indipendenza italiana.
Dal Governo Subalpino ebbe egli la difficile missione, quando insorsero la Lombardia e la Venezia, di rappresentarlo presso quei popoli, ed ivi si fece ammirare per temperanza di propositi, per coraggio civile, e per quella moderazione che in momenti difficili rendono importanti siffatte missioni.
Tornato a Torino, gli venne offerto il Ministero delle Finanze, che allora non credette poter accettare. In seguito però egli fu, nella sua carriera politica, compagno al Conte di Cavour; e seguendone le orme ed i consigli, propugnò il pensiero di far partecipe alla guerra di Crimea l'allora piccolo Stato della Sardegna. Quel fatto fu certo di non lieve momento, poiché da quel punto cominciò a farsi strada la influenza dell'Italia nelle cose europee, e ad iniziarsi indi la nostra grandezza. Egli vide fin d'allora, che gli Italiani, associati per quella impresa a due grandi Potenze come l'Inghilterra e la Francia, cominciavano a rappresentare nelle grandi quistioni europee una parte che certo, più che a quel picciolo Stato, s’addiceva a quello ben maggiore che stavamo per acquistare col valore delle armi e dei consigli.
Indi fu Ministro delle Finanze, e nell'amministrazione sua, fece sempre professione di liberi principii di economia. Tenne pure, non per gran tempo, il portafogli dell'Istruzione pubblica, ed elaborò un Codice universitario, che pei sopravvenuti mutamenti, non poté venire alla pubblica discussione.
Chi non sa d'altra parte che quella dell'istruzione pubblica fu la sua cura più costante e premurosa, e che in ogni cosa che ad essa si attiene, fu sempre tra i primi e principali suoi promotori?
Quando morte ce lo rapì, era il Conte Cibrario vicepresidente del Senato, come dianzi era stato per molti anni de’ suoi Segretari, uffici ne’ quali si rendeva a tutti sommamente accetto.
D'onorificenze fu ricco, e, fra queste, senza rammentare i molti Ordini cavallereschi, di cui tessé la storia, e dei quali era insignito, dirò solamente che egli ebbe la Croce di Savoia al merito civile, la quale, come voi sapete, non si concede che col parere del Consiglio dell'Ordine stesso, e con espressa votazione. Moderato nei giudizi e nei costumi, di liberi propositi, e di carattere integerrimo, il nome suo resterà caro ai buoni e passerà, come nobile esempio, ai posteri. (Vivi segni di approvazione).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 dicembre 1870.
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Note: | Il nome completo risulta essere: "Giovanni Antonio Luigi ovvero Gianantonio III Luigi".
[Meriti civili:] promotore del Museo di Stato di S. Marino nel 1862.
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Attività |
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