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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 12/14/1790 |
Luogo di nascita: | Genova |
Data del decesso: | 17/04/1879 |
Luogo di decesso: | Genova |
Padre: | Francesco |
Madre: | Poggi Anna |
Nobile al momento della nomina: | No |
Coniuge: | Celibe |
Luogo di residenza: | Genova |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Professione: | Funzionario amministrativo |
Carriera: | Intendente generale dell'artiglieria (18 dicembre 1830)
Controllore generale delle finanze (29 agosto 1848-4 dicembre 1859)
Presidente della Corte dei conti (4 dicembre 1859-1° maggio 1865) |
Cariche e titoli: | Consigliere di Stato (19 gennaio 1838)
Regio commissario sardo per Parma e Piacenza (30 giugno 1848-[post 9 agosto 1848])
Ministro di Stato (21 agosto 1862)
Membro del Consiglio generale dell'Amministrazione del debito pubblico negli Stati di Terraferma
Membro della direzione dell'Opera di maternità di Torino
Direttore secolare del Convitto della Provvidenza di Torino
Presidente del Convitto della Provvidenza di Torino |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 04/03/1848 |
Categoria: | 15 | I Consiglieri di Stato
dopo cinque anni di funzioni |
Convalida: | 10/05/1848 |
Giuramento: | 08/05/1848 |
Annotazioni: | Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d'inaugurazione di sessione parlamentare |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 12 giugno 1846
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 agosto 1852
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 22 aprile 1868
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine di S. Gregorio Magno
Commendatore dell'Ordine di S. Gregorio Magno |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Cariche: | Segretario (10-22 maggio 1848) |
Commissioni: | Membro della Commissione di agricoltura e commercio (2 gennaio-19 novembre 1850)
Membro della Commissione di finanze (27 novembre 1850-27 febbraio 1852) (9 marzo 1852-21 novembre 1853) (28 dicembre 1853-29 maggio 1855) (23 novembre 1855-16 giugno 1856) (12 gennaio-16 luglio 1857) (19 gennaio-14 luglio 1858) (19 gennaio 1859-21 gennaio 1860)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul primo libro del Codice civile (9 marzo 1850)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sulla sicurezza pubblica (17 aprile 1850)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di riforma sulla tariffa daziaria (26 giugno 1851)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul riordinamento dell'Amministrazione centrale (12 gennaio 1853)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul reclutamento dell'esercito (29 dicembre 1853)
Membro della Commissione di contabilità interna (19 dicembre 1855-16 giugno 1856) (12 gennaio-16 luglio 1857) (29 dicembre 1857-14 luglio 1858) (19 gennaio 1859-21 gennaio 1860) (31 maggio-28 dicembre 1860)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul Codice penale militare (21 gennaio 1856)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul trasferimento della marina militare da Genova alla Spezia (26 maggio 1857)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sulle servitù militari (7 aprile 1858) |
| Membro della Commissione di vigilanza alla Cassa dei depositi e prestiti (28 gennaio 1859) (31 maggio) (27 febbraio 1861) |
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.:: Governo ::. |
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Regno di Sardegna ante 04 Marzo 1848: | Primo ufficiale della Segreteria di guerra e marina (17 luglio 1824) |
Regno di Sardegna post 04 Marzo 1848 - Regno d'Italia: | Ministro senza portafoglio (29 agosto-16 dicembre 1848) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Sebastiano Tecchio, Presidente
Federico Colla nacque il 14 dicembre 1790 nella capitale della Liguria.
Si addottorò in legge.
Fu dei veliti di Napoleone: e nel 23 maggio 1809, destinato a far parte della Guardia d'onore del Principe governatore generale dei dipartimenti al di là delle Alpi.
Caduta la Repubblica Ligure, deliberatasi nel Congresso di Vienna la unione del territorio di quella agli Stati del Re di Sardegna, e tornato Vittorio Amedeo in Piemonte, ringuainò il Colla la spada, e scelse la via degli impieghi nell'Amministrazione centrale a Torino.
Addì 21 luglio 1815 fu nominato Sotto-Segretario, e addì 23 settembre 1817 Segretario del Ministero di Guerra e Marina.
Nel 17 luglio 1824 fu promosso a Primo Uffiziale, che ora direbbesi Segretario Generale, di quel Ministero: tanto ei si era cattivata la stima del Ministro Des-Geneis.
Nel 18 dicembre 1830 diventò Intendente Generale dell'Azienda di Artiglieria, pur continuando nelle funzioni di Primo Uffiziale.
Nel 19 maggio 1838 fu assunto a Consigliere ordinario di Stato. È fama che in quel grave Consesso abbia fatto splendide prove del suo acuto ingegno e delle sue amplissime cognizioni amministrative. Ebbe, e disimpegnò parecchi anni, lo importantissimo incarico di esaminare i bilanci del Regno, e di preparare sui medesimi le relazioni, che allora spettavano al Consiglio di Stato, secondo la Legge Organica. E fu reputata impareggiabile la sua chiarezza nello esporre appuntino ogni fatta negozi, e la sua facilità nello sciogliere le questioni, anche le più scabrose.
Promulgato lo Statuto, il nome di Federico Colla fu scritto da Re Carlo Alberto nella prima lista dei Senatori.
Poco appresso, i popoli di Parma, Guastalla e Piacenza, toltisi alla soggezione ducale, con suffragi unanimi deliberarono di raccogliersi sotto lo scettro costituzionale della dinastia di Savoia. Di che il Colla fu eletto a Commissario regio, datagli incumbenza di fare i provvedimenti opportuni e sì per ricevere in nome di Sua Maestà il Re la effettiva consegna di quei paesi, e sì per conformare l'ordinamento loro alle norme pur dianzi attuate nelle antiche provincie dei Regi Stati.
Nel 30 giugno 1848, notificando ai Parmigiani il suo arrivo, l'inclito Commissario parlava in questi termini: «Parmigiani! Nell'associarvi intieramente alla nazione generosa e guerriera, che fu e sarà in ogni tempo principale sostegno della italiana indipendenza, Voi deste prova di vera ed illuminata carità di patria, perciocché a ristrette e misere considerazioni municipali Voi avete con bell'esempio anteposto l'alto pensiero della Unione italiana, nella quale certamente sta riposta, come la salvezza presente, così la gloria e la potenza avvenire della gran famiglia italiana, omai vicina a ricuperare fra tutte le nazioni quel sublime grado che ha diritto di pretendere...Parmigiani! Siamo uniti; e saremo forti; e forti, avremo libertà e indipendenza. Italia sarà; e sarà potente Nazione, così saldamente come liberamente costituita».
Niuno meglio di Lui avrebbe saputo reggere quella nobile Commissaria. Né fu senza meraviglia ch'ei valse a imbrigliare e tener quieti gli spiriti di que' molti che, ricordevoli dei soprusi di recente patiti, minacciavano di correre alle vendette ed al sangue contro i parziali della Duchèa.
Restituitosi circa due mesi dopo a Torino, nel 29 agosto dello stesso anno fu innalzato a Presidente Capo, Controllore generale; e creato Ministro senza portafogli nel Ministero che ebbe nome dal marchese Cesare Alfieri.
Nel 4 dicembre 1859 gli venne conferita la Presidenza della Corte dei Conti, che allora esercitava la propria giurisdizione per le antiche Provincie e la Lombardia. Nel 21 agosto 1862 raggiunse la dignità di Ministro di Stato. E, nell'11 del seguente settembre, riuscì Presidente della nuova ed unica Corte dei Conti del Regno d'Italia.
In tutti gli anni che volsero dal 1848 al 1863 gli piacque di accorrere con esemplare solerzia alle tornate del Senato; il quale di continuo lo elesse membro della Commissione permanente di Finanza e di Contabilità interna. Alle discussioni prese parte assai di frequente: ed ebbe ufficio più volte di Relatore intorno a leggi di molto peso: tra queste (addì 9 maggio 1855) la prima legge per la soppressione delle Corporazioni religiose, avverso la quale si accese la più formidabile delle battaglie che i fasti del Senato Subalpino abbiano commemorato.
Nel marzo del 1865, sentendosi oramai declinato a vecchiezza, l'esimio uomo chiese il collocamento a riposo: e l'ottenne; e quinci innanzi ha alternato la sua dimora tra la città nativa e l'aprico contado di Celle Ligure.
Certo, nella pace domestica e negli ozî non ingloriosi, gli saranno tornati al pensiero i tanti lustri già spesi nel pubblico servizio; e, se non fosse bastata la serena coscienza, a consolare la età decrepita gli si saranno schierati davanti gli uffici e gli onori, sino ai più eminenti, che gli erano stati mano mano impartiti, e che ad un'ora medesima testimoniavano la singolare fiducia in lui posta, e le virtuose opere ond'Egli l'ebbe retribuita.
Fra sì dolci conforti, nell'anno ottantesimo nono della sua età il Senatore Federico Colla, malato a Genova, diede l'ultimo addio alla famiglia, alla patria, nel mattino del 27 aprile testé decorso.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 29 luglio 1879.
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