Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente
Onorevoli colleghi! Ricevo or ora da Torino l'infausta notizia, che poche ore addietro moriva colà il nostro collega Bartolomeo Casalis.
La carriera politica del Casalis cominciò nel 1848, quando, scoppiata la guerra, disertò l'Ateneo di Torino per arruolarsi volontario dove si combatteva per la libertà e l'indipendenza della patria.
Posate le armi, il nostro Casalis si addottorò in legge, ed appena trentenne fu inviato dal collegio di Caselle a sedere nella Camera Subalpina, nella quale diede prova di singolare attività, che lo pose di un tratto in evidenza, tostoché i destini d'Italia si andavano maturando coll'opera dei migliori suoi figli. Quindi avvenne, che il Casalis andò prima come consigliere di governo presso Luigi Carlo Farini, Dittatore dell'Emilia, poi al seguito di Agostino Depretis, Prodittatore in Sicilia, nella qualità di suo Capo di Gabinetto, ed inviato finalmente a Napoli in missione, vi rimase in qualità di addetto ai Gabinetti particolari di Nigra, di Farini e del principe Eugenio di Savoia Carignano, fino a che fu inviato a governare la Provincia di Avellino, dove si segnalò in singolar modo nella repressione del brigantaggio.
Prefetto successivamente a Catania, Macerata, Genova e Torino, Bartolomeo Casalis tenne più tardi la Direzione generale della pubblica sicurezza, facendo prova di singolare energia; ma, uomo di combattimento qual esso era, lasciò la carriera appena sentì che l'opera sua non appariva più utile e rispondente alle esigenze del tempo. Laonde si ritrasse a vita privata, quando, venuto il 1880, il Governo del Re lo elevò alla dignità di senatore.
Io non mi dilungherò a parlare più oltre dei meriti acquistati dal nostro Casalis nella vita pubblica, che gli procurò onori bensì, ma molti avversari e buon numero di fidati amici ad un tempo. Ora egli non è più; ma rimarrà grata memoria di lui, patriota ardente ed amministratore fermo e sicuro.
Sia pace all'anima sua. (Benissimo).
MORIN, ministro degli affari esteri. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MORIN, ministro degli affari esteri. In nome del Governo, che ho l'onore di rappresentare, mi associo al lutto del Senato per la perdita dell'egregio uomo, di cui l'onorevole presidente ha testé pronunciato la commemorazione ed il meritato elogio (Bene).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 13 maggio 1903.
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