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Senato della Repubblica
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CORDOVA SAVINI Vincenzo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:11/30/1819
Luogo di nascita:AIDONE (Caltanissetta) - oggi (Enna)
Data del decesso:09/05/1897
Luogo di decesso:AIDONE (Caltanissetta) - oggi (Enna)
Padre:Matteo
Madre:CORDOVA Antonia
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariBarone
Coniuge:SIELIS Albertina Teodora Anna
Fratelli:Giuseppe
Lucia
Caterina
Parenti:CORDOVA SAVINI Filippo, zio, avvocato
CORDOVA Pietro Paolo, avo paterno
Luogo di residenza:Aidone
Indirizzo:Contrada Val di Casena, 221
Titoli di studio:Laurea in lettere
Professione:Possidente
Cariche e titoli: Consigliere di prefettura a Catania (marzo 1861)
Sottoprefetto di Acireale (1862-s.d.) (s.d-1870)
Sottoprefetto di Pallanza
Vicepresidente della Commissione per la Guardia nazionale di Aidone (28 gennaio 1848)
Comandante della Guardia nazionale di Aidone
Membro della Società siciliana per la storia patria

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:01/26/1889
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Tommaso Celesia
Convalida:31/01/1889
Giuramento:28/01/1889
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare

.:: Onorificenze ::.

Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 23 gennaio 1878

.:: Servizi bellici ::.

Periodo:Moti del 1848
1860-1861 campagna per l'indipendenza e l'unità d'Italia
Volontario:SI

.:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XI
Giarre
20-11-1870
Sinistra costituzionale
XII
Giarre
8-11-1874
Sinistra costituzionale
XIII
Giarre
5-11-1876
Sinistra costituzionale
XIV
Giarre
16-5-1880
Sinistra costituzionale
XV
Acireale (Catania II)
29-10-1882
Sinistra costituzionale


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Domenico Farini, Presidente

    Signori senatori! Il barone Vincenzo Cordova-Savini, non ancora riavutosi dal male acuto onde tempo addietro fu colto, andato in villa presso ad Aidone, passò di vita nell'ora quarta del giorno 9 di maggio. Era quello il luogo d'origine della famiglia sua, dove egli aveva sortito i natali il 30 novembre 1819 e nel 1847 dato il primo passo nella pubblica amministrazione, quale ricevitore del registro.
    Sentimento patrio, esempio di congiunti lo trassero a partecipare alla rivoluzione del 1848, a difesa della quale combatté a Taormina.
    Sul cadere del maggio 1860, dopo la battaglia di Calatafimi, incaricato da Garibaldi, rumoreggiando con un pugno d'insorti sviò la colonna borbonica accampata a Caltanissetta dall'accorrere in soccorso di Palermo; e nel luglio mise innanzi il partito ed operò a che i municipi dell'isola, rotti gli indugi, chiedessero l'annessione pronta ed incondizionata: due fatti da lui documentati ed a buon diritto vantati.
    Consigliere di Governo a Catania nel marzo 1861, sottoprefetto nel 1862 ad Acireale, poi a Pallanza, e di bel nuovo ad Acireale, volontariamente abbandonato l'ufficio nel novembre 1870 fu eletto deputato del collegio di Giarre; degli amministrati raro consenso, bella lode per un funzionario. Entrato nella Camera durante la undecima legislatura, rimasevi anche nelle quattro successive. Sia in quella che in quest'Assemblea, cui fu annoverato il 26 gennaio 1889, diede opera assidua e pertinace a favorire le ragioni dell'equità, della libertà, della giustizia. Delle quali discorrendo in argomenti concernenti l'isola, la provincia, il luogo natio si infiammava come se divampante passione con la parola traboccasse. Né minor affetto negli ultimi suoi anni mise nel pubblicare e commentare gli scritti ed i discorsi dello zio Filippo, che fu dei primati della rivoluzione siciliana del 1848 e, quale miracolo di sapere e di eloquenza, tanto nome lasciò dopo di sé nel Parlamento e nel Governo italiano. Pagine d'entusiasmo per l'estinto, di sdegno per gli obliviosi di lui; con le quali, ponendo in risalto le fattezze morali e le opere dell'amato congiunto, ritrasse anche la propria natura che spronata sempre ad un'alta meta ideale, non fu sempre assegnata tanto da non oltrepassare a volte il segno. (Bene). [...]
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il signor senatore Sprovieri.
    SPROVIERI. Io dirò soltanto due parole.
    Si permetta anche a me da questo banco di mandare un tributo di affetto e di stima al mio amico defunto senatore Cordova.
    È inutile il tesserne le lodi dopo le parole testé dette dal nostro illustre Presidente: mi limito quindi a pregare il Senato di mandare le condoglianze alle famiglie dei senatori commemorati. [...]
    GRANTURCO, ministro della pubblica istruzione. Domando la parola.
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
    GRANTURCO, ministro della pubblica istruzione. Mi consenta il Senato di aggiungere poche parole a quelle nobilissime, che ha pronunziato l’illustre Presidente commemorando il senatore Filippo Serafini e il senatore Cordova.
    Il Cordova, erede di un gran nome, per il carattere mite, per l’ingegno acuto, per la tenacia della volontà, si può, senza tema affermare, che serbò con animo forte, con coscienza sicura, le tradizioni della sua famiglia.
    E fu, senza dubbio, uno degli uomini che maggiormente contribuirono al risorgimento italiano, continuando da prima nei campi di battaglia e poi negli uffici pubblici, le tradizioni di quella classe dirigente che preparò la rivoluzione italiana.

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 maggio 1897.

Note:Secondo altra fonte risulta nato 1° novembre 1819.
Partecipò ai moti del 1848.
Il cognome risulta essere: "Cordova Savina"


Attività 0639_Cordova_IndiciAP.pdf