Federigo Sclopis di Salerano, Presidente
[...] Si moltiplicano pur troppo, onorevoli Colleghi, le perdite di membri di questo alto Consesso, ed oggi m’incombe il doloroso dovere di porgerne due comunicazioni. Il signor Senatore De Gasparis mi scrive da Napoli:
«Eccellentissimo signor conte.
Compio il doloroso ufficio di comunicare a V.E. la morte del Senatore Capocci, avvenuta la mattina del dì 6 andante, e prodotta da morbo cardiaco.
Il venerando uomo non aveva ancor raggiunto l’età d’anni 66.
Sono di V.E.
Devotissimo servo
Annibale De Gasparis
Senatore del Regno.»
La scienza ha fatto una grave perdita nella morte del Senatore Capocci, e ad altri meglio che a me spetterà di esporre quanto egli abbia ben meritato di essa, esplorando le celesti plaghe come Direttore dell’Osservatorio di Napoli, e riducendo sotto le leggi del calcolo gli osservati fenomeni. Io accennerò soltanto che il commendatore Senatore Capocci univa alla scienza l’elegante coltura delle lettere, che aveva avuto la sorte felice di congiungere il suo nome con una operazione legislativa di grande importanza, quale fu di far parte della Commissione per l'esecuzione del sistema metrico nel cessato regno di Napoli, introdotto con legge del 6 aprile del 1840, ed a preparare il quale erasi pure adoperato lo scopritore di Cerere, il grande astronomo Giuseppe Piazzi.
Noterò per ultimo che il commendatore Capocci non mancava, per quanto glielo consentivano i suoi doveri scientifici, di compiere quelli che gli erano imposti dalla dignità senatoria, e viva era la nostra soddisfazione nel rivederlo fra noi attendere con zelo e con singolare soavità di modi ai nostri lavori legislativi. Così possa il suo esempio rendere più e più frequente in Italia la nobile alleanza delle speculazioni della scienza cogli intendimenti della sana politica.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 11 gennaio 1864.
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