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Data di nascita: | 01/25/1874 |
Luogo di nascita: | CAMMARATA (Agrigento) |
Data del decesso: | 29/02/1960 |
Luogo di decesso: | ROMA |
Padre: | Eduardo |
Madre: | TRAJNA Brigida |
Coniuge: | MORONI Annunziata |
Figli: | Eduardo |
Parenti: | Girolamo, zio, senatore (vedi scheda) |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Basento, 52 d |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Conseguiti nel: | 1895 |
Presso: | Palermo |
Professione: | Prefetto |
Altre professioni: | Magistrato |
Carriera: | Prefetto di Trapani (1° febbraio 1918-25 agosto 1919)
Prefetto di Reggio Calabria (25 agosto 1919-15 marzo 1920) (20 aprile 1920-21 giugno 1921)
Prefetto di Mantova (21 giugno 1921-26 agosto 1922)
Prefetto di Caserta (26 agosto-21 novembre 1922)
Prefetto di Napoli (21 novembre 1922-25 ottobre 1923)
Prefetto di Venezia (3 gennaio 1925-16 luglio 1929)
Prefetto di Firenze (16 luglio 1929-16 agosto 1931)
Consigliere di Stato (7 agosto 1931-19 luglio 1944)
Presidente di sezione onorario del Consiglio di Stato (19 luglio 1944) |
Cariche e titoli: | Capo di Gabinetto al Ministero delle colonie (1912-1914)
Alto commissario per la Sicilia (26 marzo-6 agosto 1946)
Presidente della Camera di commercio di Firenze ([1927 o 1929]-1931)
Presidente della Camera di commercio di Venezia (1927-1929) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Proponente: | Senatore | | 26/10/1933 |
| Autocandidato |
| 29/01/1939 |
| Prefetto di Agrigento |
| 14/03/1939 |
| Autocandidato |
| 04/05/1939 |
| Presidente del Consiglio di Stato |
| s.d. |
Nomina: | 05/23/1939 |
Categoria: | 15
17 | I Consiglieri di Stato
dopo cinque anni di funzioni
Gli intendenti generali
dopo sette anni di esercizio |
Convalida: | 26/05/1939 |
Presidente Commissione verifica titoli: | Ettore Giuria |
Giuramento: | 27/05/1939 |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 29 giugno 1902
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 27 febbraio 1910
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 22 giugno 1913
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 23 luglio 1925
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 marzo 1910
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 giugno 1915
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 gennaio 1920
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1930 |
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Cariche: | Questore (16 agosto 1944-26 marzo 1946) |
Commissioni: | Membro della Commissione dell'economia corporativa e dell'autarchia (30 maggio 1939-1° maggio 1943) Membro supplente della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di Giustizia (25 gennaio 1940-17 giugno 1941) Membro effettivo della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di Giustizia (17 giugno 1941-5 agosto 1943) Membro della Commissione degli affari interni e della giustizia (1° maggio-5 agosto 1943) |
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.:: Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo (ACGSF) ::.
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Deferimento: | 27/08/1945 | | |
Provvedimento: | Ordinanza di rigetto della richiesta di decadenza | Data: | 29/11/1945 |
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Senato della Repubblica: | I Legislatura (III disp. trans. Cost.) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Cesare Merzagora, Presidente
"ROMANO ANTONIO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO ANTONIO. Onorevoli colleghi, or sono due mesi si è spento a Roma l'onorevole Iginio Coffari, già Senatore del Regno e membro di diritto del primo Senato della Repubblica. Come Senatore della Sicilia, desidero rievocare in quest'Aula la nobile figura del compianto collega.
Iginio Coffari nacque a Cammarata, in provincia di Agrigento, il 25 gennaio 1874. A Palermo, dove aveva compiuto gli studi, iniziò, nell'Amministrazione dell'interno, la sua lunga, operosa carriera, durante la quale fu, tra l'altro, collaboratore, in qualità di funzionario di Gabinetto, di Giolitti, di Sonnino e di Luzzatti e resse alcune tra le più importanti Prefetture, tra le quali quelle di Trapani, di Napoli, di Venezia, di Firenze.
La grande dirittura morale, le alte doti di intelletto e di cuore, la profonda preparazione professionale, l'obiettività e la serenità del giudizio, che costituirono le caratteristiche principali della personalità di Iginio Coffari, e la dignità con cui in ogni tempo assolse gli incarichi ricevuti, gli accattivarono la stima e la simpatia di quanti ebbero occasione di conoscerlo, e particolarmente di Vittorio Emanuele Orlando e di Enrico De Nicola. La sua nomina a Consigliere di Stato e, successivamente, nel 1939, quella a Senatore del Regno rappresentarono il meritato riconoscimento dell'attività da lui per parecchi anni prestata al servizio della Pubblica Amministrazione.
Nel luglio del 1944 fu nominato, insieme al senatore Bergamini, Questore del Senato, e tale ufficio egli tenne fino al marzo del 1946, quando, nel delicatissimo periodo di tempo in cui maturava il passaggio dalla forma istituzionale monarchica a quella repubblicana, succedette all'onorevole Aldisio nella carica di Alto Commissario per la Sicilia. Breve fu la sua permanenza a Palermo, ma non per questo meno fruttuosa: Iginio Coffari, continuando l'opera del suo predecessore, contribuì infatti notevolmente nel definitivo avvio verso le forme autonomistiche dei fermenti indipendentistici; e si deve alla sua opera accorta se in tutta la Sicilia le votazioni per il referendum istituzionale si svolsero nel massimo ordine.
Breve - ho detto - fu la sua permanenza a Palermo; e infatti Enrico De Nicola, eletto capo provvisorio dello Stato, lo richiamò a Roma per affidargli il compito di costituire e organizzare gli uffici della Presidenza della Repubblica.
Successivamente Iginio Coffari fu membro di diritto del primo Senato repubblicano e, per tutta la durata della legislatura, fece parte della 1a Commissione permanente, ai cui lavori recò il contributo della sua vasta esperienza.
La scomparsa di Iginio Coffari ha suscitato l'affettuoso rimpianto di tutti coloro che di lui avevano conosciuto ed apprezzato le doti intellettuali e morali, la riservatezza del carattere, la signorilità del tratto.
Alla vedova ed al figlio del compianto collega vada l'espressione del nostro profondo cordoglio.
ANGELINI, Ministro senza portafoglio. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELINI, Ministro senza portafoglio. A nome del Governo, mi associo con profonda tristezza al sentimento di cordoglio manifestato per la scomparsa del senatore Coffari, valoroso funzionario e insigne magistrato, che lasciò l'Amministrazione dello Stato per dedicarsi alla vita pubblica, servendo prima l'uno e poi l'altra con altissima probità e profonda competenza.
PRESIDENTE. Mi associo, a nome di tutto il Senato, alle nobili parole pronunciate dal senatore Romano in memoria dell'onorevole Iginio Coffari, di cui noi ricordiamo l'azione svolta sia come Segretario generale degli Uffici del Capo provvisorio dello Stato, sia come senatore di diritto nella prima legislatura.
Egli lascia in noi un vivo rimpianto, del quale io in questo momento mi faccio eco e sicuro interprete".
Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici, 10 maggio 1960.
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