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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 11/20/1850 |
Luogo di nascita: | ROVERETO (Impero Austro-Ungarico) - oggi (Trento) |
Data del decesso: | 18/10/1931 |
Luogo di decesso: | ROVERETO (Trento) |
Padre: | Cesare |
Madre: | DE CHIUSOLE Irene, nobile |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Barone |
Coniuge: | Celibe |
Fratelli: | Sofia
Emanuele |
Parenti: | Cesare, nipote <Questura, medagliette> |
Luogo di residenza: | ROVERETO (Trento) |
Indirizzo: | Via della Terra, 10 |
Titoli di studio: | Laurea in ingegneria |
Presso: | Politecnico di Stoccarda |
Professione: | Possidente |
Cariche politico - amministrative: | Podestà di Rovereto (1886-1915) (1918-1920)
Deputato alla Dieta tirolese (1883-1909)
Deputato al Parlamento di Vienna (1885) (settembre 1917)
Presidente del Club parlamentare italiano (1897)
Vicecapitano provinciale [di Rovereto] (1905-1908) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Rovereto (1880-1886) |
Cariche e titoli: | Socio dell’Accademia degli Agiati (Rovereto) (1888)
Membro e presidente della commissione per gli affari civili presso la legazione italiana (1919)
Membro della Commissione consultiva regionale per la Venezia Tridentina
Fondatore e presidente della Società Dante Alighieri - sezione di Vienna |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 09/30/1920 |
Categoria: | 20 | Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria |
Relatore: | Fabrizio Colonna |
Convalida: | 03/12/1920 |
Giuramento: | 04/12/1920 |
Annotazioni: | Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia (1890)
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Luigi Federzoni, Presidente
Particolarmente numerose e gravi sono state le perdite sofferte dal Senato durante l'interruzione dei suoi lavori. Compio il triste dovere di rievocare i nomi e le opere dei colleghi scomparsi. [...]
Di rado vedemmo, invece, fra noi Valeriano Malfatti, che l'ufficio, provvidamente esercitato dall'armistizio in poi, di capo della missione per gli affari civili presso la Regia legazione di Vienna trattenne quasi ininterrottamente lontano da questa Roma, la quale pure era stata il sogno e la meta di tutta la sua operosa esistenza. Roveretano, aveva combattuto fin da giovane all'avanguardia per la difesa dell'italianità della terra trentina, ma reagendo contro ogni tentazione particolaristica, aveva compreso che quella difesa non poteva essere efficace se non nel nesso integro e solidale delle provincie italiane soggette alla Monarchia austro-ungarica. Il gesto più sagace e generoso di Valeriano Malfatti era stato il rifiuto da lui opposto, come podestà di Rovereto, all'insidiosa offerta imperiale di istituire quivi una facoltà italiana: riconfermando audacemente il postulato, comune a tutti gli irredenti, dell'Università di Trieste, egli aveva cementato quella concordia che era presagio d'avvenire e condizione della sperata vittoria. La podestaria di Rovereto fu da lui tenuta dal 1887 al 1922, con una preveggente saggezza, alla quale precipuamente furono dovuti lo splendido incremento civile ed economico della città, prima della guerra, e la sollecita ricostruzione di essa, dopo. L'opera del Malfatti quale podestà subì una interruzione solo fra il 1915 e il 1918, allorché egli fu destituito e internato, e infine processato e incarcerato per alto tradimento. Deputato per molti anni al Parlamento di Vienna, aveva presieduto autorevolmente il gruppo italiano, e poi l'unione latina in cui si erano associati italiani e romeni, guidando battaglie memorabili per un ideale che allora sembrava a molti, se non illusorio, remoto. Valeriano Malfatti, più che un precursore, poté dirsi così uno dei realizzatori più efficaci del riscatto delle terre che dicemmo irredente. Severità di carattere, repugnanza ad ogni esibizione personale, amore di concreti risultati più che di effimere compiacenze parvero avvolgere di un'ombra discreta il suo nome; ma questo rifulgerà perennemente in una pagina eroica della storia nazionale. [...]
MUSSOLINI, capo del Governo. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MUSSOLINI, capo del Governo. Il Governo si associa alle parole di commemorazione e di cordoglio pronunziate dal Presidente di questa Assemblea.
Senato del Regno, Atti parlamentari, Discussioni, 7 dicembre 1931.
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Note: | Secondo altra fonte risulta deceduto il 19 ottobre 1931.
Il nome completo risulta essere: "Valeriano Malfatti de Thürendorf"
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Attività |
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