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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 07/30/1811 |
Luogo di nascita: | PADOVA |
Data del decesso: | 29/01/1889 |
Luogo di decesso: | PISA |
Padre: | Agostino |
Madre: | GAGGINI Elisabetta |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | LIPPARINI Anna |
Titoli di studio: | Laurea in medicina e chirurgia |
Presso: | Università di Padova |
Professione: | Docente universitario |
Carriera giovanile / cariche minori: | Assistente di Fisica all'Università di Padova (1835) |
Carriera: | Professore ordinario di Fisica, Chimica e Botanica (Scienze preparatorie per i chirurghi) all'Università di Padova (1839-1848)
Professore ordinario di Mineralogia e Geologia all'Università di Pisa (20 gennaio 1849)
Professore ordinario di Geografia fisica all'Università di Pisa (1851)
Professore ordinario di Geologia, fisica terrestre e geografia fisica all'Università di Pisa (1874)
Rettore dell'Università di Pisa (1871-1879) |
Cariche e titoli: | Fondatore della Scuola geologica di Pisa (1849)
Direttore del Museo dell'Università di Pisa (1849)
Direttore generale del Museo di storia naturale dell'Università di Pisa (1870)
Membro del Consiglio delle miniere (1866)
Membro del Comitato geologico d'Italia (1867)
Presidente del Comitato geologico (1879)
Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (1° giugno 1885-29 gennaio 1889)
Membro corrispondente dell'Istituto veneto di scienze, lettere e arti di Venezia (28 novembre 1842)
Membro effettivo dell'Istituto veneto di scienze, lettere e arti di Venezia (16 gennaio 1844. Espulso vi fu riammesso il 26 ottobre 1866)
Membro della Società italiana delle scienze, detta dei XL (1860)
Membro corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (4 aprile 1861)
Membro corrispondente della Società reale di Napoli (1° dicembre 1863)
Membro ordinario della Società reale di Napoli (10 aprile 1869)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (12 aprile 1864)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma (1° aprile 1870)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (25 febbraio 1875)
Socio annuale della Società geografica italiana (1867) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 06/07/1886 |
Categoria: | 18 | I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina |
Relatore: | Francesco Ghiglieri |
Convalida: | 29/06/1886 |
Giuramento: | 30/06/1886 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 23 gennaio 1878
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 3 giugno 1872
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 20 giugno 1878
Cavaliere dell'Ordine del merito sotto il titolo di San Giuseppe di Toscana |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori. Voi conoscete già i ripetuti colpi coi quali la morte ci percosse dacché ci separammo. Ma il dovere comanda a me, annunciando quelle ed altre moti, di ricordare i colleghi estinti rinnovando il vostro dolore. [...]
L'altro telegramma mi annuncia la morte del senatore Giuseppe Meneghini con queste parole: "Con profondo cordoglio adempio doloroso ufficio partecipare morte illustre professor senatore Giuseppe Meneghini, avvenuta oggi ore 10 antimeridiane.
Pel prefetto: Filippi".
Il Senato sa quanto insigne cittadino, quanto dotto scienziato fosse il senatore Meneghini; il Senato sa come la sua fama oltrepassasse i confini d'Italia per la sua dottrina sovratutto nelle scienze naturali.
Io sono sicuro d'interpretare il sentimento del Senato esprimendo il profondo rammarico per la morte di questo illustre senatore. [...]
LAMPERTICO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LAMPERTICO. Signori senatori, io non so di quale dei senatori, che sono stati ricordati dal nostro Presidente non ci associamo tutti noi e non si associ ciascuno di noi al compianto, che il nostro Presidente ha ciascuno di loro ha degnamente dedicato.
Ed io non so qual di noi possa loro rendere più degno omaggio di quello che è stato reso dal nostro Presidente, quell'omaggio che esprime il sentimento suo nobilissimo, e nello stesso tempo il sentimento di tutti noi.
Se la notizia della morte del senatore Meneghini non fosse giunto all'ultima ora, non fosse giunta cioè quando il prendere la parola per lui, anziché una pensata commemorazione non è che impeto di sentimento, io mi sarei religiosamente taciuto.
Al sentimento obbedisco, dacché nel nome del Meneghini, un'altra volta io trovo associata la Venezia all'Italia, in quel grande periodo storico che preparò il risorgimento e l'unificazione della patria.
Il Meneghini emigrò nel 1848 dal Veneto e stette dopo d'allora in Toscana.
Si discuterà forse se sia più veneto che toscano, non si discuterà mai l'alta italianità dell'animo suo, e il Meneghini veneto elevatosi a grande fama nell'Università di Pisa, in sé personificava l'unità d'Italia, quando l'Italia era ancora smembrata in tanti stati. Il Meneghini del pari rappresentò ne' suoi studi l'unità del sapere.
Egli percorse in tutta la loro varietà le scienze naturali, dalla botanica, che fu il suo primo studio, alla paleontologia, che coltivava da ultimo.
Ma così intese la divisione del lavoro scientifico, che fosse causa non già di dispersione delle cognizioni, ma di maggiore efficienza.
Io ho sentito altri dei nostri colleghi, chiedere la parola, e credo di indovinare l'intendimento loro di rendere pur essi omaggio alla memoria dell'uomo dotto. Ben volentieri cedo ad essi la parola, poiché essi ben possono parlarne con quella competenza che io non ho. La competenza abbiamo comune fino a che si tratta di esprimere riconoscenza a chi raccogliendo dopo cinquant'anni di insegnamento un plebiscito di tutto il mondo scientifico, a contribuito ad accrescere quel patrimonio di gloria, che per la nazione è una forza. (Benissimo).
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Mantegazza.
MANTEGAZZA. Per quanto impreparato, io mi sento il dovere di aggiungere una parola di rimpianto alle bellissime dette dal nostro egregio Presidente. E questo dovere lo sento come italiano, come studioso di scienza, e come scolaro del senatore Meneghini.
A voi parrà strano che egli possa aver avuto uno scolaro delle mia età. Quando molti anni dopo il '48 ci trovammo colleghi ed io gli dissi: Ho avuto l'onore di essere stato vostro scolaro; egli, sorridendo, mi rispose: O no, io non posso avere uno scolaro della vostra età. Non sono poi tanto vecchio!
E di fatti egli, non solo non era vecchio allora, ma non lo fu mai, essendo uno di quei pochi uomini che non invecchiano. Egli ebbe fino all'ultimo giorno il santo entusiasmo della scienza; ha lavorato, ha studiato, ha scoperto, ha scritto libri, ha scritto memorie, ha aiutato i giovani sempre per più di mezzo secolo.
Divenuto professore a Pisa, fu l'anima della Società delle scienze naturali, di cui fu presidente fino all'ultimo giorno della sua vita. Egli sedette nei consigli dai quali il Governo attinge lumi dalla scienza. Senatore modesto, sempre buono, sempre indulgente, si può dire che il suo animo fosse all'altezza del suo intelletto.
Egli ha fatto amare la mineralogia e le geologia (scienze nelle quali fu sommo) ad uomini che avrebbero voluto dedicarsi ad altre scienze, tanto era il fascino della sua parola, tanto si innamoravano tutti dei suoi studi, purché avessero parlato una volta sola con lui. Io stesso confesso che, chiamato per vocazione a scienze più ridenti e meno sterili, quasi quasi quando fui suo scolaro nel 1848 a Pisa, mi lasciai trascinare a diventare mineralogista. Ebbene, questa è la maggior gloria del professore: più che dei suoi libri, più che delle sue memorie scientifiche, più che dei musei fondati e arricchiti, un professore morendo può vantarsi di poter dire: "Io ho fatto una o più generazioni di scolari".
E questa fu appunto la più grande opera del Meneghini. E intanto rimpianto, in tanta perdita, che non mi permette di parlare come vorrei, dacché ho l'animo troppo commosso, non ci resta altro conforto, altra speranza che questa: che possa uno dei suoi tanti scolari almeno eguagliarlo.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 29 gennaio 1889.
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Note: | Il nome completo risulta essere: "Giuseppe Andrea".
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Attività |
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