SI
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori del Regno (1848-1943) » Scheda Senatore  


MORELLI Domenico

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/07/1823
Luogo di nascita:NAPOLI
Data del decesso:13/08/1901
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Francesco
Madre:MAPPA Maria
Coniuge:VILLARI Virginia, sorella di Paquale Villari, senatore (vedi scheda)
Figli: Evangelina
Bonaventuro, detto Venturino
Arminio, detto Mario
Eleonora, che sposa Paolo VETRI
Fausto
Virginio, detto Gino
Parenti:VILLARI Matteo, suocero
VILLARI Luisa, suocera
VILLARI Ruggiero, zio della moglie
VILLARI Emilio, fratello di Virginia
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Via Balbo, 10
Presso:Istituto di belle arti di Napoli
Professione:Pittore
Altre professioni:Docente
Carriera:Professore di Pittura all'Istituto di belle arti di Napoli (10 maggio 1868-16 febbraio 1881) (2 marzo 1891) (1° dicembre 1895)
Cariche e titoli: Membro della Commissione permanente di belle arti di Napoli presso il Ministero della Istruzione pubblica (14 maggio 1891)
Direttore della Scuola di pittura di figura e ornamentazione dell'Istituto di belle arti di Napoli (17 settembre 1891) (1° dicembre 1895)
Membro della Giunta superiore di belle arti (17 giugno 1894)
Socio effettivo dell’Associazione nazionale italiana di mutuo soccorso agli scienziati letterati ed artisti (22 aprile 1862)
Socio onorario della Società artistico-operaia Libertà e Uguaglianza (27 maggio 1888)
Membro del Consiglio dell'Ordine civile di Savoia (19 aprile 1896)
Socio onorario della Deputazione di storia patria per le Marche
Membro ordinario della Società reale di Napoli (7 dicembre 1875)
Socio dell'Accademia di San Luca (24 giugno 1885)
Socio residente dell'Accademia pontaniana di Napoli (18 aprile 1886)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:06/07/1886
Categoria:18 I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Relatore:Francesco Ghiglieri
Convalida:29/06/1886
Giuramento:03/07/1886
.:: Onorificenze ::.

Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 5 dicembre 1869
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 8 aprile 1877
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 20 giugno 1878


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Giuseppe Saracco, Presidente

      Signori senatori! Nel volgere di quattro mesi, fra il 7 luglio ed il 15 corrente mese, la morte ci ha tolto sette colleghi, nelle persone dei senatori Buttini, D'Errico, Mirabelli, Piccioni, Morelli Domenico, Sole, Pallavicini Emilio. [...]
      Addì 14 [sic] dello scorso agosto si spegneva placidamente in Napoli la vita di Domenico Morelli, una delle glorie più fulgide dell'Italia nostra, il suo più luminoso pittore, che altrettanto cristiano nell'arte come nella vita, seppe con l'animo del credente penetrare in regioni non mai vedute e che nessuno vedrà altrimenti, fuorché con gli occhi della fede.
      Parlando qui dinanzi a voi del senatore Morelli, io non mi prenderò certamente la libertà, né questa sarebbe l'ora né il luogo propizio, di tratteggiare la vita del grande artista, e mi proverò ancor meno a lumeggiare alcuna delle sue stupende creazioni, che formano l'onore ed il vanto dell'arte moderna italiana. Con frase felice fu detto giustamente di Domenico Morelli che egli era particolarmente destinato ad illustrare il Vangelo. Ma è ancor vero che quel genio imaginoso, nudrito colla sovrana poesia del Vangelo, fu e rimarrà il maestro dal disegno squisito e corretto, cosicché nel grandioso artista, ardente e poetico e misurato ad un tempo nei suoi ardimenti, tutto pareva che armonizzasse in un equilibrio veramente meraviglioso.
      E bene questo popolo italiano, custode delle sue secolari e gloriose tradizioni artistiche, mostrò di partecipare a questo giudizio dei suoi artefici più illustri, che andavano a gara a fargli onore e parvero immersi in un lutto quasi di famiglia per la dipartita del venerato maestro; poiché in ogni angolo del bel paese, così al nord come al sud di questa Italia che sa onorare i suoi grandi, una voce di sincero, profondo rimpianto si levò intorno al feretro di quest'uomo, che fu una delle più grandi illustrazioni della patria.
      Domenico Morelli, nato alle lotte, morì difatti nella pienezza della sua gloria, non senza alcuno di quei contrasti che accompagnano la vita degli uomini che ottengono fama nel mondo per diritto di conquista.
      Un ultimo trionfo, prima che spirasse, gli era riservato, forse il più ambito d'ogni altro; e lo ha conseguito a Venezia. Colà nella sala morelliana, che forma l'ornamento della sua esposizione, una sola voce è sorta, ed è voce di stupore e di ammirazione davanti alle tele mirabili dell'insigne maestro, che tutta Italia piange ed onora.
      Noi ricordiamo ancora con giusto orgoglio che da quindici anni Domenico Morelli era collega nostro in questo Senato, e con l'animo di patrioti auguriamo che l'Italia sappia produrre altri artisti egualmente degni di prender posto accanto a noi, che ci onoriamo di averlo avuto a compagno. (Vive approvazioni).
      LAMPERTICO. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      LAMPERTICO. Non sapendo dire meglio di quello che ha detto il presidente, mi associo alle parole da lui pronunciate, come certo vi si associa il Senato.
      Rimane la consuetudine, sempre bella, di manifestare i nostri sentimenti alle famiglie. Però a me pare superfluo esprimere questo voto, non essendovi dubbio che il nostro Presidente lo compia, se già non lo ha prevenuto.
      PRESIDENTE. Mi sento in dovere di dichiarare al collega Lampertico che vennero già inviate le condoglianze del Senato alle famiglie del.
      i defunti.
      COCCO-ORTU, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      COCCO-ORTU, ministro di grazia e giustizia e dei culti. In nome del Governo, mi associo alle eloquenti parole di mesto rimpianto, al tributo di omaggio reso dal nostro Presidente agli eminenti cittadini, rapiti alle arti, al foro, alla magistratura, all'esercito, alla cosa pubblica; i quali furono tutti vanto e decoro del Parlamento, onore del nome italiano. (Approvazioni).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 novembre 1901.

Note:Partecipò ai moti del 1848.

Attività 1519_Morelli_Domenico_IndiciAP.pdf