Gabrio Casati, Presidente
Signori Senatori,
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Una notabilità scientifica che noi annoveravamo fra i nostri colleghi è pure sventuratamente sparita. È il Senatore Giuseppe Moris, Professore di botanica nell'Università di Torino. Nacque in Orbassano, territorio torinese, il 25 aprile 1796. Egli con lungo ed indefesso studio emerse in guisa da segnare il suo nome negli annali delle scienze naturali. Compiuti i suoi studi di medicina in Torino, fu aggregato a quel Collegio medico. Venne nel 1822 nominato alla cattedra di clinica nella Università di Cagliari. Ivi occupossi a studiare il tifo dominante, conosciuto in quei paesi col nome d'intemperie, e pubblicò su di esso una dotta dissertazione. Lo studio della botanica lo attraeva. La sua Flora Sarda è frutto d’immense fatiche percorrendo quell’isola. Conosciuto particolarmente per quel suo dotto lavoro, fu scelto ad occupare la cattedra di botanica in Torino, ove continuando nelle sue scientifiche elucubrazioni, diede seguito all’opera cominciata, oltre alla pubblicazione d’altre varie Memorie. Per siffatte dottissime produzioni, il suo nome fu stimato e venerato non solo fra noi, ma dai dotti d’ogni parte d'Europa.
Membro dell’Accademia delle scienze di Torino, fu ascritto ad altri Collegi scientifici, nazionali e stranieri, che si onorarono del suo nome. Curò con grandissima diligenza il progresso dell'Orto botanico, del quale era direttore. Fu tra i primi membri del Senato; finché le adunanze erano a Torino, vi fu assiduo, pure anche a Firenze intervenne, ma le occupazioni e lo stato di salute gli erano d'ostacolo, di carattere mitissimo, di soave conversare, scevro da qualunque sentimento d’orgoglio, quantunque ne avrebbe avuto incentivo nel suo merito. Morì il 18 di questo mese in Torino. Lascia questo degno personaggio grandissimo desiderio di sé per un complesso di rare qualità.
Senato del Regno, Atti parlamentari, Discussioni, 22 aprile 1869.
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