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Data di nascita: | 02/02/1866 |
Luogo di nascita: | MONTEBELLO VICENTINO (Vicenza) |
Data del decesso: | 06/09/1937 |
Luogo di decesso: | MILANO |
Padre: | Eugenio |
Madre: | FRIGO Brigida |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Titoli nobiliari | Conte |
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Coniuge: | RIDOLFI Angelina |
Coniuge: | BERNINI Irene Margherita |
Parenti: | ZAMBONI Mario nipote, avvocato |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Stanislao Mancini, 12 |
Titoli di studio: | Scuola militare |
Scuole militari: | Scuola militare (30 settembre 1883)
Scuola centrale di tiro (21 ottobre 1888)
Scuola di guerra (1896) |
Professione: | Militare di carriera (Esercito) |
Carriera: | Sottocapo di Stato maggiore dell'esercito
Capo di Stato maggiore dell'esercito (3 febbraio 1921-1° maggio 1923)
Generale di Corpo d'armata (25 gennaio 1923) |
Cariche e titoli: | Membro effettivo del Consiglio dell'Ordine militare di Savoia (12 ottobre 1920)
Presidente della Società anonima "Isotta-Fraschini" |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Proponente: | Gruppo "Medaglie d'oro" | | s.d. |
Nomina: | 12/22/1928 |
Categoria: | 14 | Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività |
Relatore: | Carlo Calisse |
Convalida: | 08/05/1929 |
Giuramento: | 10/05/1929 |
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Insegne dell'Ordine reale della Corona di Prussia 7 luglio 1901
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 17 gennaio 1904
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 31 dicembre 1915
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 11 novembre 1919
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 17 aprile 1930
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 29 dicembre 1910
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 12 gennaio 1919
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 30 dicembre 1919
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 maggio 1923
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 26 maggio 1932
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia 31 agosto 1916
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 28 febbraio 1918
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia 19 settembre 1918
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 17 maggio 1919
Commendatore dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia 23 agosto 1916
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia 31 maggio 1923 |
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Periodo: | 1911-1912 guerra italo-turca
1916-1917 I guerra mondiale | |
Arma: | Esercito |
Decorazioni: | Croce d'oro per anzianità di servizio; Medaglia d'argento al valore militare (2); Medaglia commemorativa della guerra italo-turca; Croce al merito di guerra; Distintivo d'onore; Medaglia d'oro al valore militare; Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918; Medaglia interalleata della Vittoria; Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia; Medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri | |
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Commissioni: | Membro della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia (2 luglio 1932-19 gennaio 1934) (1° maggio 1934-6 settembre 1937) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Luigi Federzoni, presidente
"PRESIDENTE. Troppi altri nomi di cari e insigni Colleghi si sono aggiunti durante l'interruzione delle nostre adunanze, alla schiera degli scomparsi.
[...]
Memoria di prodi soldati e di fierissimi fascisti hanno lasciato Giuseppe Vaccari [...]. Un autentico eroe fu il generale Vaccari, il cui nome si è fulgidamente ricongiunto ai gloriosi fasti guerrieri della nativa Vicenza. Già segnalatosi per rare qualità di iniziativa e di ardimento nella campagna libica, egli offerse durante la grande guerra, prima nelle trincee carsiche, poi sulle contrastate posizioni del Montello, un sommo esempio delle più pure, delle più alte virtù militari. La figura del nobile Vaccari campeggia splendidamente nel grandioso quadro della battaglia del Piave. "Di fronte a una gravissima e minacciosa situazione verificatasi nel settore del Corpo d'Armata ai suoi ordini", dice la motivazione della medaglia d'oro, "lasciato il suo posto di comando, si portava risolutamente fra le oscillanti ondate delle fanterie e, infiammandole con la vibrata parola e il fulgido esempio del più sereno disprezzo del pericolo, le lanciava a impetuoso attacco contro il nemico già imbaldanzito, risolvendo col suo personale intervento, e a favore delle nostre armi, le sorti dell'aspra giornata". Non meno ammirabile fu il suo comportamento durante i duri combattimenti della Sernaglia episodio centrale della battaglia di Vittorio Veneto; va ricordato il fatto che il Vaccari fu il primo, tra i comandanti di corpo d'armata, a ripassare il Piave in mezzo alle sue truppe, durante quell'inebriante epilogo della guerra. Dopo la pace, nominato sottocapo e successivamente capo di stato maggiore dell'Esercito, e poi comandante capo del corpo d'armata di Trieste e quindi di questo di Roma, il generale Vaccari partecipò con tutta la sua generosa anima di soldato alle ansie e alle speranze della lotta intrapresa contro le fazioni distruttrici della vittoria e della Patria; perciò, appena egli venne raggiunto dai limiti di età, il suo posto naturale fu quello di militante nei ranghi delle camicie nere. In questa nostra Assemblea era da tutti amato e apprezzato per l'indole franca, maschia, cavalleresca, giovanilmente entusiasta. [...]
SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SOLMI, Ministro di grazia e giustizia. Mi associo a nome del Governo alle nobilissime parole pronunciate dall'illustre Presidente di questa Assemblea per la scomparsa dei senatori da Lui altamente e degnamente commemorati".
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 10 dicembre 1937.
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