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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 08/19/1812 |
Luogo di nascita: | BENEVENTO |
Data del decesso: | 29/03/1889 |
Luogo di decesso: | BENEVENTO |
Padre: | Giovanni |
Madre: | FALLACE Maria Giuseppa |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Titoli nobiliari | Conte di Caprara, predicato concesso con regio decreto del 3 maggio 1874
Nobilitato |
Coniuge: | TESSA Caterina |
Fratelli: | Federico, senatore (vedi scheda) |
Luogo di residenza: | Benevento |
Indirizzo: | Via Sagramento |
Professione: | Prefetto |
Carriera: | Governatore di Benevento (Governo dittatoriale di Garibaldi) (25 settembre 1860)
Prefetto di Lecce (16 luglio 1861)
Prefetto di Cagliari (17 novembre 1861)
Prefetto di Ancona (20 settembre 1863)
Prefetto di Torino (18 settembre 1865-3 ottobre 1867)
Prefetto di Milano (25 febbraio 1868-8 aprile 1876) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 10/08/1865 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Luigi Chiesi |
Convalida: | 04/12/1865 |
Giuramento: | 15/12/1865 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine della Legione d'onore (Francia)
Gran cordone dell'Ordine di S. Anna (Russia) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori! Ieri mi giunse notizia essere passato di vita, sino da venerdì scorso, in Benevento il senatore conte Carlo Torre di Caprara che ivi era nato il 19 agosto 1812.
Il senatore Carlo Torre, che sino dal 1841 era nella città natale agente del contenzioso amministrativo, ne fu destituito per cagione politica nel 1852. Liberale profondamente convinto; per opinioni, per sentimenti, per domestici affetti, per vincoli di sangue andò annoverato fra coloro che primeggiarono nello apparecchiare i nuovi tempi. Nel rivolgimento del 1860 governatore della sua e di altre città, poi, instaurato il Regno d'Italia, fu prefetto.
Resse con tale ufficio provincie importanti; importantissime, tra l'altre, quelle di Torino e di Milano.
Amministratore sagace, dovunque indirizzò l'amministrazione a quell'ordine, a quell'esattezza, a quella solerzia dalla quale non dovrebbe mai dipartirsi; moderatore politico avveduto, tenne alto e rispettato dovunque il prestigio, la dignità del governo.
E fu mercé sua, in grazia del suo fare prudente e previdente, del suo tatto squisito che, lui prefetto di Torino, in un momento difficile della vita pubblica italiana, poté aver luogo il trasferimento della capitale senza che troppo se ne sentissero gli effetti dalla nobile città, costretta, con nuovo indirizzo, nuova attività, e nuovissima energia a supplire ai benefizi che le venivano meno.
Nel quale tempo, quasi a guiderdone della delicata missione, venne chiamato all'onore di sedere in quest'alto consesso.
Fu il senatore Carlo Torre uomo di non ordinaria coltura. Fanno di ciò testimonianza il nome acquistato di ottimo amministratore, e, fra i molti scritti suoi, un corso di scienza politica e di diritto costituzionale, dato alla luce nel 1860.
D'indole affabile, di maniere signorilmente cortesi ebbe in vita l'affetto di quanti intimamente lo conobbero; lo prosegue in morte il compianto vivissimo dei concittadini che più di tutti ne conobbero il cuore, l'animo, le azioni.
Al quale compianto unendoci oggi noi con quella vivezza che viene dalla lunga consuetudine e dalla molta stima, concedetemi, o signori, che esprimendo senza esitanza questo sentimento intero a tutta la famiglia, io mandi da questo posto una melanconica parola di affetto all'egregio fratello suo Federico, che in mezzo a noi è segnacolo di patriottismo antico, operoso, virile. (Approvazioni).
FINALI, ministro dei lavori pubblici. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
FINALI, ministro dei lavori pubblici. Il Governo si associa alle giuste parole di lode pronunziate dall'onorevolissimo Presidente nel commemorare il collega che abbiamo perduto.
Carlo Torre nelle varie vicissitudini politiche, alle quali andò soggetta la sua città e provincia nativa territorio pontificio in mezzo al Reame di Napoli, mostrò sempre un calmo liberalismo, il quale non fu giammai smentito.
Dopo il 1860 egli, come ha ricordato l'onorevole Presidente, servì nobilmente il Regno d'Italia nel governo di cospicue provincie.
Noi tutti che lo amavamo e rispettavamo, ci associamo altresì a quel sentimento di compianto che l'onorevole Presidente ha proposto di esprimere alla famiglia, ed in ispecie al fratello Federico Torre, il quale, come egli ha ben detto, è in Roma ed in Italia insigne esempio di provato ed antico patriottismo.
DI SAMBUY. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DI SAMBUY. Permetta il Senato che alla inattesa notizia della morte del senatore Carlo Torre io esprima il rammarico che provo per tanta perdita, facendo eco alle nobili parole dell'onorevolissimo nostro Presidente.
Io ebbi la fortuna di conoscere in Torino quel provetto amministratore, e fui in caso di apprezzare le sue grandi qualità.
Tutti ricordano nella Provincia di Torino la somma equità di giudizio, l'onestà di propositi, la pratica amministrativa, l'incomparabile cortesia. i numerosi pregi insomma, che rendevano beneviso ed amato il compianto prefetto Torre.
Era giusto che io ricordassi in questo giorno l'affetto che la città di Torino nutriva pel degnissimo suo amministratore e la mia parola valga solo a dimostrare quanto nella settentrionale mia provincia sarà unanime il cordoglio per la annunziataci perdita di un così illustre cittadino delle provincie meridionali.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1° aprile 1889.
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