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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 08/10/1817 |
Luogo di nascita: | PALERMO |
Data del decesso: | 13/05/1889 |
Luogo di decesso: | PALERMO |
Padre: | Mauro |
Madre: | COLONNA Rosalia, dei duchi di CESARO' |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Barone di Gorgo e Bonvicino |
Coniuge: | BALLESTREROS Ninfa |
Figli: | Mauro, senatore, (vedi scheda), che sposò Clotilde D’ALI'
Antonio, (deceduto infante)
Giuseppe, che sposò Carolina MONTAPERTO, da cui Nicolò
Figli avuti da Giovanna Lo Cascio di Salvatore:
Nicolò RIENZI
Salvatore RIENZI
Gioacchino RIENZI
Giuseppe RIENZI
Antonino RIENZI
Giovannina RIENZI
Rosina RIENZI
Lauretta RIENZI |
Fratelli: | Giuseppina, poetessa, che sposò Giuseppe DES SPUCHES, principe di Galati
Annetta, pittrice, che sposò Girolamo SETTIMO, principe di Fitalia
Giuseppe, che sposò Maria Felice DI NAPOLI, figlia del principe di Resuttano
Antonio, che sposò Stefania GRIFEO GRAVINA, figlia del principe di Partanna |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Professione: | Industriale-agricoltore |
Altre professioni: | Agronomo |
Cariche politico - amministrative: | Deputato alla Camera dei Comuni (Sicilia) (1848-1849)
Presidente del Consiglio provinciale di Palermo (1867-1878)
Sindaco di Palermo (12 dicembre 1881-20 gennaio 1882) (3 novembre 1886-31 ottobre 1887) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Palermo (1861-1868)
Consigliere provinciale di Palermo |
Cariche e titoli: | Comandante della Guardia nazionale di Palermo (Governo dittatoriale di Garibaldi in Sicilia) (post 14 maggio 1860)
Segretario del Consiglio di luogotenenza (1861)
Presidente della Camera di commercio di Palermo (1867)
Fondatore della Società d'igiene di Palermo
Membro della Società siciliana di economia politica
Membro della Società siciliana per la storia patria
Socio corrispondente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (7 marzo 1858) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 10/08/1865 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Livio Benintendi |
Convalida: | 21/11/1865 |
Giuramento: | 22/11/1872 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 1879
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 1881 |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VIII | Palermo II | | 27-1-1861* | Destra | Ballottaggio il 3 febbraio 1861. Eletto anche nel collegio di Cefalù, optò per il collegio di Palermo II il 14 marzo 1861. Dimissionario il 1° dicembre 1862 |
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.:: Governo ::. |
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Altri Stati: | Ministro dei lavori pubblici e della pubblica istruzione (Governo provvisorio siciliano) (17 febbraio-13 marzo 1849) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori,
il 13 di questo mese cessava di vivere in Palermo, dove era nato il 10 agosto 1817, il barone Nicolò Turrisi Colonna.
La nascita, la operosità, le aspirazioni liberali misero innanzi, sino dalla giovinezza, il barone Turrisi nell'animo dei concittadini.
Decurione di Palermo nell'anno 1846, resistendo coraggiosamente a provvisioni economiche volute dal Governo, fece prova di quella tempra gagliarda che volse in prosieguo tutta ai danni della borbonica signoria.
Rappresentante nel 1848 al Parlamento siciliano, fu ministro dei lavori pubblici e della pubblica istruzione dal 17 febbraio al 13 marzo 1849 nel Ministero Butera. E nel pericolare della siciliana libertà, il favor popolare lo chiamò nell'amministrazione municipale costretta a trattare col vincitore; quasi a garanzia o speranza che nulla rimarrebbe intentato di ciò che valesse ad allontanare dalla sventurata Palermo l'estrema ruina.
Partecipe, preparatore dei fasti del 1860, Cefalù e Palermo, eleggendolo ad un tempo deputato al primo Parlamento italiano, resero omaggio all'opera sua bene usata in pro della patria. Né il favore popolare gli venne meno nei molti uffici che tenne nella rivoluzione del 1860, nella luogotenenza del 1861, né quando dopo, per due volte, resse il nativo comune quale sindaco.
Rassegnato l'ufficio di deputato nel 1862, il Turrisi fu chiamato a far parte del Senato l'8 di ottobre 1865.
Lo trasse al sepolcro una crudele malattia che da due anni lo aveva fieramente percosso, rapendo alla patria un altro degli uomini che parteciparono per oltre quarant'anni a tutte le fasi del risorgimento nazionale. (Approvazioni).
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente del Consiglio.
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Il Governo si associa alle parole meritamente tributate dal nostro onorevole Presidente alla memoria del barone Nicolò Turrisi Colonna.
Tutti ricordiamo quanto egli sia stato operoso, e nei momenti delle cospirazioni, e quando la Sicilia insorse per ricuperare quella libertà e combattere per quella unità che ci sono tanto care.
Egli fu un buon padre di famiglia e al tempo stesso servì il comune come sindaco in momenti assai difficili. La di lui morte è stata una perdita per il paese.
Il barone Turrisi Colonna fu una delle più spiccate individualità nel tempo della preparazione dei moti nazionali ed uno di quei caratteri che sono diventati così rari all'epoca nostra.
Il Governo quindi si associa al tributo di lode espresso dal Presidente del Senato e ciò facendo credo di interpretare il cuore di quanti nutrono profondo il sentimento della patria (Bene).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 15 maggio 1889.
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Note: | Il cognome risulta anche nella variante: "Turrisi-Colonna".
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Attività |
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