SI
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori del Regno (1848-1943) » Scheda Senatore  


GIGLIUCCI Giovanni Battista

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:09/19/1815
Luogo di nascita:FERMO (Ascoli Piceno)- oggi FERMO
Data del decesso:29/03/1893
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Claudio
Madre:CARULLI BENEDETTI Marianna
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariConte
Patrizio di Fermo
Coniuge:NOVELLO Clara Anastasia, cantante lirica
Figli: Giovanni, che era padre di Vittoria
Porzia
Mario, che era padre di Nerina, Donatello, Bona
Valeria
Professione:Possidente
Cariche politico - amministrative:Membro del Consiglio dei deputati (Roma) (1848)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:01/26/1889
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Tommaso Celesia
Convalida:31/01/1889
Giuramento:01/02/1889

.:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
VIII
Fermo
27-1-1861*
Moderato
Ballottaggio il 3 febbraio 1861
X
San Benedetto del Tronto
10-3-1867**
Moderato
Ballottaggio il 17 marzo 1867
XII
Fermo
8-11-1874***
Moderato
Ballottaggio il 15 novembre 1874
Cariche:Segretario (9 marzo 1861-7 settembre 1865)


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Domenico Farini, Presidente

    Signori senatori! Ci è stato tolto un altro collega, il conte Giovanni Battista Gigliucci.
    Ascritto al Senato il 26 gennaio 1889, l'alto ufficio rimunerò il lungo, fedele, patriottico operare dell'estinto.
    Il quale nella nativa Fermo, anzi nella Marca, come prima del 1848 e nei fatti di quell'anno e nei disastri seguenti era stato in vista fra chi ad indipendenza e libertà aspirava; così dopo il rinnovamento nazionale devotamente servì le libere istituzioni costantemente favoreggiate e promosse. Imperocché anche fra i fuorusciti del decennio espiatore egli, il conte Gigliucci, fu, come già in casa, nel novero di quelli che o per grado, o per dottrina, o per dovizia sovrastando, preparatori e strumenti delle future rivendicazioni, quasi capi d'ogni città, davan credito e direzione ai novatori.
    Eletto al Consiglio dei deputati di Roma nei brevi ed agitati giorni nei quali la signoria dei chierici si chiarì incompatibile con le forme dei governi da loro stessi chiamati ammodernati; rieletto deputato durante tre legislature (VIII-X-XII) quando la sua divenne provincia del Regno d'Italia, i concittadini si mostrarono ognora grati e ricordevoli di lui, curante più di altri che di sé; di lui che non aveva esitato a risicare gli averi e la domestica quiete per il pubblico bene.
    Nei due rami del Parlamento stimato e riverito quan'altri mai; fra i deputati per due sessioni segretario; ai lavori dell'una e dell'altra Camera partecipò fino all'ultimo con diligenza singolare. E neppure di questa, modestissimo quale era, si faceva bello; ma se l'arrecava a coscienza sia negli uffici politici, sia in ogni altro pubblico incarico di che i fermani, nella sua dirittura ed illibatezza confidenti, spesso l'onorarono.
    Morì in Roma il giorno 29 marzo, trascorso più che mezzo il settantottesimo anno di età, e volle sepoltura senza corteo, né funebre pompa.
    Del conte G.B. Gigliucci, che fu un fiore di gentiluomo e di cittadino il Senato rimpiange la perdita; chiunque lo conobbe da vicino, come me per lunghi anni, ne onorerà sempre la memoria. (Benissimo).

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 aprile 1893.

Note:Secondo altra fonte risulta deceduto il 23 marzo 1893.

Attività 1124_Gigliucci_IndiciAP.pdf